Esitazione nel condurre i mezzi: parliamo di amaxofobia, la paura di guidare

L’amaxofobia (dal greco antico amaxos, “carro”) è la paura invalidante di guidare un automezzo. Clinicamente, è possibile classificare l’amaxofobia, nel DSM-5 (American Psychiatric Association, 2015) e nell´ICD-10 (World Health Organization, 2011), come fobia specifica del sottotipo situazionale

Trattasi di una fobia estremamente diffusa e anche molto invalidante.

L’amaxofobia si manifesta con i sintomi tipici dell’ansia, dal tremore alla sudorazione, fino agli attacchi di panico

L’aumento del numero di persone che si muovono abitualmente in auto ha portato la guida tra le attività che tante persone svolgono quotidianamente e che al contempo, si è tramutata in un’attività stressante.

Secondo alcune ricerche l’amaxofobia è più diffusa di quanto non si possa immaginare e colpirebbe circa il 33% della popolazione

Secondo l’istituto MAPFRE, nella ricerca coordinata dal dottor Antonio García Infanzón, ne soffrono 7,2 milioni di automobilisti spagnoli, che la esteriorizzano in modi estremamente diversi: i più, l’82%, manifestano una lieve sensazione di nervosismo e di angoscia al volante, soprattutto in condizioni difficili, come la guida in ore notturne, durante una pioggia torrenziale, nella nebbia fitta o quando a bordo ci sono altre persone, specialmente se bambini.

Il 6% degli amaxofobi, invece, sempre secondo tale ricerca, ha perso completamente la capacità di stare al volante: soffrono di una forma di “paura paralizzante”, terrore puro, quando si siedono al posto di guida, e per questo motivo hanno lasciato perdere la patente e si limitano a salire in auto quando questa viene guidata da qualcun altro o, ancora meglio, si affidano al trasporto pubblico.

Il restante 12%, manifesta l’insorgenza della patologia in altri modi.

La ricerca ha evidenziato anche che a soffrire di queste paure, sono in maggioranza donne, tanto che, in percentuale, il numero di rappresentanti del gentil sesso ad esternare i sintomi dell’amaxofobia è praticamente doppio a quello degli uomini: 64% contro il 36, e l’origine spesso è dovuta a cause precise dovute proprio alla diversa sessualità.

Il 40% dei maschietti è amaxofobo per colpa di un evento diretto, come l’essere in precedenza rimasto vittima di un incidente stradale, o perché ha perso una persona cara sulla strada; nel caso delle donne, si pensi, che questa ragione eziologica diminuisce fino al 25%.

In ballo, inoltre, anche altri fattori, come la mancanza di autostima per colpa dell’atteggiamento insofferente di amici o parenti più stretti, come il padre o il marito molto dominanti nel rapporto di coppia, che durante le prime esperienze al volante della figlia o della consorte tendono a ridicolizzare la loro condotta.

Secondo un altro studio condotto dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, compagnia di assicurazioni auto on line sempre attenta alle esperienze che vivono gli utenti della strada, il 68 per cento degli automobilisti italiani ha ammesso di aver avuto paura di guidare in particolari situazioni.

La percentuale tra gli uomini si attesta al 58 per cento, mentre tra le donne il panico da guida è ancora più diffuso: si parla del 78 per cento. Insomma, una significativa fetta di italiani si è trovata in taluni casi in seria difficoltà al punto da non sentirsela di prendere l’auto per muoversi.

Quali paure nel guidare, cosa spinge all’amaxofobia?

La paura di guidare rappresenta una fobia ben definita, ovvero una paura esagerata e irrazionale nei confronti di una determinata situazione, quella di guida, che da altri non è percepita come un reale pericolo né come una situazione di estremo fastidio o sofferenza.

Il timore di guidare si può manifestare a diversi livelli, spesso distinti solo dal punto di vista teorico, dal momento che le diverse espressioni dell’amaxofobia spesso coesistono.

Esaminando le situazioni nei quali gli italiani hanno più paura di guidare si può notare come si tratti di condizioni che rimandano al tema della mancanza di controllo sull’ambiente circostante (nebbia 32%, neve 27%, strade con poca manutenzione 12%, temporali 16%, buio 8%), dell’agorafobia intesa come paura di non trovare un riparo e una via di fuga (cavalcavia e viadotti 6%), della claustrofobia (gallerie 5%) e dell’ansia da separazione (guidare da soli 3%).

Nello specifico:

  • a livello emotivo è possibile che si manifesti la cosiddetta “ansia anticipatoria” con preoccupazione solo all’idea di dover guidare;
  • a livello del pensiero possono presentarsi “fantasie negative” prima di salire in auto o all’idea di mettere in moto e guidare;
  • a livello fisiologico si possono avvertire diverse reazioni di disagio psichico e di agitazione emotiva costituite da senso di confusione, tensione nei muscoli, nodo alla gola, sudorazione, tachicardia, aumento del ritmo respiratorio, fino all’attivazione di un vero e proprio attacco di panico con paura di svenire o di morire;
  • a livello comportamentale si possono manifestare reazioni di evitamento con la messa in atto di strategie alternative per evitare il problema (es. uso di mezzi pubblici o andare a piedi).

Nell’amaxofobia vengono circoscritte delle situazioni simboliche ben precise in cui si teme maggiormente di guidare, ad esempio spesso si teme di:

  • attraversare ponti o guidare lungo strutture instabili;
  • guidare nel traffico o rimanere bloccati in esso;
  • allontanarsi da casa;
  • guidare da soli (senza nessuno accanto);
  • guidare in posti desolati (senza nessuno intorno);
  • guidare in autostrada o scorrimenti veloci;
  • guidare in posti bui o gallerie;

In talune circostanze vengono individuati eventi specifici piuttosto che situazioni che potrebbero accadere durante la guida.

Ad esempio:

  • paura di sentirsi male;
  • paura di perdersi e trovarsi disorientati;
  • paura di guidare male (es. non saper posteggiare o passare tra due macchine strette);
  • paura di perdere il controllo dell’auto e farsi male o far male a qualcuno;
  • trovarsi di fronte a condizioni metereologiche molto difficili (es. frane, tempeste, ecc.);
  • essere colti da un raptus suicida o omicida;
  • trovarsi in altre condizioni temute (es. posti chiusi per i claustrofobici, posti aperti per gli agorafobici).

Quando si chiede agli italiani di concentrarsi sulle strade che fanno più paura al primo posto della classifica troviamo le strade ghiacciate che terrorizzano il 62 per cento degli automobilisti italiani, a seguire, a distanza, ancora l’atavica paura del buio (il 19%), le tortuose strade montane (il 17%), quelle claustrofobiche perché molto trafficate (il 15%), le isolate (il 13%) mentre tornanti e gallerie fanno tremare le gambe al 12% del campione.

L’amaxofobia appare conseguentemente spesso intimamente legata al desiderio, bloccato o non del tutto risolto, di crescita e di affermazione di sé stessi

Esso risulta frustrato da esperienze iperprotettive che possono ridurre la possibilità di sviluppare un sufficiente senso di padronanza e controllo delle situazioni circostanti (Bowlby J., 1989).

Ciò è spesso derivante da esperienze di divieto che si sono verificate in un ambiente socio-familiare pregno di eccessive proibizioni/protezioni, che vengono offerte nella forma di “ingiunzioni” adottate per educare e che iniziano con “non…” o che sostengono, in modo più o meno palese, il desiderio genitoriale e il conseguente invito a “non crescere” (Berne E., 1972).

Un secondo aspetto che si nasconde dietro l’amaxofobia è l’eccessiva concezione negativa dell’altro alla guida (o semplicemente per strada).

In tal senso le persone che guidano o semplicemente i passanti possono essere concepiti come potenzialmente pericolosi per uno o più motivi connessi a pregiudizi.

In casi più estremi l’esperienza interiore di fondo che si struttura e che guida il comportamento al volante è che “i pericoli sono ovunque” e ciò spiega come spesso l’amaxofobia si evolva in agorafobia o si associ ad essa.

In altri casi la fobia del guidare sembra rafforzarsi attraverso un terzo ingrediente psicologico: l’insicurezza e la bassa stima nelle proprie capacità di gestire la maggior parte delle situazioni ordinarie o straordinarie connesse alla guida (es. posti di blocco, posteggi, eventuali incidenti o liti, ecc.).

Diagnosi e trattamento di amaxofobia

La diagnosi di amaxofobia rientra nei i casi di “fobie specifiche” e viene riscontrata più spesso nelle donne, presumibilmente in quanto lo sviluppo psicologico femminile può risentire di pregiudizi culturali diffusi in grado di rendere più difficile lo svincolo e il pieno processo di autonomia psichica, senza che si sperimentino sensi di colpa o insicurezze.

Un solido lavoro di aiuto deve basarsi sulla possibilità di agire su più fronti sostenendo un approccio terapeutico possibilmente integrato che includa:

  • l’acquisizione di tecniche di rilassamento per la gestione dei sintomi di iperattivazione emotiva, cognitiva e fisiologica;
  • la riesposizione precoce alla situazione temuta poiché, come per ogni fobia, l’evitamento della situazione tende a fortificare il problema, consolidando i processi psichici disfunzionali;
  • la comprensione del proprio modo di funzionare psicologicamente in modo da attribuire un senso alle dinamiche psichiche interne e/o esterne attivate nelle situazioni di guida, recuperando i significati che questo comportamento riveste per la persona, in modo da ritrovare un nuovo funzionamento libero da condizionamenti automatici interiorizzati nel tempo;
  • un cambiamento nel modo di pensare il problema sia nel dialogo interiore che nella narrazione agli altri, dal momento che con tali dinamiche interne e interpersonali l’amaxofobia può essere autorizzata ad entrare a far parte stabilmente della propria identità.

In alcuni casi può essere utile anche avvalersi di alcuni strumenti tecnologici, come il simulatore di realtà virtuale (presente anche in alcune scuole guida).

Articolo scritto dalla dottoressa Letizia Ciabattoni

Per approfondire:

ASO E TSO: cosa sono e quando si applicano l’accertamento ed il trattamento sanitario obbligatorio

Nomofobia, un disturbo mentale non ancora riconosciuto: la dipendenza da smartphone

Eco-ansia: gli effetti del climate change sulla salute mentale

Vigili del Fuoco / La piromania e l’ossessione per il fuoco: profilo e diagnosi di chi ha questo disturbo

Fonti dell’articolo:

https://www.asaps.it/181-spagna_ricerca_sulla_paura_al_volante__si_chiama_amaxofobia_ed_ha_ragioni_antich.html#cookieOk

– Dorfer M., 2004, Psicologia del traffico. Analisi e trattamento del comportamento alla guida, Mc Graw-Hill, Milano.

– Hamilton Z., 2013, 300 Affirmations to conquer the fear of driving, Kindle Edition.

– Marini S., 2010, Paura al volante! Come superare la fobia della guida, Sovera Multimedia, Roma.

– Weatherstone M., 2013, How to Successfully Treat and Overcome Driving Phobia by Yourself, Kindle Edition.

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