Ipermetropia: che cos’è e come si può correggere questo difetto visivo?

L’ipermetropia è un difetto visivo molto comune e facilmente correggibile. Con il termine oculistico “ipermetropia” si intende un vizio di rifrazione sferico nel quale – i raggi luminosi prodotti dagli oggetti che appaiono vicini o mediamente vicini nel campo visivo – vengono messi a fuoco dietro la retina, rendendo quindi sfocata la loro visualizzazione

Se il difetto ottico appare di lieve di lieve entità, l’occhio umano riesce autonomamente e naturalmente a correggerlo attivando perennemente un meccanismo detto “di accomodazione”.

Il meccanismo di accomodazione consiste nella naturale modifica della globosità del cristallino in base alla vicinanza o alla lontananza degli oggetti da mettere a fuoco.

I raggi luminosi emessi da oggetti lontani vengono messi a fuoco esattamente sulla retina, quindi il cristallino sarà in una fase di riposo accomodativo, assumendo una forma più sottile, fine ed allungata.

Quando invece i raggi luminosi sono emessi da oggetti a media o breve distanza, la loro messa a fuoco si sposta dietro la retina così il cristallino, per ovviare a questo problema, aumenta la sua superficie di curvatura divenendo maggiormente globoso.

In questo modo aumenta notevolmente il suo potere di far convergere i raggi luminosi esattamente sulla retina, così da poter vedere gli oggetti in questione in maniera chiara e ben definita.

Con l’aumentare dell’età – in genere oltre i 40 anni – la capacità del cristallino di mettere in atto il meccanismo di accomodazione si riduce drasticamente e il soggetto ipermetrope inizia ad accusare la necessità di occhiali da vista che correggano questo difetto.

Ipermetropia: i sintomi con cui si manifesta

I sintomi più comuni con sui l’ipermetropia si manifesta – oltre la difficoltà di visione – sono l’affaticamento oculare, bruciore agli occhi, cefalee, occhi disallineati, riduzione progressiva della vista, visione offuscata.

L’occhio alla nascita ha una lunghezza assiale inferiore rispetto all’età adulta e quindi si presente fortemente ipermetrope con elevata capacità di accomodazione, tuttavia già a 3 anni l’allungamento del bulbo oculare riduce l’ipermetropia a circa 2-3 diottrie.

Tuttavia può succedere che questo non avvenga in maniera completa e si presenta pertanto il vizio refrattivo noto come ipermetropia.

Nel bambino o nel giovane soggetto che soffre di ipermetropia, il disturbo visivo è degnamente compensato della capacità di accomodazione del cristallino.

A lungo andare però, lo sforzo continuo potrebbe comportare l’insorgenza di astenopia accomodativa.

Questo disturbo prevede la comparsa di sintomi quali stanchezza, cefalea, annebbiamento della vista, bruciori oculari, lacrimazione e un’elevata tendenza allo sviluppo di congiuntivite.

Lo sforzo accomodativo stimolando la convergenza può inoltre causare lo strabismo.

Nell’adulto e nell’anziano, invece, il meccanismo di accomodazione non è più così efficace, tant’è che l’ipermetropia inizia a mostrare i sintomi caratteristici di ogni difetto visivo: un deficit alla vista.

Questo inizialmente può essere confuso con presbiopia.

Anche in questo caso frequente potrebbe essere la comparsa di cefalee e congiuntiviti.

Ipermetropia: quali sono le cause e chi ne soffre

L’ipermetropia può essere generata da vari fattori, primo tra tutti: l’ereditarietà.

L’ipermetropia si manifesta nel momento in cui il diametro del bulbo del soggetto risulta più corto del normale; oppure può essere data da un’incurvatura superficiale del cristallino inferiore alla norma; oppure ancora può essere causata da riduzione dell’indice refrattivo del cristallino come nel diabete e nella cataratta incipiente, o addirittura in casi rari dall’assenza totale di cristallino, condizione medica nota con il nome di afachia.

Ipermetropia: la diagnosi

Dal momento in cui il soggetto si accorge di avere problemi alla vista, in particolare presenta difficoltà nel visualizzare oggetti vicini o nel leggere una normale pagina di giornale, è il caso che questo si rivolga ad un medico oculista per una visita diagnostica.

Durante la visita oculistica, lo specialista provvederà a compiere una serie di test e di esami eseguiti con varie tecniche strumentali.

Tra i test eseguiti, molto importante sarà l’esame del visus e dello stato refrattivo degli occhi, così da poter valutare il processo visivo nella sua interezza.

Verranno poi esaminati i movimenti oculari, la retina e la acuità visiva.

Di fondamentale importanza risulta invece in età pediatrica sottoporre i piccoli pazienti a prima visita di screening attorno ai 3 anni di età per escludere la presenza di vizi refrattivi dal momento che informazioni relative a eventuali problemi alla vista saranno più indirette.

I genitori dovranno pertanto prestare più attenzione a segni più sfumati come ad esempio la tendenza del bambino ad avvicinare gli oggetti oppure presenza di deviazione degli occhi più o meno evidente.

Ipermetropia: come correggere il difetto

Ad oggi, non esiste una terapia  dell’ipermetropia; può essere solo compensata mediante l’utilizzo di lenti positive o convesse, o mediante tecniche di chirurgia refrattiva.

Le lenti a contatto potrebbero essere la prima tra le soluzioni proposte.

Queste, grazie alla loro forma sferica, vanno a correggere il difetto della vista causato dall’ipermetropia.

Dal punto di vista della comodità e dell’impatto visivo sono sicuramente la soluzione più consigliata per i pazienti adulti che soffrono di ipermetropia.

Prima di scegliere le lenti a contatto, sarà però il caso di valutare tutte le sfaccettature che questa scelta comporta: ogni quanto si desidera cambiare le lenti e per quanto tempo queste dovrebbero essere indossate durante l’arco della giornata.

Gli occhiali correttivi magari più scomodi rispetto alle lenti, ma – al contrario di queste ultime – non portano con loro alcuna controindicazione.

Possono essere indossati da chiunque a qualsiasi età e possono essere messi e poi tolti a seconda delle necessità del momento.

A migliorare di molto l’acuità visiva in presenza di ipermetropia medio-elevata è il ricorso alle tecniche di chirurgia refrattiva.

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