Mi balla un occhio: impariamo a conoscere il nistagmo

Nistagmo è definito come l’oscillazione anomala e ritmica di uno o entrambi gli occhi. Spesso si associa a malattie come cataratta congenita, malformazioni della retina o del nervo ottico, albinismo e alcune malattie cerebrali

Il nistagmo è un’oscillazione anomala e ritmica di uno o di entrambi gli occhi

Esiste un nistagmo idiopatico (definito anche come congenito) che si manifesta nei primi sei mesi di vita.

Coinvolge tutti e due gli occhi, è pendolare (più spesso) o a scosse e ha un’ampiezza simile in entrambi gli occhi.

Il movimento avviene su un piano unico, generalmente quello orizzontale, e non varia nelle diverse posizioni dello sguardo.

L’oscillazione è indipendente dalla posizione del capo, aumenta con la fissazione e si riduce con la convergenza o con la parziale chiusura degli occhi.

È spesso evidenziabile una “posizione di blocco”, cioè una posizione degli occhi in cui il nistagmo si riduce.

Il tentativo di ricercare questa posizione in cui la visione migliora può portare il bambino ad assumere un’inclinazione anomala del capo.

C’è poi un nistagmo così detto latente

Si evidenzia quando un occhio viene occluso, vale a dire coperto, ad esempio con la mano o con una lente che non lascia passare la luce.

Un nistagmo a scosse riguarda un solo occhio. Spesso è associato a strabismo e ad ambliopia.

È causato da un mancato sviluppo della fusione, il processo che permette al nostro cervello di formare una rappresentazione visiva singola a partire da due immagini retiniche simili.

Questa condizione è per esempio evidenziabile in caso di cataratta congenita.

Una forma di nistagmo particolare e più rara è lo Spasmus Nutans.

Al nistagmo sono associate oscillazioni e una posizione anomala del capo.

In genere compare nel primo anno di vita e scompare spontaneamente nell’arco di un paio di anni.

Il nistagmo è irregolare e l’ampiezza è diversa nei due occhi. Può essere il segno di un tumore cerebrale, spesso dei nervi ottici o del tronco encefalico, struttura alla base del cervello che lo connette con il midollo spinale.

Il nistagmo non di rado si evidenzia nei pazienti affetti da cataratta congenita che colpisce entrambi gli occhi e che può essere associato ad altre malattie congenite, come malformazioni della retina o del nervo ottico, l’albinismo, malattie cerebrali, in particolare a carico del cervelletto.

Le malattie che colpiscono l’apparato vestibolare, vale a dire le strutture dell’orecchio interno che permettono di percepire i movimenti e la posizione del capo, possono indurre nistagmo, spesso torsionale e raramente presente “in posizione primaria”, cioè quando lo sguardo viene rivolto in avanti.

Nei pazienti pediatrici meno di frequente il nistagmo può essere associato a malattie come l’idrocefalo, la trisomia 21 o a cerebropatie su base vascolare.

La comparsa improvvisa del nistagmo deve far sempre sospettare possibili malattie tumorali, in particolare del cervelletto e del tronco encefalico.

I farmaci sedativi ed anti-convulsioni possono indurre nistagmo.

Con l’osservazione e la valutazione clinica.

Importante è la valutazione dei comportamenti del bambino: per esempio la posizione e le eventuali oscillazioni della testa quando gioca.

La complementarietà delle informazioni ottenute dalla visita oculistica e da quella ortottica spesso consentono la diagnosi differenziale fra le forme idiopatiche, quelle latenti e quelle acquisite e, conseguentemente, una più appropriata richiesta di esami diagnostici di approfondimento (potenziali evocati visivi o risonanza magnetica) o di una consulenza neurologica.

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Fonte dell’articolo:

Bambino Gesù

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