Linfoadenite: sintomi, diagnosi, trattamento e prevenzione dell’infezione ai linfonodi

La linfoadenite è un’infezione dei linfonodi che può svilupparsi come complicazione di alcune infezioni batteriche, virali o micotiche

Che cos’è la linfoadenite?

I linfonodi sono piccole strutture appartenenti al sistema linfatico la cui funzione è quella di filtrare la linfa.

Al loro interno sono presenti numerosi globuli bianchi, cellule del sistema immunitario fondamentali nella lotta contro le infezioni.

A volte i linfonodi possono infiammarsi e ingrossarsi a causa di un’infezione scatenata da batteri, virus o funghi.

In genere i linfonodi che si ingrossano, dando luogo a quella che viene definita linfoadenite, sono quelli che si trovano vicino al sito dell’infezione.

L’infezione può essere curata efficacemente con gli antibiotici, ma perché il gonfiore scompaia possono essere necessarie settimane o mesi.

Se non trattata adeguatamente una linfoadenite rischia invece di degenerare nella formazione di ascessi, cellulite, fistole o sepsi.

Quali sono le cause della linfoadenite?

Alla base di una linfoadenite possono esserci infezioni, ad esempio a livello della pelle, causate da batteri come streptococchi o stafilococchi.

A volte a scatenarla possono essere anche infezioni più rare come la tubercolosi o la bartonellosi, una malattia nota anche come “graffio di gatto”.

Quali sono i sintomi della linfoadenite?

In caso di linfoadenite la pelle può arrossarsi e diventare sensibile in corrispondenza dei punti in cui si trovano i linfonodi, che possono risultare ingrossati, dolenti, duri o, nel caso in cui si sia formato un ascesso, gommosi.

Come prevenire la linfoadenite?

Mantenere un buono stato di salute e seguire le regole di un’igiene corretta aiutano a ridurre il rischio di infezioni che possono degenerare in una linfoadenite.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Humanitas

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