Pressione arteriosa: che cos'è e come si misura

La pressione arteriosa è la pressione che il sangue esercita sulle pareti delle arterie del sistema cardiocircolatorio. Essa dipende sia dalla quantità di sangue pompato dal cuore, sia dalla resistenza opposta al flusso sanguigno

La pressione sale e scende seguendo le contrazioni del cuore: è massima quando il cuore si contrae (sistole) per spingere il sangue in circolo (pressione sistolica) ed è minima quando il cuore si rilascia (diastole) per riempirsi di sangue (pressione diastolica).

Pressione arteriosa, i valori normali

L’unità di misura della pressione arteriosa è il millimetro di mercurio (mmHg).  I valori riconosciuti come normali nella popolazione sana oscillano fra i 110-130 mmHg di sistolica.

Si parla di ipertensione (pressione alta) quando i valori abituali di pressione sono uguali o superano i 90 mmHg di minima e/o i 140 mmHg di massima.

Più la pressione arteriosa è alta, maggiore è il rischio di danni al cuore e ai vasi sanguini di organi come il cervello e i reni.

La maggior parte degli ipertesi non presenta sintomi: per questo motivo l’ipertensione viene chiamato “killer silenzioso”.

Il solo modo per sapere se si è ipertesi consiste, quindi, nel sottoporsi periodicamente alla misurazione della pressione arteriosa.

Se non controllata, l’ipertensione può portare seri problemi cardiovascolari come l’infarto, l’aumento di volume del cuore e l’insufficienza cardiaca. Contro la pressione alta l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di:

  • promuovere uno stile di vita sano e una sana alimentazione
  • evitare il consumo di alcol
  • fare attività fisica regolare e mantenere un peso corporeo nella norma
  • smettere di fumare e di esporsi al fumo passivo
  • imparare a gestire lo stress

La pressione bassa o ipotensione, invece, si riscontra in un soggetto in cui si rileva una pressione sanguigna arteriosa massima inferiore ai 100 mmHg.

Come si esegue la misurazione della pressione arteriosa

La pressione arteriosa viene comunemente misurata a livello dell’arteria del braccio (arteria omerale).

La misurazione viene effettuata sul paziente in posizione seduta, con il braccio appoggiato su un piano orizzontale all’altezza del cuore.

Lo strumento utilizzato per misurare la pressione è lo sfigmomanometro, un apparecchio costituito da un bracciale di tela provvisto di camera d’aria, da una pompa con valvola per gonfiare e sgonfiare la camera d’aria, e da una colonna graduata a mercurio (da 0 a 300 millimetri) dove si leggono i valori di pressione.

Esistono anche apparecchiature elettroniche automatiche, ma lo sfigmomanometro a mercurio è ancora considerato lo strumento più preciso e affidabile e resta quello generalmente utilizzato dai medici.

I misuratori digitali, più pratici da usare, sono adatti per l’auto-misurazione domiciliare effettuata dallo stesso paziente.

Nella misurazione della pressione arteriosa bisogna:

  • permettere al paziente di rimanere seduto e rilassato per alcuni minuti in una stanza silenziosa;
  • prendere almeno due misurazioni, con un intervallo di 1 o 2 minuti tra le due;
  • la prima volta misurare la pressione arteriosa in entrambe le braccia per identificare possibili differenze dovute a patologie periferiche vascolari;
  • nei soggetti anziani, nei diabetici e in tutti i casi in cui si sospetti un’ipotensione ortostatica, misurare la pressione arteriosa 1 e 5 minuti dopo che il paziente ha assunto la posizione eretta;
  • il paziente che ha mangiato, ha bevuto caffè o tè, ha fumato o si è sottoposto a uno sforzo fisico deve aspettare almeno un’ora prima della misurazione.

La pressione arteriosa è soggetta a oscillazioni.

Per questo la diagnosi di ipertensione o di ipotensione richiede numerose misurazioni effettuate nel corso di diverse visite mediche.

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