Principi di Rianimazione Pediatrica: quali manovre rianimatorie in soffocamento o arresto cardiaco?

La Rianimazione pediatrica prevede manovre rianimatorie peculiari, che la distinguono per sequenza specifica da quelle adottate per un adulto

 

Rianimazione pediatrica: le manovre rianimatorie vengono quindi definite BLS pediatrico o PBLS

Le differenza non sono solo caratteristiche morfologiche ma ci sono aspetti fisiologici con frequenze ed atti respiratori differenti.

Convenzionalmente sono state distinte due fasce di età:

  • LATTANTE: da 0 a 12 mesi (primo anno di età)
  • BAMBINO: da 1 anno fino al termine della pubertà

La rianimazione pediatrica prevede diverse fasi da attuare in un momento di tensione altissima che si devono realizzare consecutivamente ma soprattutto rapidamente:

L’intervento in caso di arresto cardiaco è, come nell’adulto, percorribile seguendo la CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA:

  • Valutazione ambientale, riconoscimento precoce dello stato del bambino, chiamata generica di aiuto e chiamata del 118/112.
  • Applicazione precoce delle manovre di rianimazione pediatrica cardiopolmonare
  • Defibrillazione precoce se indicata e solo nel bambino
  • Soccorso avanzato sanitario specializzato e successivo trattamento ospedaliero.

Per approfondire: Soffocamento: cosa fare nei 5-6 minuti che abbiamo a disposizione

RIANIMAZIONE PEDIATRICA, MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO SU BAMBINO (PBLS)

In molte parti si può riconoscere che la sequenza PBLS sul bambino è sovrapponibile a quella dell’adulto, come ad esempio:

  • Prima dell’intervento effettuare una valutazione ambientale per operare in sicurezza.
  • Stimolare il bambino verificando lo stato di coscienza o incoscienza.
  • Chiamare ad alta voce pizzicando dolcemente le spalle o altre parti del corpo in attesa di una reazione (stimolo doloroso).
  • Se il bambino piange o risponde lasciarlo nella stessa posizione effettuando un monitoraggio continuo.
  • Se il bambino non risponde, chiedere aiuto ed effettuare la seguente sequenza:
  • Nel bambino non cosciente la lingua si appoggia sulla parte posteriore della bocca impedendo il passaggio di aria verso i polmoni.
  • Porre una mano sulla fronte e con la punta delle dita dell’altra sollevare il mento verso l’alto in posizione di estensione. Questa manovra non deve essere fatta in caso di trauma del collo e/o della testa.
  • Controllare la bocca del bambino.
  • Se sono presenti corpi estranei solidi rimuoverli solo se ben visibili e facilmente afferrabili perché c’è il rischio di provocare dei danni o di spingere il corpo estraneo verso il fondo della gola. Se sono presenti liquidi girare la testa delicatamente da un lato per favorire la fuoriuscita.
  • Mantenendo le vie aeree aperte valutare se il bambino respira mediante la manovra del gas per 10 secondi, in presenza di gasping considerare la respirazione assente.
  • Se il bambino respira normalmente mantenere le vie aeree aperte, chiedere AIUTO ed eventualmente metterlo nella posizione laterale di sicurezza tranne nei casi di sospetta lesione della colonna cervicale.

Mentre, se il bambino non respira, cominciare la RCP pediatrica (rianimazione cardiopolmonare pediatrica).

Dopo averlo posizionato supino su un piano rigido, effettuare prima 5 ventilazioni, appoggiare il palmo della mano sulla metà inferiore dello sterno, sollevare le dita dal torace mantenendo il braccio perpendicolare allo sterno con la spalla allineata al gomito, comprimere con una frequenza di circa 100-120 min. e una profondità di circa 5 cm, rilasciando completamente con rapporto 1:1, oppure eseguire un ciclo di 30 compressioni e 2 ventilazioni.

Anche nel bambino, come nell’adulto, è utile impiegare un DAE (defibrillatore automatico esterno) ma solo dopo un minuto di BLS. Usare il DAE con piastre da adulto per i bambini sopra gli 8 anni.

Per i bambini fra 1 e 8 anni (fino a 25 Kg) usare il DAE con piastre pediatriche che riducono l’intensità di scarica.

Continuare la sequenza fino al completo ristabilimento del bambino e fino all’arrivo del servizio medico di emergenza.

LA RIANIMAZIONE PEDIATRICA CON PAZIENTE DI ETA’ INFERIORE AD UN ANNO: LE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO SU LATTANTE (PBLS)

In molte parti la sequenza PBLS su lattante è sovrapponibile a quella dell’adulto.

  • Prima dell’intervento effettuare una valutazione ambientale per operare in sicurezza.
  • Stimolare il lattante verificando lo stato di coscienza o incoscienza. Chiamare ad alta voce pizzicando dolcemente le spalle o altre parti del corpo in attesa di una reazione (stimolo doloroso).
  • Se il lattante piange lasciarlo nella stessa posizione effettuando un monitoraggio continuo. Se il lattante non risponde, chiedere aiuto ed effettuare la seguente sequenza:
  • Nel lattante si posiziona la testa in posizione neutra.
  • Controllare la bocca e se sono presenti corpi estranei solidi rimuoverli solo se ben visibili e facilmente afferrabili perché c’è il rischio di provocare dei danni o di spingere il corpo estraneo verso il fondo della gola. Se sono presenti liquidi girare la testa delicatamente da un lato per favorire la fuoriuscita.
  • Mantenendo le vie aeree aperte valutare se il lattante respira mediante la manovra del gas per 10 secondi, in presenza di gasping considerare la respirazione assente.
  • Se il lattante respira normalmente mantenere le vie aeree aperte e chiedere aiuto, mentre, se il lattante non respira, cominciare la RCP pediatrica (rianimazione cardiopolmonare pediatrica). Dopo averlo posizionato supino in posizione neutra su un piano rigido, effettuare prima 5 ventilazioni e successivamente appoggiare due dita della mano sulla metà inferiore dello sterno comprimendo il torace di circa 4 cm con una sequenza di 15 compressioni e 2 ventilazioni con un successivo completo rilascio e rapporto 1:1.
  • Continuare la sequenza fino al completo ristabilimento e fino all’arrivo del servizio medico di emergenza.
  • Sul lattante non si applica il defibrillatore

Per approfondire: Scale di valutazione, come “inquadrare” il paziente pediatrico? Si usa la Pediatric Glasgow Coma Scale

Conclusioni:

La rianimazione pediatrica è da attuare in condizioni impreviste in un momento dove prima è tutto tranquillo, poi frenetico, ed esplode il caos.

Per questo motivo si parla di passaggi obbligati da eseguire consecutivamente.

L’obiettivo dell’articolo non è insegnare una tecnica perché una tecnica si apprende mettendola in pratica, per un sanitario o un laico che abbia già fatto un corso bls-d molti termini sono comprensibili, ma se non si ha mai fatto un corso allora come iperestendere il capo, fare bene una manovra GAS o cos’è un gasping sono termini completamente estranei.

Le manovre rianimatorie non si devono improvvisare perché il tempo è tiranno e non ci sono margini di recupero.

Le manovre nascono da uno studio attento dei casi da parte di associazioni scientifiche che regolarmente si incontrano ed introducono o mantengono i passaggi per avere una rianimazione sempre più efficiente.

Motivo per cui, è assolutamente importante frequentare un corso di primo soccorso pediatrico riconosciuto per fare pratica ed imparare a saper affrontare le situazioni di emergenza.

Per approfondire:

10 proposte realizzabili per salvare vite: i defibrillatori e il BLS secondo IRC

BLS (Basic Life Support): che cos’è?

Fonte dell’articolo:

https://www.primointerventoblsd.it/evento/

https://www.ilcor.org/

https://www.ircouncil.it/

https://international.heart.org/it

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