Sindrome da idrocuzione: l'importanza di conoscere cause ed effetti della rapida immersione in acqua

La sindrome da idrocuzione consiste essenzialmente in una sincope da immersione rapida. I riflessi neurovegetativi sono tanto più incisivi quanto maggiore è la differenza tra la temperatura corporea e quella dell’acqua.

SINDROME DA IDROCUZIONE, UNA SINCOPE DA CONOSCERE

E’ molto importante si diffonda una consapevolezza dei rischi determinati da questa sindrome, quindi cerchiamo di utilizzare dei termini non per addetti ai lavori.

In soldoni il quadro è questo: l’organismo umano ha una temperatura attorno ai 37°.

Anche un bambino sa quando ha la febbre e può rimanere a casa da scuola: sopra i 37, si può restare a letto.

L’acqua del mare, del lago o del fiume si aggira attorno ai 18°.

Sovente (fiumi, laghi di montagna) pure meno.

In termini medici si può affermare che “il meccanismo comincia con una vasocostrizione, che a sua volta provoca riflessi a livello di tronco dell’encefalo.

In quegli attimi vengono interessati sia i centri di regolazione cardiaca che quelli respiratori (arresto cardiorepiratorio).

Se invece non sono coinvolti i centri bulbari in modo letale, l’arresto di circolazione e di ossigenazione provoca comunque una sincope con perdita di coscienza”.

In altre parole l’impatto della pelle con l’acqua fredda determina una importante riduzione della frequenza cardiaca e di pressione arteriosa.

E’ quindi importante…rifarsi agli ordini della mamma!

Eh, non è in definitiva così?

“Entra piano, in acqua…non correre!”.

“Hai appena mangiato, aspetta due ore”.

Il secondo consiglio (ma assomigliava stranamente più ad un ordine) riconduce alla quantità di energia spesa dal nostro organismo nel processo digestivo, con tutte le conseguenze che determina.

Il motivo è stato ispirato da un post della Croce Bianca di Sant’Ilario d’Enza, che sul proprio profilo Facebook ha espresso tutta la propria preoccupazione sull’argomento.

Lo riportiamo integralmente.

LEGGERE ATTENTAMENTE
SINDROME DA IDROCUZIONE : TRE RAGAZZI MORTI IN TRE GIORNI !!

I ragazzi non sanno cos’è la sindrome da idrocuzione.

Spieghiamolo.

Se passi due ore al sole, ti sei fatto un kebab appena uscito da scuola e magari sotto al sole hai anche fatto due tiri a calcio, NON DEVI entrare in acqua.

Specialmente evita di fare tuffi!!!

Il tuo corpo è a 37/39°C e l’acqua del mare, o peggio di lago e fiume, non supera probabilmente i 18.

Il cervello riceve un sovrastimolo che crea uno shutdown del sistema.

La respirazione si ferma, si sviene e trovandosi in acqua, spesso si affonda in quanto, specie in laghi e fiumi, non essendo l’acqua salata, non aiuta a sorreggere il corpo, e si finisce per annegare.

Se si conoscessero i sintomi dell’idrocuzione come ronzii alle orecchie, nausea, senso di freddo improvviso, riduzione del campo visivo e affaticamento, si potrebbero salvare molte più persone.

Purtroppo l’idrocuzione è infida.

Può essere rapida e completamente asintomatica.

Quindi conviene sempre bagnarsi con calma e gradualmente per evitare qualsiasi rischio.

PER APPROFONDIRE:

ANNEGAMENTO, COME FARE A PREVENIRLO?

NUOTO, QUALI SONO I MOTIVI CHE TI FANNO ANNEGARE?

IDROAMBULANZA: UN ELEMENTO ESSENZIALE NEL SOCCORSO IN MARE

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