Vomitare sangue: l’emorragia dell’apparato gastroenterico superiore

Vomitare sangue: l’emorragia del tratto iniziale dell’apparato digerente determina ematemesi, cioè vomito di sangue, spesso associata a melena (emissione di feci di colore nero-piceo)

Se il sanguinamento è di lieve entità, l’anemia può essere l’unico sintomo presente.

La melena vera fa quasi sempre seguito al sanguinamento di una regione prossimale al digiuno, anche se la presenza di feci liquide nerastre non è rara nei pazienti con sanguinamento del piccolo intestino o del colon prossimale.

Vomitare sangue, le cause

Circa il 50% dei casi di emorragia dell’apparato gastroenterico superiore è dovuto ad ulcere gastriche o duodenali mentre la maggior parte dei casi rimanenti è dovuta ad erosioni gastriche, ad una lacerazione di Mallory-Weiss o a varici esofagee.

Cause meno frequenti includono il carcinoma gastrico, l’ernobilia, malattie sistemiche, quali l’uremia, i disordini del tessuto connettivo e le infezioni, le sindromi sistemiche, quali la teleangectasia emorragica ereditaria ed i nevi blu bollosi.

Diagnosi: anamnesi del paziente che vomita sangue

Gli aspetti importanti dell’anamnesi includono una stima del volume di sangue perduto, il tempo entro il quale il sanguinamento si è manifestato, i precedenti sintomi addominali o l’anamnesi positiva per malattia peptica ulcerosa, la recente assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, compreso l’acido acetilsalicilico, i conati di vomito o il vomito prima dell’emorragia, l’abuso di alcol, la presenza documentata di un’epatopatia o la perdita di peso, indicativa di una neoplasia maligna.

Vomitare sangue, la diagnosi: esame obiettivo

È importante riconoscere deficit emodinamici che indicano la deplezione del  volume ematico, come una pressione arteriosa sistolica inferiore a 100mmHg  o una frequenza cardiaca superiore a 100 battiti al minuto, i segni di un’eventuale epatopatia cronica, la dolorabilità epigastrica, la distensione addominale con rumori intestinali da iperattività che indicano la presenza di grandi quantità di sangue nell’intestino, la splenomegalia o la distensione delle vene della parete addominale tipica dell’ipertensione portale, la porpora come segno di disordini emorragici generalizzati ed il sanguinamento nasofaringeo, in seguito al quale il sangue ingerito può dare luogo ad ematemesi e/o melena.

Indagini diagnostiche

Devono essere controllati urgentemente l’emocromo ed il profilo dell’urea e degli elettroliti.

Bisogna ricordare che i valori dell’emoglobina e dell’ematocrito non si riducono fino a quando non si verifica l’emodiluizione, che può verificarsi anche dopo alcune ore.

I valori dell’urea ematica sono, generalmente, elevati in seguito ad una significativa emorragia dell’apparato gastroenterico superiore, e sproporzionati rispetto ai livelli della creatininemia.

Vomitare sangue, il trattamento

L’endoscopia deve essere effettuata precocemente, dal momento che non solo fornisce importanti informazioni diagnostiche ma, nel caso di sanguinamento di ulcere peptiche o di varici, consente di effettuare la scleroterapia.

È essenziale rianimare adeguatamente il paziente prima di sottoporlo all’esame endoscopico e in tutti i pazienti ricoverati con sospetta emorragia dell’apparato gastroenterico deve essere stabilito, precocemente, un accesso vascolare.

I pazienti che continuano a sanguinare, in cui il trattamento endoscopico non è possibile, non è appropriato o è fallito, devono essere sottoposti precocemente ad intervento chirurgico, soprattutto se anziani.

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Fonte dell’articolo:

Medicina Online

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