Responsabilità penale dell’operatore 118 nella morte di paziente con infarto, la Cassazione: va provato nesso causale

Un operatore 118 ha classificato una chiamata per infarto come codice giallo, ed è stato condannato nei primi due gradi di giudizio per la mancata classificazione dell’intervento in codice rosso

Operatore 118 classifica codice giallo e non rosso: le conseguenze processuali

La Corte in appello aveva, infatti, confermato la responsabilità dell’operatore del servizio 118 che aveva sottostimato (a detta degli inquirenti e della magistratura) la richiesta di intervento da parte di un paziente con infarto in atto, formulando una urgenza da codice giallo anziché in codice rosso.

Questa valutazione ha comportato ma mancata attivazione del mezzo di soccorso con medico a bordo.

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La Cassazione penale sul caso dell’operatore 118 e del paziente con infarto

La Corte di Cassazione sezione IV, con sentenza del 29 marzo 2021 n.11651 ha dichiarato, accogliendo la tesi difensiva dei legali del membro del 118, che fosse da ritenersi illegittima la conclusione dei giudici precedenti rispetto ad una sussistenza di nesso causale tra omissione di corretta classificazione e morte del paziente.

A creare una differenza di valutazione, la considerazione rispetto al quadro clinico del paziente, riconducibile alla probabile evoluzione di un’ischemia, e di altri fattori riconducenti al decorso eziologico e ad altro.

Questo è quanto stabilito dalla magistratura.

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Fonte:

Sentenza Corte di Cassazione sezione IV, sentenza del 29 marzo 2021 n.11651

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