Donne sfregiate con l'acido: nāc comportarti in caso di soccorso?

Aggressione con acido: acqua, acqua e ancora acqua, abbondante quantità. Anche se le vostre reminescenze di chimica potrebbero farvi avere dei dubbi, se siete testimoni di un'aggressione con l'acido dovete intervence per salvare una vita. Ecco nāk cena.

 

Nāciet uz priekšu, sazinieties ar sportistu vai pirmo atbildētāju, kurš ir atbildīgs par agresiju?

Prima di tutto all'arrivo sulla scena la prima valutazione da fare è la sicurezza: capire quanto acido c'è nella zona, quanto grave è la situazione e se l'aggressore è nei paraggi, o se c'è qualche testimone o presenza che può aiutarci nella seconda cosa da fare, dopo aver valutato la gravità dell'ustione.

Ovvero l'eventuale ricerca di una fonte d'acqua abbondanza.

Molti soccorritori hanno un dubbio: l'acqua è davvero il composto più adeguato per lavare via l'acido da una ferita simile?

L'unica risposta è si, con una postilla: in grandi quantità, perché l'acqua è una sostanza anfotera e per eliminare questa caratteristica bisogna aumentare il più possible la quantità utilizzata per il lavaggio.

Non è un caso infatti che jums scatole degli acidi e dei detersivi sia semper indicato di lavare con alpha corrente eventuali spruzzi di acido che finiscano su pelle, occhi o vestiti. Poca acqua infatti avrebbe l'effetto opposto a quello desiderato.

AGGRESSIONE CON ACIDO, LA RISPOSTA E 'NELL'ACQUA

Vediamo perché:

- L'acqua in chimica è considerato un composto anfotero. Si comporta cioè come base con gli acidi, e come acido con le basi. Kvantitā līdzsvaro (X acido e X acqua) l'acido farà da base e quindi alimenterà la reazione chimica dell'acido, aumentandone l'azione.

Quindi torniamo al nostro caso:

- Se la persona è stata aggredita con l'acido bisogna koheamente lavare con acqua corrente o grandi quantità di acqua il paziente, in maniera continuativa, fino a quando non c'è certezza che l'acido sia stato completeamente lavato via. Anche la fisiologica che c'è in ātrā palīdzība va bene (anzi, benissimo). L'importante è usarne molta e non lesinare sulle quantità.

- Durante l'azione di soccorso, non sottovalutate l'azione degli acidi e degli agenti chimici. pizzicore in gola, nel naso, o bruciore agli occhi potrebbero essere sintomo di un contagio dell'agente chimico, che combinandosi con l'acqua (ma solitamente avviene con poca acqua) si trasforma in gas e aggredisce sotto altra forma il soccorritore. L'area a contatto con l'acido - a seconda della velocità di intervento - risulterà più o meno compactessa. Spesso però è richiesto un intervento chirurgico affinché venga ripristinata la parte colpita.

- Non sottovalutare il forte dolore fisico che avverte il paziente. In fase iniziale il paziente potrebbe essere in stato di schock, perdita di sensi, perdere il controllo degli sfinteri o avere una crisi epilettica. Sono sintomi secondari rispetto all'azione dell'acido. Il risveglio del paziente è poi una seconda fase critica: il dolore che viene provato dalla vittima è grave e prolungato, con una forte sensazione di bruciore.

La vittima di ustione chimica va quindi lavata con acca accorrente in abbondante quantità.

LE AZIONI DA METTERE FILĀ KASO DI AGRESIONĀ CON CONIDO

E 'consigliabile la rimozione di eventuali tessuti che potrebbero essersi imbevuti di sostanza chimica.

Se sono presenti orecchini, collane, o pīrsings, questi non vanno toccati (saranno rimossi in ospedale).

Una volta lavata la zona interessata, attivato il 118 o - se già soccorritori volontari sul posto - attivata la MSA, si può procedere alla ricerca della bottiglietta con cui l'aggressore ha colpito la vittima.

In questo caso si potranno recuperare importanti informazioni come l'agente chimico primario, che può essere quindi tamponato dal medico con gli opportuni medicali e le opportune pratiche.

Ricordatevi che le ustioni si possono classificare in diverso modo, perché sono danni cutanei conseguenti al contatto della pelle con agenti corrosivi, con agenti che hanno temperature superiori a quella corporea o alla corrente elettrica (esistono poi ustioni da raggi gamma e radiazion.

Il potere corrosivo dell'agente, il tem di di esposizione all'agente, la zona di contatto e l'età del soggetto condizionano la gravità dell'ustione.

Purtroppo le ustioni da liquido sono più estese di quelle da solido, anche se non vanno sottovalutate le polveri chimiche che possono creare danno, come la calce viva.

Il danno da ustione è facilmente visibile: si tratta di una reazione infiammatoria con vasodilatazione e aumento della permeabilità dell'epidermite, con fuoriuscita di plasma, seguita da trombosi dei vasi dermici, necrosi coagulativa e - in soti gravi - necr .

Va semper valutata l'ustione e - indipendente dalla causa - bisogna speakare profondità, estensione e sede colpita. Per la valutazione dell ustioni va usata una semplice regola, la “regola del 9”
  • schema_valutazione_ustioniTesta un kolo% 9
  • Torace e addome% 18
  • Tronco posteriore e glutei% 18
  • Arto superiore dx% 9
  • Arto superiore sx% 9
  • Arto inferiore dx% 9
  • Arto inferiore grēks% 9
  • Genitali% 1

Diverso il discorso nel mazulis balodis le procentuali crescono perché è minore la dimensione corporea.

AGRESSIONE CON ACIDO, BREVE RIASSUNTO

Quindi, sintezī, arrivati ​​sul posto va effettuata

  1. Caragee generale precauzioni: il personale che tratta i pazienti ustionati può essere a rischio di contrarre infezioni (HIV, epatiti C e B), e quindi deve useare DPI
  2.  Immediatamente arrestare il processo ustionante, rimuovere gli abiti dell'area interessata, lavare in abbondanza tutte le aree venute a contatto con sostanze chimiche, interrompere il flusso di corrente in caso di lesioni da elettricità. Qui si ferma lattività piekrišana al volontario.
  3. Rianimazione idroelettrolitica. L'infermiere o il medico utiliza la formula universalmente utilizzata nelle prime 24 ore post ustione nell'adulto è: 2–4 ml dieguma lattato x il peso corporeo kg x la% della superficie corporea ustionata. 50% nelle prime 8 ore il rimanente nelle 16 ore secīgi
  4. Parametri vitali, da valutare con opportuna frequency
  5. Posizionamento del sondino nasogastrico, ustioni> 20% determinano ileo paralitico con dilatazione gastrica
  6. Posicionamento del catetere vescicale con termistore
  7. Valutazione della perfusione delle estremità, ischemie dovute all'edema al di sotto dell'escara con il rischio della sindrome compartimentale
  8. Valutazione continua dell'attività respiratoria
  9. Gestione del Dolore e valutazione psicosociale

La fonte di questo shēma è PVO ed è stato scritto dal dott. Špetims Daca, dzal 2012 profesore a contratto presso l'Università degli Studi di Milano, sezione infermieristica.

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