Migranti, il registra Mohamed Lagha: “In Libia tenuti peggio degli animali”

Mohamed Lagha fez vários gostos do tema 'Locked away', documentário giratório all'interno del centro de detenção Al-Kararim di Misurata nel 2017

“Na Líbia, i migranti sono ammassati in condizioni terribili, in luoghi sporchi e fatiscenti, senza la possibilità di uscire and senza poter ricevere cure.

Non vengono portate in ospedale neanche le partorienti o chi è in fin di vita. Non è modo di tenere gli esseri umani. In realtà, non è modo di tenere neanche gli animali ”.

Mohamed Lagha é um regista libico, há 26 anos e studia tecniche cinematografiche nel Regno Unito, ha gia 'realizzato diversi lavori sul theme tra cui' Locked away ', documentario finanziato con fondi dell'unioneea e girato all'interno del centro di detenzione Al-Kararim di Misurata nel 2017.

Oggi é chiuso, dopo che nell'offensiva del generale Khalifa Haftar per rovesciare il Governo di Accordo nacionale (Gna) di Tripoli, il centro venne raggiunto dai colpi d'artigleria e tre migranti persero la vita.

Mohamed Lagha ed il documentario sui centri di detenzione na Líbia

“Quello che ho filmato em quel centro resta emblematico della situazione in cui vivono le persone migranti” dados Lagha, che evidenzia: “Al-Kararim era considerato tra i migliori centri na Líbia porque gestor dalle autorità un edificio vero e proprio.

Di solito queste persone sono tenute nei capannoni, dove sia in estate che in inverno le temperatura si fanno insopportabili.

Ma neanche ad Al-Kararim c'erano i vetri alle finestre e molta gente si ammalava ”.

Venha ad Al-Kararim, tuttoggi i centri ospitano centinaia di persone “senza che siano attrezzati per farlo“.

Per visitarli “servono dei permessi speciali, che si tratti di giornalisti o operatori umanitari. E 'difficile sapere quello che accade all'interno ”.

Tra i residenti, anche donne, anziani e bambini: “Chi risiede nei centri- denuncia ancora Laghanon è autorizzato ad uscire e quindi non può lavorare.

I minori non vanno a scuola. Nessuno ha denaro per comprare cibo, vestiti o medicine ”.

Se qualcuno si sente masculino, “i responsabili non chiamano né il medico né l 'ambulância”Racconta Lagha, che quando ha chiesto alle autorità come mai si comportassero assim, gli hanno risposto che“ gli ospedali non accettano i migranti perché non avrebbero denaro per pagare le cure ”.

Tante, troppe persone “hanno visto i compagni morire sotto i loro occhi sem poter fare nulla”.

Covid-19 e centros de detenção para migrantes, o guarda de Mohamed Lagha na Líbia

Oggi la situazione nei centri per migranti è persino peggiorata a causa della pandemia, e 'Locked away', assicura Lagha, non sarà l'ultimo documentario sobre o tema: “continuerò a raccontare al mondo i problemi della Libia.

Al conflitto e all'instabilità ora si é agregado ao Covid-19: molti libici non hanno lavoro, figuriamoci i migranti ”.

Attraverso le sue pellicole regista vuole anche mandare un messaggio all'Unione europea: “Le sue politiche migratorie sono insostenibili.

I centri di detenzione non son la soluzione, la gente languisce lì dentro per mesi, anche anni.

Nessuno - né il governo libico né l'Ue - riconosce e tutela i loro diritti ”.

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Fonte dell'articolo:

Agência Dire

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