Psicologia dell'emergenza: significato, ambiti, applicazioni, formazione

Con psicologia dell'emergenza (på engelska "katastrofpsykologi") si indica l'area della psicologia che si occupa degli interventi clinici e sociali in situazioni di calamità, disastri ed emergenza/urgenza

Più i allmänhet, è la disciplina che studia il comportamento individuale, di gruppo e di comunità in situazioni di crisi.

Psicologia dell'emergenza, ursprung ed ambiti

Nata a partire dai contributi della psicologia militare, della psichiatria d'urgenza e dalla Disaster Mental Health, si è progressivamente sviluppata come insieme di tecniche d'intervento e, soprattutto, di modelli di "inquadramento concettuale" degli concettuale, rel psicosociali tipici dell'akut.

Mentre i modelli anglosassoni prediligono l'approccio cognitivo-comportamentale, altamente protocollizzato e funzionalizzato (oprattutto attraverso il paradigma del CISM di Mitchell, del 1983 – e l'uso massiccio della tecnica a del'inbriefing way) modelli europei (francesi in primis) propongono una visione integrata dell'intervento in emergenza, spesso anche su basi psicodinamiche (si vedano in proposito i fondamentali contributi di Francǫis Lebigot, Louis Crocq, Michel DeClercq, della cosiddetta “Scuolace di Val-de ").

Aree applicative non cliniche della psicologia dell'emergenza

Spesso erroneamente e riduttivamente confusa con la psicotraumatologia e la terapia del PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress), che sono invece dei sottosettori specifici della psicoterapia, la psicologia dell'emergenza rappresenta una piizzat disciplina i manierria porrea contributi di pensiero e di ricerca di varie branche della psicologia (psicologia clinica, dinamica, sociale, ambientale, delle comunicazioni di massa, etc.), aattandole allo studio dei processi psicologici che si attuano nelle situazioni "non ordinarie" e uti degli event ”.

I sintesi, mentre gran parte della psicologia tradizionale si occupa dei processi psichici (cognitivi, emotivi, psicofisiologici, etc.) che avvengono in condizioni "normali", la psicologia dell'emergenza si occupa di come talisveree modulati vengano ad talisveralessere modulati "akut".

Lo studio di come un bambino si rappresenta cognitivamente, e cerca di trovare coerenza in una situazione confusa (un'emergenza sanitaria, un'evacuazione di civilskydd); di come la comunicazione interpersonale viene alterata nelle interazioni sociali che avvengono in una situazione di rischio; di come si modificano le dinamiche di ledarskap e funzionamento interpersonale all'interno di un gruppo coinvolto in un incidente critico; di come l'appartenenza ad un determinato sistema culturale, con i suoi assetti valoriali e simbolici, può rimodulare il vissuto emotivo individuale in situazioni di grave stress acuto, sono tutti temi tipici della psicologia dell'emergenza "non-clinica".

Kliniska tillämpningar

Ambiti applicativi della psicologia dell'emergenza sul suo versante clinico sono invece, ad esempio, la formazione preventiva al personal del soccorso (fas pre-critica), ad esempio con tecniche di Psychoeducation (PE) e Stress Inoculation Training (SIT); gli interventi immediati di supporto sulla scena e consulenza diretta (fase peri-critica), compresi desarming e demobilization per gli operatori coinvolti; eventuellt förfarande för debriefing, valutazioni di uppföljning och interventi di sostegno individuali, gruppali e familiari a medio termine (fas post-critica).

Si noti come tali interventi clinici di psicologia dell'emergenza si possano rivolgere alle vittime "primarie" (i soggetti direttamente coinvolti dall'evento critico), alle "secondarie" (parenti e/o testimoni diretti dell'evento) e "terziarie" ( i soccorritori intervenuti sulla scena, che spesso sono esposti a situazioni di particolare drammaticità).

Gli psicologi dell'emergenza, data la loro frequente interazione con i processi emotivi traumatici del particolare tipo di pazienti con cui operano, sono più a rischio della media rispetto a possibili fenomeni di traumatizzazione vicaria, e devono per lotanto voltaure a series di mis voltaure a di "autosostegno" per minimizzare questo rischio (ad esempio, debriefing specifici tra loro, supervisioni esterne post-intervento, etc.).

Aspetti tecnici e sviluppi della psicologia dell'emergenza

Parte essenziale della professionalità dello psicologo dell'emergenza (oltre alle competenze di base di "soccorritore", a quelle specifiche di psicologo, ed a quelle specialistiche di gestione emotivo-relazionale delle situazioni di crisi), deve semapprofondita l'crisi dei soccorsi, della sua organizzazione e dei diversi ruoli funzionali rivestiti dagli altri "attori" dello scenario emergenziale; la necessità di operare a stretto contatto con aspetti "pragmatici" ed organizzativi molto peculiari è infatti uno degli assetti fondamentali del lavoro psicologico in emergenza.

Le dinamiche istituzionali che avvengono in situazioni di crisi sono specificatamente studiate dal settore della psicologia organizzativa dell'emergenza

Su un versante sociale, sono inoltre parte integrante della psicologia dell'emergenza le attività di studio della "percezione del rischio" (Risk Perception) och della "comunicazione del rischio" (riskkommunikation), particolarmente utili per comprendere le rapolazione hache la popolazione di certi tipi di rischi, e per impostare di conseguenza comunicazioni di emergenza più efficaci e mirate.

In anni recenti, le linee-guida internazionali di settore hanno iniziato ad enfatizzare semper più la necessità di integrare gli approcci tradizionali della psicologia dell'emergenza, orientati principalmente all'azione clinica (individuale oattunga mar con allena piatt gruppenzale), dimensioni psicosociali, comunitarie e interculturali dell'intervento effettuato.

Lo psicologo dell'emergenza non deve quindi occuparsi solo della "clinica" di "individui isolati dal contesto", ma anche e soprattutto della gestione sistemica dello scenario psicosociale e comunitario, all'interno del quale è avvenuta l'emeruta sign della stessa.

Ad esempio, in una maxiemergenza (disastri, calamità, etc.), oltre all'intervento di crisi nell'immediatezza dell'emergenza, lo psicologo dell'emergenza deve anche contribuire alla pianificazione di medio termine alla popupe dei serviolazioneziali; al collegamento tra l'assistenza diretta nelle tendopoli e la liason con i servizi sanitari; all'assistenza nelle interazioni e gestione dei conflitti all'interno della comunità, e tra le comunità limitrofe; alle attività di supporto nella ripresa dei servizi educativi (affiancamento degli insegnanti nella ripresa dell'attività scolastica, consulenze psicoeducative, etc.); al sostegno ai processi di empowerment psicosociale e comunitario; al supporto psicologico, man mano che famiglie, gruppi e comunità material ripristinano un proprio "senso del futuro", e riprendono gradualmente a svolgere una progettazione autonoma delle proprie attività, ricostruendosi una prospettiva un mutanta esistenstoziales in prospettiva conesistenstozialeenso.

A livello di principi generali di intervento, in Italy è diffusa l'aderenza al cosiddetto "Manifesto di Carcassonne" (2003):

  • La sofferenza non è una malattia
  • Il lutto deve fare il suo percorso
  • Un po' di pudore da parte dei massmedia
  • Riattivare l'iniziativa della comunità colpita
  • Valorizzare le risorse delle persone di ogni età
  • Il soccorritore deve prendersi cura di se stesso
  • L'intervento psicologico indiretto e integrato
  • L'intervento psicologico diretto dei professionalisti

Ad ogni punto corrispondono le relative raccomandazioni e linee-guida operative, sviluppate col meccanismo del "consensus panel" a liveello nazionale ed europeo.

Formazione och identità professionale

Lo psicologo dell'emergenza non deve quindi essere solo uno "psicologo clinico", ma uno psicologo mångsidig, in grado di muoversi con flessibilità dalla dimensione clinica a quelle psicosociali ed organizzative, integrando ed adattando al trauti degli "eventi ac olika disciplin psykologi.

Semper in tal senso, lo psicologo dell'emergenza deve acquisire nel corso della propria formazione una specifica competenza di base nelle tecniche, logiche e procedure operative del sistema dei soccorsi (sia tecnici che sanitari), per poter operare all'interficacemente stessi; precedente esperienza e formazione come volontario di Protezione Civile o del soccorso sanitario sono quindi ritenuti abitualmente titoli preferenziali per l'accesso alla formazione specialistica di psicologo dell'emergenza.

Diffusa soprattutto nel mondo anglosassone a partire dai primi anni '80, la disciplina della psicologia dell'emergenza negli ultimi anni si è articolata anche i Italien, dove ha iniziato a diventare oggetto di insegnamento Ateneiano, B.C. -Cesena), e ad integrarsi semper di più nelle attività formative e di intervento della protezione civile e degli altri enti ed organizzazioni operanti nell'ambito del soccorso (Croce Rossa, ANPAS, Misericordie, forze armate, forze dell'ordine, etc.) .

Gran parte dell'iniziale attività di promozione e sviluppo della psicologia dell'emergenza italiana, sia nel settore "protezione civile" che nel settore "cooperazione internazionale", è stata svolta dalle associazioni di volontariato professionale perqualiico psicologico, SIP SoS – Società Italiana di Psicologia dell'Emergenza Social Support.

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Fonte dell'articolo

Medicina online

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