Covid-19, una quote di pelle: in Italy il paziente zero a novembre 2019
İtalya'da COVID-19 sıfır mı? Risalirebbe, un essere umano'da İtalya'da bir Kasım 2019 il primo caso documentato di presenza della SARS-CoV-2.
İtalya'da sıfır Paziente: si tratta di una giovane paziente che, all'epoca, presentava come unico sintomo una dermatosi
Che il Covid circolasse nel nostro Paese prima che la Cina comunicasse all'Organizzazione mondiale della Sanità un virus sconosciuto provocava gravi polmonite ve ormai un dato di fatto, ma oggi la conferma arrivala anche da uno studio internazionale di Raflogi dell'Università Statale di Milano, con il supporto dei laboratori dell'Istituto Europeo di Oncologia e Centro Diagnostico Italiano, che ha riesaminato le biopsie cutanee di dermatosi atipiche osservate nell'autunno 2019, riscontrando appunto il virus SARS-CoV-2 in una giovane paziente affetta solo da una dermatosi.
La ricerca è stato pubblicata sul 'İngiliz Dermatoloji Dergisi', la prestigiosa rivista Scientifica di dermatologia.
"Dopo aver studiato le manifestazioni cutanee in pazienti affetti da COVID-19 dell'area milanese- spiega Gianotti-ho riesaminato al microscopio le biopsie di malattie cutanee atipiche eseguite all fine del 2019 in cui non-period stato possible effettuare una diagnos.
Abbiamo cercato nel passato perché nei nostri lavori già pubblicati su riviste internazionali, abbiamo dimostrato che esistono, in questa pandemia, cui in cui l'unico segno di infezione da COVID-19 è quello di una patologia cutanea.
SARS-CoV-2 nella sevimli di pazienti con solo malattie della pelle prima dell'inizio della fase epidemica ufficialmente riconosciuta ".
E 'stata una biopsia a dimostrare il COVID-19 nella paziente zero in Italia
La biopsia di una giovane donna, risalente a novembre 2019, ha mostrato dunque la presenza di "sequenze geniche dell'RNA del virus SARS-CoV-2, identificato tramite due techniche differenti su tessuto cutaneo: immunoistochimica ed RNA-FISH.
Metaforicamente abbiamo trovato 'le impronte digitali' del COVID-19 nel tessuto cutaneo ”.
Spiega quindi Giovanni Fellegara, sorumlu del Laboratorio di Anatomia Patologica del Centro Diagnostico Italiano: "Olası bir dimostrare mediante indagini immunoistochimiche efettuate presso il nostro laboratorio la presenza di antigeni virali nripelle ghiandole".
Tale deto è stato poi confermato dal riscontro nelle stesse strutture di sequenze geniche dell'RNA virale identificato con la tecnica RNA-FISH effettuata presso l'Istituto Europeo di Oncologia.
"Abbiamo dimostrato la presenza di sequenze virali SARS-CoV-2, anche quantitativamente scarse, sul preparato istologico del 2019 e anche in sei pazienti del 2020 affetti solo da dermatosi ma senza sintomi sistemici da infezione COVID-19", aggiunge quindi Massimo Barberis, direttore dell'Unità Clinica di Diagnostica Istopatologica e Molecolare dell'Istituto Europeo di Oncologia.
La paziente, contattata a posteriori, ha riferito "assenza di sintomi sistemici da infezione da COVID-19, la scomparsa delle lesioni cutanee dopo cinque mesi e la positività degli anticorpi anti SARS-CoV-2 nel sangue periferico a giugno 2020".
Sulla base dei dati presenti in letteratura mondiale, dunque, questo sarebbe il "più antico riscontro della presenza del virus SARS-CoV-2 in un essere umano".
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