Rianimazione: medicina difensiva o accanimento terapeutico? BÖLÜM 2

Aksi takdirde, daha önce hiçbir sorun çıkmazsa, bu durum, modo da avere più punti di riflessione'de. Un modo per cercare di trovare anche delle possibili proposte di soluzioni.

Eklenti: Dr. Angelo Giusto, Medico Emergenza Territoriale 118.

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COSA DICE LA LETTERATURA

"Principio dönemi il Verbo'da" (Giovanni, 1,1)

Ben ilerleme della Scienza medica hanno significato, gel si diceva sopra, un generalale miglioramento della prognosi di molte affezioni, ed un notevole incremento della sopravvivenza e delle aspettative di vita di molti Pazienti critici. Parallelamente, è cresciuto anche il livello di complessità del processo kararale in ambito clinico, ivi compreso il processo and a iniziare e / o proseguire una rianimazione cardio-polmonare avanzata.

La rianimazione cardio-polmonare venne introdotta nel 1965 al fine di “strappare” da una morte ani le vittime di arresto cardiaco. L'intento çağı - e dovrebbe essere tutt'ora - ACC'nin önünden geçmeden önce. La prosedürura veniva indicata attuabile qualora ve ipotizzasse di riuscire a riportare la vittima di arresto cardiaco and una situazione di a quella precedente l'evento critico. E 'noto che una larga percentuale dei Pazienti rianimati non ricuperino uno status ante quo tale da garantire una buona qualità di vita. Ciò accade soprattutto quando la rianimazione sia iniziata troppo tardivamente, e di conseguenza il cervello abbia riportato un danno ipo / anossico più o meno önemli.

La rianimazione cardio-polmonare può essere una Procedura salva-vita, ma può essere decisamente abusata, qualora la vittima sia già precedentemente troppo ammalata (Pazienti gravemente ammalati e / o terminali) o la cui restituito sia decisamiani uygunsuzenti (anzimi gravemente ammalati e / o terminali) kusurlu, defisamiani graventabil .

Akciğer temposuna göre, quindi, furono thinkati basilari alcuni concetti korati ad una RCP, che possiamo belirli ana di "amministrazione": otonomi, iyilik, zarar vermeme, giustizia ed equità. Potrà quindi görünebilir ovvio che ci siano situazioni in cui l'inizio di una RCP sia chiaramente indicata, mentre in alre situazioni il non intraprendere una rianimazione risulta altrettanto giustificato.

Eventuali situazioni di rifiuto, da parte dei parenti o espresse in vita dallo stesso Paziente, dovrebbero essere rispettate dallo staff sanitario. Negli Stati Uniti, "Resuscitat Etmeyin" esprime la volontà da parte di un Paziente, espressa in vita, liberamente e sotto forma di impegno scritto, di non essere sottoposto a RCP in caso di evento crittico, o di fine vita. Tale forma di espressione del consenso è disponibile e valida in alcuni Stati, mentre non lo è in altri. Ancora, in alcuni degli Stati in cui è legiferato il concetto di DNR, il personale sanitario è tenuto a rispettarlo ovunque; altri Stati'de solo presso il domicilio del Paziente, altri ancora'da solo all'interno degli Ospedali o degli Hospice.

E 'da sottolineare il fatto che, nel caso di volontà DNR da parte di un Paziente, i Parenti sono generalmente informati a non attivare i Servizi sanitari di Emergenza attraverso il 9-1-1. Il Senatore Ignazio Marino, allora Başkan della Commissione Sanità, nel 2007 portò all'attenzione delle Istituzioni il concetto di desistenza terapeutica. Daha fazla bilgi için terapi terapisi ve kişisel bakımdan yararlanabilirsiniz. La desistenza terapeutica è un concetto che proviene prevalentemente dall'ambito medico dell'anestesia e rianimazione e si application nei confronti dei pazienti malati terminali, o quando la prognosi infausta diventa evidente e le cure, somministrate "per eccesso", non hanno prosesi cüret et. Il Principio della desistenza terapeutica riconosce i propri fondamenti nel concetto di compagnamento allla morte Seconddo criteri bioetici and di deontologia professional. La desistenza terapeutica non ha nulla a che ücret con l'eutanasia, da cui anzi prende le distanze, e vuole battletere l'accanimento terapeutico. La desistenza terapeutica, così come la rinuncia all'accanimento terapeutico, sono sicuramente atti medici önemli e dovuti al Paziente, nel rispetto di quell'esclusivo ed inimitabile rapporto fiduciario che lega indissolubilmente ogni Medico ai propri assistiti. Disporre della propria vita, non è ancora un diritto acquisito.

Ai medici europei è stato chiesto apertamente anche se la disponibilità o undisponibilità della vita umana sia una scelta individuale (Lecaldano 2004). Svizzera, Belçika'da La maggioranza dei medici, Belçika ve Olanda ha espresso il proprio consenso all'assunto posto, senza ulteriori determinazioni di tipo clinico, nella formulazione per cui "ogni persona dovrebbe avere il diritto di decidere di anticipare la fine della propria vita". Tale adesione dei medici al principio della disponibilità della vita umana, è ancora più netta e raggiunge la maggioranza, Danimarca.

Poco pi di un terzo dei medici italiani, invece, si dice concorde. Ancora meno favorevoli alla disponibilità della vita umana sono i medici svedesi. Diversa la posizione dei medici di fronte all'uso di farmaci letali in assenza di esplicita richiesta del paziente: risulta accettabile ai medici belgi, meno nel resto d'Europa. Particolare nei Paesi Bassi'de, il paese che vanta l'adesione più alta al Principio di disponibilità della vita umana, solo una esigua minoranza dei medici ve dichiara d'accordo con l'uso di farmaci letali in assenza di esplicita richiesta del paziente. Nello studio di Duchateau e altri, furono valutate dai Medici intervenuti su Pazienti in ACC, alcune condizioni: evidenza di önemli on decadimento cognitivo, evidenza di deterioramento funzionale, ridotta o assoluta manca di autonomia. La valutazione se intraprendere o meno una rianimazione cardio-polmonare avanzata fu assunta, nel 48% dei casi, in complete autonomia dal Medico intervenuto.

E 'önemli sottolineare il fatto che dei 227 Pazienti arruolati nello studio, 114 furono sottoposti a tentativi di rianimazione avanzata (età 61 ± 18 anni), 113 non furono rianimati (età 73 ± 19 anni); quattro di questi avevano espresso in vita, sia pur verbalmente, il desiderio di non essere rianimati. Criteri quali scadenti condizioni Cliniche precedenti, lungo intervallo tra collasso e inizio di RCP, importanti e invalidanti patologie preesistenti, espressione di volontà in vita da parte del Paziente sono gli elementi che hanno avuto quale quale comune denominatore l'indirizzare medico a non intraprend di rianimazione. Il privilegio di sorumlulukabilità di cui ogni Medico ve depositario ed affidatario, quindi, non può che realizzarsi nel principio di fedeltà al Paziente, fedeltà che sublima nella ricerca ve nella contestualizzazione di ogni essere umano affidato alle nostre un cure, sia purpideo tempo. Daha büyük bir klinik, kişi, daha fazla bilgi almak için, anche ottenuta esasperando i mezzi più sofisticati che la scienza mette bir nostra dispizione, non divenga mai prevaricante sulla dignità del Paziente-Persona. Il Medico deve potere e sapere sublimare questo “contratto”, anche rimanendo di fronte allla morte del “suo” Paziente! Nessun regolamento, nessuna organizzazione, nessuna Legge potrà, ogni caso, rompere questo legame di fedeltà!

SONUÇLAR

“… Her türlü ci si può affidare alla scienza, se non per chiederle qualche strumento teknik. Ma al massimo essa permette un debole prolungamento dei nostri giorni, anche se il suo impegno può testimoniare quella solidarietà umana che è l'auspicabile orizzonte di tutto il suo dinamismo ”(Card. CM Martini, Arcivescovo Emerito di Milano).

İtalya'da E, dunque? Non abbiamo nulla di scritto né tanto meno di legiferato, in materia di fine vita né tanto meno di DNR. Kardiyo-polmoner, e di porre termin ad essa, rispondono quindi ad esclusivi concetti, peraltro assolutamente soggettivi, di buon senso, etica, scienza ve coscienza için karar verir!

E 'ihtiyaç duyulabilir ve medikal operatörler sanitari che assistono le persone anziane riflettano in modo sereno e severo sul tema della morte, che rappresenta un momento fondamentale del rapporto di cura, avendo coraggio di riprendere temi come pietà, compassione, fedeltà che sembrano dalle valutazioni antropologiche e sosyologiche, le quali, da sole, non riescono a delineare la profondità del rapporto medico-paziente. Il rischio più attuale è che alcune karari vengano assunte, anche a livello inconscio, sotto la pressione di problemi extraclinici, sia a livello di sistema in cui ve che delle singole situazioni personali. Si rende ormai indispensabile, quindi, l'esigenza di definire standard stabiliti non su comportamenti singoli, per quanto spiacevoli o - al contrario - auspicabili, ma su una prospettiva che sappia comprendere le valenze Cliniche, culturali, etiche, spirituali ed antropologiche di ogni e quindi diventi premessa per l'atto di cura.

Italia'da, la karar verilmez ve Paziente, è ancora vista ostacolo uyumsuz hale gelir. Almeno il 75 per cento dei medici europei (yaklaşık 100 başına Danimarca) ritiene di dover rispettare il rifiuto delle cure espresso da un paziente, più specificamente la richiesta di interrompere o intraprendere olmayan trattamenti di sostegno vitale: una convinzione che vale solo poco più del 50 her cento dei rispondenti nel campione italiano.

Ancor più netto è il rifiuto della nomina, legalmente riconosciuta, di una persona, scelta dal malato stesso, che lo rappresenti per tutte le karari di fine vita in caso di incapacità: solo una minoranza dei medici italiani (ma anche belgi, danesi e svedesi ) è d'accordo. Medyada farklılaşan bir e tendon, en büyük ve en yüksek riskli rispetto a quello dei loro colleghi europei.

Il medico deve nuovamente essere capace di accettare i limiti della medicina senza commentsarli come fallimenti personali, deve saper assumere Responsabilità pesanti resistendo a pressioni anche esercitate da molte part, deve esser partecipe della sofferenza altrui, tenendo in conto-gli aspetti divenire la motivazione principale di ogni percorso di cura. Il buon medico sarà dunque un utilizzatore sapiente della Scienza, un useizzatore prudente e libero della tecnica, e di entrambe dovrà valutare i limiti, l'utilità e l'applicabilità su ogni singolo paziente. Il dovere di curare, il diritto ad essere curati, impone scelte hassas e, nei contesti verso i quali stiamo dirigendo, indilazionabili.

Occorre trovare una strada percorribile che raccolga le ideai anche più distanti, e che tenga in thinkazione gli obblighi della realtà, le emozioni del cuore, la razionalità del cervello E 'requiredario saper e poter ricuperare la dignità dei nostri postri Professione.

Una volta individuato un percorso attuabile e condivisibile e condivisibile, sarà cura e obbligo di ogni Professionista formarsi adeguatamente, all scopo di poter e dover decidere quanto sia giusto, sufficiente, obbligatorio e deontole ogniamente cheida percorso a deontole ogniamente cheida percorso cure, sia per poche decine di minuti, sia per periodi di temp molto più lunghi.

Dopo questa lunga disamina mi accorgo, però, di ritrovarmi di nuovo al punto d'inizio. Preannunciato, ho desiderato porre all'attenzione di chi legge un problema. Non ho fornito soluzioni. Non ho trovato una via d'uscita al quesito di partenza. Anzi, è forse il momento di cominciare a porsi ulteriori interrogativi!

La vita di un paziente di 95 anni, più o meno in buona selute, "vale" meno di quella di un cinquantenne? E ancora: si arriverà al punto in a cui una Centrale Operativa 1-1-8 ed di relativo Medico Responsabile (di turno o Dirigente) saranno "inquisiti" non-già per aver per aver per MSA, ma per averlo inviato inviato "risorsa ulteriore" (gerekli değil mi?) ve sanitario sarebbe indikatörüne müdahale etmek için gerekli değil mi? Dopo aver cercato una risposta, e sentendomi comunque più documentato, sono dunque disorientato quanto prima. Daha fazla bilgi almak için tıklayın.

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