La Red Cross sponsorizza un "first aid" per genitori di atleti in erba. Imparare a gestire i traumi post partita

La notizia è che in Inghilterra, la Croce Rossa ha inaugurato recentemente un servizio di primo soccorso destinato ai genitori dei giocatori dilettanti. Il corso insegna a gestire gli interventi che si rendono necessari dopo una partita di calcio e di rugby, teatro inevitabile di scontri fisici e contusioni. Una bella idea, da copiare al più presto.

Le due ore e mezza di lezione ai neo soccorritori “family style”, concentrano le istruzioni di base che la Croce Rossa utilizza nel pronto soccorso quotidiano, quello che aiuta ciascuno a fronteggiare i piccoli incidenti di tutti i giorni, manovre semplici, ma che nelle situazioni di emergenza possono rivelarsi vitali.

Primo piano sulle piccole ferite alla testa, consigli per trattare gli strappi muscolari, le distorsioni e le fratture.

Ma soprattutto il corso fornisce ai genitori dei piccoli atleti gli strumenti  per affrontare la perdita di coscienza e l’arresto respiratorio, tutt’altro che infrequenti per chi pratica questi sport.

Se è vero che molte squadre hanno a disposizione soccorritori in servizio a bordo campo durante le partite, una volta a casa, i genitori si trovano da soli a gestire situazioni impreviste e rischiose. Sapere come comportarsi in caso di trauma o altri danni fisici una volta usciti dal campo, individuando i segnali di una commozione cerebrale, può rivelarsi molto utile.

Ben venga ogni iniziativa finalizzata a mettere più persone possibile nelle condizioni di salvare una vita o facilitare la soluzione di un problema sanitario.

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