Alzheimer, la stimulation transpinale très efficace pour le traitement de la maladie

Alzheimer tra ricerca e bisogno di soluzioni. Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e Universita 'Federico II di Napoli assieme per la lotta contro l'Alzheimer.

Una ricerca condotta in collaborazione tra i due istituti ha evidenziato l'importanza di considerare il sistema nervoso central (cervello e midollo spinale) per il trattamento della malattia.

Un essai clinique nuovo a evidenziato i vantaggi di supportare il training cognitivo con la stimolazione transpinale a corrente diretta in pazienti con Alzheimer moderato.

Lo studio a coinvolto 16 persone con malattia di Alzheimer con sintomi di media gravita 'e difficolta' cognitive nelle abilita 'esecutive.

Je risultati hanno evidenziato un maggiore recupero delle abilita 'esecutive nei pazienti in cui la stimolazione del midollo spinale avveniva realmente rispetto alla condizione placebo.

Il miglioramento persisteva a distanza di un mese dalla fine del trattamento ed e 'stato evidenziato anche dai test neuropsicologici in funzioni che non erano state oggetto specific di trattamento, come la memoria e l'attenzione.

LA PUBBLICAZIONE SUL JOURNAL DE LA MALADIE D'ALZHEIMER

Il risultato e 'stato pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, a firma dei ricercatori della Fondazione Santa Lucia IRCCS del Laboratorio di Ricerca sull'Afasia in collaborazione con il Laboratorio di Neuropsicologia della Memoria.

«Lo studio - spiega Paola Marangolo, responsabile del laboratorio di Ricerca sull'Afasia della Fondazione Santa Lucia IRCCS e ordinaria di Psicobiologia, Psicologia fisiologica e Neuroscienze cognitive all'Universita 'Federico II - parte dalla teoria dellarnEmbodied Cognitionata o' conoscien ormai consolidata in ambito neuroscientifico.

Deuxièmement, cette perspective existe dans une relation entre le système cognitif et le système sensorimoteur.

Alzheimer, une ressource qui ouvre une nouvelle frontière neuroriabilitative

Il nostro lavoro - afferma Marangolo - apre la strada a nuove frontiere neuroriabilitative.

Il midollo spinale, infatti, e 'una struttura molto ricca di fiber nervose che inviano informazioni in parti divers della corteccia: la stimolazione midollare risolverebbe quindi il problema di dover decidere a priori quale parte del cervello debba essere direttamente stimolata.

Infine - conclure - considerata la vastita 'delle lésioni che spesso si riscontrano a livello cerebrale sia nelle persone con patology neurodegenerative come l'Alzheimer che nelle persone colpite da ictus, la stimolazione midollare potrebbe rappresentare una nuova strada di accesso al recupero cognitivo ”.

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