Il BATTERIO NEW DELHI, Nuova Emergenza Sanitaria?

Il battery New Delhi est une tipologia di klebsiella pneumoniae resistente agli antibiotici estremi. Rappresentano già da molti anni uno dei principali problemi legati alle infezioni corrèle all'assistenza.

Il dato est inéquivocabile: la stampa locale toscana riporta (al 06 novembre) numerose strutture sanitarie coinvolte, oltre 130 pazienti colpiti (con diversi decessi) dal temibile batterio New Delhi du type métallo-bêta-lactamase (NDM).

Casi NDM à Toscana per Settimana, novembre 2018-11-novembre 2019
Le settimane n. 36, n. 37, n. 38 e n. 39 sono quelle relative al mese di settembre 2019. Le settimane n. 40, n. 41 e n. 42 e n. 43 sono quelle relative al mese di ottobre 2019. Le settimane n. 44 e n. 45 sono le prime due del mese di novembre 2019.

La pericolosità del batterio deriva da un gene in grado di sintetizzare un enzima che può trasferirsi tra diversi batteri determinando una speciale resistenza anche ai carbapenemi, una classe di antibiotici considerata l'ultimo baluardo contro i microrganismi resistenti; New Delhi è caratterizzato appunto dalla capacità di produrre un enzima denominato -lattamasi, responsabile della resistenza ai più comuni antibiotici β-lattamici come le penicilline, le céfamicine, le cefalosporine e anche, come già detto, ai carbapenemi. Questa capacità lo rende pertanto resistente ai più comuni antibiotici conosciuti, compresi quelli in associazione con inibitori della β-lattamasi (es. Acido clavulanico, sulbactam, etc.).

Je bati dotati di questo gene, sono stati isolati per la prima volta nel dicembre 2009 in un paziente svedese ritornato da un viaggio in India, portatore di Klebsiella pneumoniae.

Les infections par Klebsiella pneumoniae resistente ai cd. antibiotici di «ultima risorsa» (es. carbapenemi) rappresentano già da molti anni uno dei principali problemi legati alle infezioni corrèle all'assistenza. Queste infezioni colpiscono prevalentemente persone fragili perché magari defedate, in età avanzata o sottoposte ad intervento chirurgico invasivo; è possibile il contagio interumano e sono purtroppo associé ad esito infausto in buona parte dei casi. Molti pazienti inoltre non presentano sintomi visibili dell'infezione in quanto colonizzati a livello intestinale; questi ultimi sono statisticamente coloro i quali contribuiscono maggiormente alla diffusione di questi batteri all'interno delle strutture sanitarie.

Venez premesso, la quasi totalità dei ceppi di Klebsiella pneumoniae circolanti in Europa sviluppa una resistenza agli antibiotici di ultima risorsa grazie ad un enzima chiamato carbapenemasi (CPE) che rende inefficace l'antibiotico. Vi sono diversi tipi di carbapenemasi: il tipo più comune, prodotto da più del 90% dei ceppi isolati in Italia, è denominato KPC (Klebsiella pneumoniae carbapenemasi). Solo una minoranza di ceppi produit altri enzimi, tra i quali la carbapenemasi NDM (New Delhi metallo-betalattamasi); il tipo di carbapenemasi prodotta è rilevante per il trattamento perché, come già specificato, i ceppi che productono NDM non sono sensibili ad alcuni antibiotici in associazione (antibiotico-inibitore della β-lattamasi).

Queste infezioni sono diffuse a livello global ma il nostro paese è purtroppo maglia nera in Europa per dimensioni del fenomeno; épidémie il primo en Europe è stato infatti rilevato in Italia nel 2011, in 6 pazienti ricoverati presso 4 ospedali di Bologna. Il caso indice risultò un paziente italiano trattato precedentemente in India, a Nuova Delhi, per un'infezione da NDM, che di ritorno a Bologna si ricoverò per la stessa infezione (1).

(fonte: www.ilgiornale.it)

 

Normes d'autoprotection et de confinement des infections 

Gli enterobatteri produttori di carbapenemasi si trasmettono principalement in due modi :

  • direttamente da un paziente portatore a un'altra persona, attraverso le mani;
  • attraverso l'ambiente circostante.

Le regole basilari di contenimento delle infezioni prevedono pertanto l'adozione di tutte le precauzioni necessarie al contenimento della diffusione del batterio. Le misure essenziali sono pertanto le seguenti:

1. Indossare je gants, oltre che per le standard indicazioni (ad es. prima del contatto con sangue e liquidi biologici), anche quando si fornisce assistenza nelle attività quotidiane (accompagnare il paziente, alimentarlo, durante la terapia fisica o occupazionale). Togliere i guanti prima di assistere altri pazienti (2)

La procedure di rimozione dei guanti deve naturalmente essere eseguita evitando il contatto tra guanto contaminato e the cute dell'operatore. Vige la regola del che le parti pulite devono entrare a contatto solo con parti altrettanto pulite. A rimozione avvenuta i guanti devono essere smaltiti nell'apposito contenitore per rifiuti sanitari.

 

2. à coupe d'hygiène des mains (lavaggio delle mani con acqua e sapone o frizione con una soluzione alcolica), prima e dopo le manovre assistenziali e soprattutto dopo aver tolto i guanti. Oltre alla igiene delle mani prima del contatto con il soggetto colonizzato, è important ricordare di eseguire una corretta igiene delle mani anche dopo le attività assistenziali (se non si utilizzano i guanti) soprattutto:

  • dopo moy mobilizzato o trasferito il paziente da Barella a letto et viceversa;
  • dopo av manipolato pannoloni o abiti del paziente;
  • dopo un contact con le feci o con i liquidi biologici.

E 'important eseguire l'igiene delle mani prima di indossare i guanti e dopo averli rimossi. 

3. Un trasporto avvenuto, sanificare l'abitacolo sanitario ei presidi seguendo le procedure in vigore presso l'unità / servizio di appartenenza (3);

4. Élimine la biancheria utilizzata smaltendola negli appositi contenitori, evitando il contatto con parti pulite o uniformi di servizio ;

5. Lavare l'uniforme di servizio evitando di riporla, in attesa del lavaggio, con altri indumenti; procedere al lavaggio in lavatrice (da sola) a temperature consigliata di 60 ° C, (salvo che il capo indichi in etichetta una temperature massima minore); ricordarsi di tenere nota del numero di lavaggi effettuati.

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