COVID-19, paranoïa et complotistes à l'égard du coronavirus : un studio de l'État de Milan

Complottisti e paranooidi aiutano fattivamente la diffusione di COVID-19. Uno studio dell'Università Statale di Milano dimostra che la circolazione di notizie false da parte di soggetti cosiddetti paranoidi e complottisti, ossia nient'affatto inclini a fidarsi dell'autorità tanto da violarne indicazioni e norme, ha un effva diretto sulla crescologita .

Non solo, la diffusion de fausses informations annullerebbe quasi del tutto i vantaggi dati da una condizione di lockdown come quello che stiamo vivendo dal momento che l'azione scorretta di pochi 'agenti' è responsabile, da sola, di un aumento notevole dei casi.

L'articolo, pubblicato su Applied Network Science, racconta la ricerca condotta da Giuseppe Primiero, docente della Statale e membro del gruppo di logica del dipartimento di Filosofia 'Piero Martinetti' dell'ateneo, con Lorenzo Prandi, laureato nello stesso dipartimento.

« Si dice spesso- commenta Primieroche le fake news hanno un effetto negativo.

Dans ce studio, nous avons quantifié cet effet dans le concours de la crise qui nous maintient en vie.

Il nostro modello simula una piccola popolazione, ma le sue caratteristiche demografiche, così come le politiche di controllo applicate, sono module su quelle reali italiane nel periodo della prima ondata di Covid-19.

I nostri risultati indicano quanto sia pericoloso sottovalutare theaspetto della comunicazione e dell'irrazionalità nello sforzo di sconfiggere the seconda ondata della pandemia ».

INFODEMIA ET COMPLOTTISTI, IL MODELLO SUL PRIMO LOCKDOWN DA COVID-19

Il gruppo di ricerca ha messo a punto un modello di regole e comportamenti all'interno di una situazione di epidemia a tutti gli effetti simile a quella del primo lockdown (periodo febbraio-maggio 2020) sia per numero di contagi sia per caratteristiche del virus.

Lo studio mostra, appunto, come l'infodemia (ossia la circolazione incontrollata di un eccesso di informazioni non verificate) aumenti la diffusione del virus, e più sono grave le misure applicate per limitare i contagi, più l'effetto della désinformazione diventa visibile sul numero dei contagiati.

Il modello di controllo, spiegano gli studiosi, disegna uno scenario in cui il virus ha una diffusione del 100% in 35 giorni su una popolazione di 500 individual, con una mortalità dell'8%.

Un lockdown total in questo modello riduce la diffusione del 76% e la mortalità del 75%.

La diffusione di falsa informazione annulla questi effetti positivi per il 96 %, rilevano i ricercatori.

In un lockdown parziale solo per studenti e anziani, nel quale restano invece libere di muoversi the categorie produttive, il tasso di contagio è ridotto del 20% rispetto allo scenario di controllo.

Il y a une fois, la diffusion de fausses informations par les agents de divers secteurs a été améliorée, ce qui permet de comparer presque tout, et de comparer à 55% le cas de confinement partiel en combinaison avec le miracle politique de l'identification et l'isolement des contagieux.

COVID-19, L'AGGRAVANTE DELLA FALSA INFORMAZIONE: COMPLOTTISTI E MISINFORMAZIONE

Inoltre, la misinformazione– intesa come falsa informazione diffusa senza coscienza che essa sia tale, per esempio per ignoranza dei fatti o pregiudizio- aumenta non solo il numero dei contagiati, ma anche la velocità della curva epidemiologica, generandoi de gestion difficile contagi e della cura degli infetti.

In un contesto di lockdown total il modello mostra un tasso di mortalità al 1.2%, con una durata media di 104 giorni; nel modello con falsa informazione, la complète infezione della popolazione è raggiunta in 85 giorni, con un tasso di mortalità che torna quasi all'8%.

Con un lockdown parziale per studenti ed anziani, l'infodémie accélère la diffusion du virus raggiungendo il picco di diffusione con dieci giorni di anticipo rispetto al modello di controllo (il lockdown total senza désinformazione).

Applicare deterrenti aggiuntivi per indurre le persone a rispettare le regole ha mitigato solo blandamente effetto della misinformazione: pochi agenti che si rifiutano di rispettare le regole sono responsabili di un aumento notevole dei contagi.

«Questo suggerisce- concludono gli autori dello studio- che prevenire la diffusione di notizie false, piuttosto che rimediare ai loro effetti, potrebbe avere benef maggiori».

Lo studio «Effets de la diffusion de la désinformation pendant une pandémie» in forma completa:

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FONTE DELL'ARTICOLO:

Agence Dire

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