Pallone va e vieni: cos’è, come funziona, a che serve

Con “pallone va e vieni” o, più semplicemente “va e vieni”, si intende un presidio medicale, generalmente monouso, usato per la ventilazione artificiale del paziente intubato

Consiste in un sacco di gomma non autoespandibile che necessita, per il suo utilizzo, di essere collegato ad una fonte di ossigeno: il pallone va e vieni non è quindi “autosufficiente”.

L’utilizzo di questo presidio comporta un certo rebreathing (ri-respiro di aria espirata) in quanto la riespansione del pallone avviene in parte attraverso la fonte di gas a cui è collegato ma anche attraverso l’aria espirata dal paziente con un rischio di accumulo di anidride carbonica (CO2).

Palloni di questo tipo sono inseriti, per consentire un’eventuale ventilazione manuale, anche nei ventilatori meccanici utilizzati nelle sale operatorie che, essendo spesso utilizzati a circuito chiuso a bassi flussi per ridurre al minimo il consumo dei costosi gas anestetici, sono dotati di un sistema chimico di eliminazione della CO2 (presenza di un contenitore con calce sodata nel circuito che fissa la CO2).

In questo caso il fenomeno del rebreathing della CO2 non è presente.

Funzionamento del pallone va e vieni

Il gas, entrando nel pallone, lo gonfia consentendo all’operatore, attraverso una compressione manuale dello stesso, di insufflare aria nei polmoni.

Il va e vieni è collegato ad un tubo endotracheale.

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Fonte dell’articolo:

Medicina Online

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