Un drone sviluppato in Italia per il soccorso dopo valanga

Un drone per aumentare la sicurezza in montagna, in particolare degli sciatori fuoripista che si muovono ad alta quota in zone impervie. Nell’ambito del progetto europeo denominato SHERPA, il dipartimento di Ignegneria dell’Energia Elettrica dell’Università e dell’Informazione “Gugliemo Marconi” di Bologna, ha condotto una serie di test operativi nel comprensorio sciistico di Pila in Valle d’Aosta.

L’obiettivo è di testare sul campo un prototipo di quadrimotore capace di captare e individuare i segnali del trasmettitore ARTVA (o ARVA) che tutti coloro che si avventurano in ambiente di alta montagna innevata devono portare con se: in caso di sepoltura da valanga, il segnale radio permette di individuare il malcapitato. Il progetto dell’ateneo bolognese mira a utilizzare un drone che si muove in modo rapido e preciso, velocizzando l’operazione di individuazione e salvataggio del seppellito nella neve, aumentando le sue possibilità di salvezza.

“Tutti i test sulle funzionalità del drone hanno dato esito positivo -dichiara Roberto Naldi, ricercatore dell’Unibo che ha partecipato all’esercitazione- nessun tipo di problema si è presentato relativamente al radiocomando, alle funzionalità dei motori, dell’elettronica di bordo e del sistema di comunicazione wifi. Rimangono da perfezionare comunque il raggio di comunicazione e l’autonomia delle batterie, che risentono delle basse temperature diminuendo i voltaggi.” Le prove sono state effettuate sopra i 2.000 metri di altezza, con temperature rigide e con presenza di vento e nebbia.

 

 

Alpine rescue, a new drone tecnology from Italy from Emergency-Live on Vimeo.

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