Gastroenterite: definizione, cause, sintomi, diagnosi e cosa mangiare

La gastroenterite è una malattia molto diffusa, che può essere scatenata da moltissimi agenti differenti. Si tratta di un’infezione dello stomaco e dell’intestino che può colpire persone di tutte le età, ma è particolarmente comune nei bambini

Nella maggior parte dei casi non espone a grandi conseguenze, ma se trascurata può essere pericolosa.

Ecco perché è fondamentale saperla riconoscere e trattare.

Gastroenterite 

Per gastroenterite si intende un’infiammazione e infezione del tratto gastrointestinale, quindi sia dello stomaco sia dell’intestino tenue.

Può presentarsi in forma acuta oppure cronica e può colpire persone di tutte le età.

È molto frequente nei bambini, anche in quelli molto piccoli.

Tuttavia, nemmeno gli adulti e gli anziani ne sono immuni.

Può essere scatenata da vari agenti patogeni, come batteri (per esempio salmonella, campylobacter, escherichia coli patogeni, clostridium difficile), virus (tra i più frequenti: rotavirus, norovirus, adenovirus, cytomegalovirus), protozoi (tipo giardia, entamoeba histolytica, cryprosporidium) o elminti (fra cui tricocefalosi, trichinellosi, botriocefalosi, strongiloidosi, toxocarosi).

Gastroenterite virale

La forma più diffusa di malattia è la gastroenterite virale che, come dice il nome stesso, è provocata da virus.

Nei bambini, per esempio, la forma più diffusa di gastroenterite seria è quella provocata dal rotavirus.

Questa forma causa segni e sintomi come diarrea acquosa, crampi allo stomaco, nausea o vomito e talvolta febbre.

Nella maggior parte dei casi, ci si contagia attraverso il contatto con una persona infetta o consumando cibo o acqua contaminati.

Le persone in buona salute tendono a riprendersi senza complicazioni.

Ma non bisogna sottovalutare la situazione; per i neonati, gli anziani e le persone con un sistema immunitario compromesso, la gastroenterite virale può essere molto pericolosa.

Come avviene il contagio 

La malattia viene trasmessa in modo diverso a seconda dell’agente patogeno responsabile.

Spesso, il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminati oppure attraverso la manipolazione di oggetti infettati.

Tuttavia, ci si può contagiare anche tramite il contatto con una persona infetta, tramite uno scambio di mani o tramite il contatto con superfici contaminate, specie in comunità affollate.

Un’altra modalità di trasmissione comune è rappresentata dall’inalazione di goccioline di salina e secrezioni infette.

Anche il periodo di contagiosità è molto variabile.

Gastroenterite sintomi

Indipendentemente dai microrganismi e dalle cause scatenanti, la gastroenterite è facilmente riconoscibile.

Infatti, si manifesta con sintomi sempre uguali o comunque molto simili.

Il periodo di incubazione cambia in base all’agente responsabile: in alcune situazioni, le manifestazioni compaiono subito dopo il contatto, in altri a distanza di tempo.

In ogni caso, ecco i campanelli di allarme cui fare attenzione:

  • nausea,
  • vomito,
  • diarrea, che è quasi sempre di tipo acquoso. Solo in alcuni casi contiene muco o tracce di sangue (in questi casi, in genere, la situazione è più seria);
  • crampi allo stomaco,
  • dolori addominali.

A questi disturbi caratteristici se ne possono associare altri più generici, come febbre (molto frequente), mal di testa e mal di muscoli. Può allora essere utile una visita gastroenterologica.

Le possibili complicanze della gastroenterite 

Quando l’infezione si manifesta con una diarrea blanda e non provoca altri sintomi di rilievo, generalmente guarisce spontaneamente e senza particolari conseguenze, bevendo molto e riposando.

Quando invece causa sintomi intensi può complicarsi: per questo non va sottovalutata.

La complicanza principale delle gastroenteriti, in particolare nei bambini e nei soggetti fragili, è la disidratazione, una grave perdita di acqua e di minerali essenziali.

Questa situazione può anche richiedere il ricovero in ospedale e il ricorso a flebo reidratanti.

Nei neonati può progredire rapidamente ed essere particolarmente pericolosa.

Gastroenterite, cure

Fortunatamente, in molti casi la gastroenterite si risolve da sola senza grandi interventi.

Tuttavia, è bene non sottovalutare mai la situazione e chiedere sempre consiglio al medico, specie nelle situazioni più complesse e nei pazienti più fragili.

Quando necessarie, le cure possono includere:

  • i farmaci antibiotici, necessari però solo in una piccola percentuale di casi, per esempio in alcune forme di origine batterica;
  • i medicinali anti-diarroici, per migliorare le scariche: è sconsigliato però il fai da te perché non è detto che questi medicinali siano sempre utili e necessari. Per esempio, gli anti-diarroici non vanno usati nelle forme con dolori addominali oppure se è presente sangue nelle feci;
  • i probiotici, i microrganismi in grado di migliorare l’equilibrio della flora batterica intestinale, che possono aiutare a migliorare la diarrea;
  • le soluzioni reidratanti (contenenti elettroliti), che sono indicate in caso di disidratazione. Come detto, tuttavia, nei casi più seri servono il ricovero in ospedale e la somministrazione di soluzioni contenenti elettroliti per via endovenosa.

Gastroenterite cosa mangiare

Se c’è un’infezione allo stomaco e all’intestino e subentrano vomito e/o diarrea è indispensabile mantenersi idratati.

Sì, dunque, a bere (o far bene al bambino) acqua, ma anche tisane, te, succhi di frutta.

Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene preferire cibi leggeri e leggermente astringenti come riso, patate, carote bollite, mele crude e banane, meglio se a piccole dosi.

I vaccini

Contro la gastroenterite da rotavirus esistono due vaccini di efficacia paragonabile, entrambi sotto forma di gocce:

  • il primo prevede due dosi e deve essere completato entro le 24 settimane di età: la prima dose può essere somministrata a partire dalle sei settimane di età e non oltre le 10-12 settimane; la seconda dose deve essere somministrata dopo un intervallo minimo di quattro settimane;
  • il secondo prevede tre dosi e deve essere completato entro le 32 settimane di età: la prima dose può essere somministrata a partire dalle sei settimane di età e non oltre le 10-12 settimane, per le dosi successive deve intercorrere un intervallo minimo di quattro settimane.

Le regole di prevenzione

Per diminuire il rischio di gastroenterite è bene seguire alcune semplici norme (e farle rispettare ai bambini).

Ecco le principali:

  • lavare spesso le mani nel corso della giornata e sempre dopo essere stati alla toilette. L’ideale è usare acqua e sapone e strofinare le mani per 20 secondi;
  • lavarsi le mani dopo aver cambiato i pannolini e pulito genitali e zona anale dei propri figli;
  • disinfettare il coperchio e la seduta del WC dopo un episodio di vomito o una scarica di diarrea;
  • non condividere oggetti personali, come tovaglioli, bicchieri, posate, stoviglie, asciugamani;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone infette;
  • lavare indumenti e biancheria da letto in acqua calda.

Le regole da osservare in cucina

Ecco le regole da osservare in cucina

  • non mangiare né manipolare cibo se le mani non sono perfettamente pulite;
  • pulire le superfici della cucina prima di mettersi a cucinare;
  • non cucinare per gli altri se si è malati;
  • se non si è certi della sua provenienza, consumare la carne solo se è ben cotta ed evitare di consumare uova o salse fatte con uova crude;
  • prestare massima attenzione alla conservazione dei cibi, non mangiando carne, insalate, salse che siano stati tenuti a temperatura ambiente per più di due ore;
  • mantenere nel frigorifero tutti gli alimenti freschi (uova, maionese, creme, salse) e preferibilmente consumarli appena preparati, senza conservarli a lungo;
  • evitare la contaminazione incrociata tra alimenti potenzialmente infetti, mantenendo separate le carni crude da quelle cotte, e lavando accuratamente tutti gli utensili utilizzati per manipolare il cibo crudo;
  • specie nei ristoranti che non si conoscono, diffidare dei carrelli con cibi freddi, conservati a lungo a temperatura ambiente, a maggior ragione se con gelatine, creme, maionese, mascarpone, salse e uova;
  • quando si viaggia in paesi con scarse condizioni igieniche, bere solo acqua in bottiglia, non consumare verdure crude e frutta sbucciata, evitare il ghiaccio.

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Fonte dell’articolo

Pagine Bianche

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