Interventi di soccorso negli incidenti automobilistici: gli airbag e il potenziale di lesione

Gli airbag sono stati introdotti obbligatoriamente in tutte le auto e gli autocarri leggeri degli Stati Uniti nel 1998 (Intermodal Surface Transportation Efficiency Act del 1991)

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Gli studi dimostrano che, in generale, gli airbag riducono il tasso di lesioni e salvano vite umane

In particolare, gli airbag riducono il rischio di lesioni potenzialmente letali alla testa, al collo, al viso, al torace e all’addome degli occupanti.

Tuttavia, possono anche causare lesioni da lievi a gravi, compresa la morte.

Le lesioni minori causate dall’attivazione degli airbag possono includere irritazioni della pelle e della gola, abrasioni, lividi, lacerazioni, stiramenti e distorsioni.

Le lesioni gravi possono includere danni cardiaci, ustioni, lesioni agli occhi, traumi alle orecchie o perdita dell’udito, ematomi e/o emorragie degli organi interni, danni ai vasi sanguigni principali, fratture ossee, trauma cerebrale/concussione, lesioni spinali e trauma fetale.

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Le lesioni degli occupanti di un’autovettura sono condizionate dall’utilizzo e dall’azionamento dei sistemi di ritenuta (cinture di sicurezza, pretensionatori, airbag…)

Non è sempre facile riconoscere il meccanismo lesivo, spesso legato a più circostanze, tra le quali si inseriscono il malfunzionamento ed il malposizionamento delle cinture di sicurezza, l’inadeguato assetto posturale dell’occupante, la vicinanza  dall’airbag ed altro.

I sistemi di contenimento attuali, con particolare riguardo alla cintura di sicurezza a tre punti, se da un lato riducono le lesioni potenzialmente mortali, dall’altro possono essere responsabili di lesioni minori multiple e disseminate.

Ad esempio, in caso di incidenti ad elevata velocità, superando i limiti di resistenza degli organi o della corporatura ossea,  si possono avere contusioni, fratture ossee e danni viscerali anche gravi.

La mobilità del capo rispetto al torace frenato dalla cintura favorisce il realizzarsi di distrazioni del rachide cervicale con possibile interessamento vertebrale; la clavicola immobilizzata promuove la torsione della spalla contro-laterale con possibilità di impatto di quest’ultima contro le strutture dell’abitacolo.

Inoltre, è stato osservato che le lesioni dirette sono legate all’effetto meccanico indotto dalla cintura sulle zone di pressione (fegato, torace, ecc.), mentre le lesioni indirette sono svincolate dall’uso della cintura e si realizzano per mobilizzazione di alcuni organi per effetto di meccanismi di accelerazione-decelerazione e trasmissione delle forze.

Nel meccanismo indiretto sono prevalenti le lesioni rachidee: nei casi più lievi inducono una semplice distrazione dei legamenti vertebrali mentre nei casi più gravi si può arrivare a fratture intersomatiche con esposizione dello speco e sezione midollare.

Il tratto lombare è spesso sede di traumi da torsione esterna (roll-out), che si verificano quando la parte superiore del corpo del cinturato tende a compiere una rotazione intorno all’asse della cintura toracica, mentre il bacino è bloccato dal nastro addominale.

Si tratta di una flesso-rotazione anteriore proporzionale all’inerzia del corpo: l’esito più frequente è quello di una frattura caratteristica da compressione cuneiforme antero-laterale del corpo vertebrale.

A livello toracico, si osservano frequenti lesioni della gabbia toracica, per lo più fratture costali, prodotte con meccanismo diretto dalla cintura di sicurezza, i cui monconi possono indurre lesioni polmonari con pneumotorace ed enfisema sottocutaneo.

Nell’ambito delle lesioni viscerali, il tratto meno protetto dalle cinture è quello gastroenterico, seguito dagli organi ipocondriaci (rene, diaframma, vescica e pancreas).

Le lesioni viscerali sono indotte da un meccanismo diretto per compressione-schiacciamento, ovvero da meccanismo indiretto per decelerazione e trasmissione di forza. Le lesioni epatiche nei soggetti cinturati sono dovute a compressione diretta del nastro ventrale, specie in caso di “submarining” ovvero di scivolamento del corpo anteriormente e verso il basso.

L’incongruo posizionamento della cintura al di sotto della spalla, invece, può favorire lesioni della milza sino alla sua rottura, con imponente emorragia retroperitoneale.

La lacerazione dell’aorta in corrispondenza dell’istmo trova ragione in un meccanismo indiretto per azione delle forze di accelerazione-decelerazione su una struttura sessile.

È anche possibile l’interessamento della carotide per schiacciamento diretto del vaso da una cintura malposizionata ovvero per iperestensione del collo.

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Buona parte delle lesioni da airbag, come prevedibile, interessano il volto ed il capo, sotto forma di abrasioni, contusioni e non raramente, lesioni oculari

Il meccanismo, responsabile di tali lesioni, è indotto dal violento impatto dell’airbag esploso contro le strutture del volto.

I danni oculari possono essere vari, da semplici abrasioni corneali fino al distacco di retina.

Devono inoltre considerarsi le complicanze sull’orecchio derivanti dallo scoppio dell’airbag, con possibile ipoacusia, vertigini e deficit acustici neurosensoriali.

Tali lesioni possono sottendere un meccanismo traumatico diretto per impatto dell’airbag sul padiglione auricolare in un soggetto che abbia il busto ruotato rispetto al senso di marcia, ovvero per un trauma acustico indotto dal rumore provocato dal gonfiaggio dell’airbag.

Sono altresì possibili lesioni della regione cervicale legate al contatto del capo contro l’airbag .

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Pronto Soccorso, cosa cercare nelle cartelle cliniche quando si sospetta o si diagnostica una lesione da airbag:

  • Foto dei soccorritori di lesioni dei tessuti molli, tra cui ustioni, tagli, lacerazioni della pelle e lacerazioni.
  • radiografie delle ossa per diagnosticare fratture
  • Radiografia del torace per diagnosticare un trauma polmonare
  • Scintigrafia e/o risonanza magnetica della testa per diagnosticare lesioni cerebrali traumatiche, lesioni agli occhi e/o al nervo ottico, alle orecchie e/o al nervo uditivo
  • Ecografia e/o risonanza magnetica del torace per diagnosticare danni ai vasi cardiaci, danni al fegato o alla milza, lesioni a cartilagini, muscoli e tendini
  • Ecografia e/o risonanza magnetica del bacino per diagnosticare lesioni traumatiche dei tessuti molli, lesioni a cartilagini, muscoli e tendini
  • Scintigrafia e/o risonanza magnetica della colonna vertebrale per diagnosticare l’ernia del disco
  • Studi a ultrasuoni degli organi interni
  • Studi di laboratorio: Ematocrito/emoglobina per confermare l’emorragia; conta dei globuli bianchi per dimostrare lo stress/trauma; pro-calcitonina e proteina C reattiva per confermare lo stress/trauma, creatinina/azoto ureico ematico per diagnosticare lesioni renali, enzimi pancreatici per diagnosticare altre lesioni degli organi interni, enzimi epatici per diagnosticare lesioni epatiche, enzimi cardiaci per diagnosticare lesioni cardiache
  • ossigeno capillare per il sospetto di trauma al sistema respiratorio.

Purtroppo, gravi lesioni possono essere causate da un airbag attivato correttamente

Gli airbag devono gonfiarsi rapidamente per essere efficaci in un incidente.

La velocità e la forza dell’airbag possono causare lesioni indipendentemente dal suo malfunzionamento o meno.

Un fattore che determina le lesioni da airbag è la distanza tra l’occupante e l’airbag quando questo si attiva.

Se una persona si trova vicino al volante quando l’airbag si attiva, la forza di attivazione può causare gravi lesioni o addirittura la morte.

Un altro fattore di lesione da airbag è l’uso della cintura di sicurezza: una fonte rileva che l’80% dei passeggeri uccisi da un airbag non indossava la cintura di sicurezza.

Inoltre, i bambini o le persone di bassa statura sono più a rischio di lesioni da airbag.

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Fonte dell’articolo

Nurse Paralegal USA

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