Quando l’altro svanisce: “il ghosting” nella relazione finita

Cos’è il Ghosting? Questo termine è stato introdotto nel vocabolario comune negli ultimi anni e significa letteralmente “fantasmare – sparire come un fantasma”, è un fenomeno che si è sviluppato con la massiva diffusione dei social media e delle app di incontri che facilitano la possibilità di mettere in atto questo comportamento

Si chiama proprio “ghosting” perché la persona si dissolve come un fantasma dalla vita dell’altro senza dare alcuna spiegazione

Il ghosting è il sottrarsi improvvisamente da una relazione, con un’interruzione brusca e senza alcuna spiegazione o avvenimento specifico che motivi la chiusura della comunicazione, ma anche senza permettere all’altro di comprendere cosa sia successo.

Tutte le forme di comunicazioni vengono interrotte e chiuse, le telefonate, i messaggi, l’email, le app, i siti, ignorando qualsiasi tentativo dell’altro di ristabilire l’interazione.

Riguarda non solo le relazioni amorose, ma può riguardare diverse tipologie di relazione: sentimentale, amicale, famigliare e di lavoro.

Le ricerche mostrano che è un fenomeno molto diffuso tra i 18-30 anni, senza differenza di genere, e indica che circa il 23% delle persone negli Stati Uniti è stata vittima almeno di un episodio di ghosting.

Perché viene attuato il Ghosting?

Comprendere tutte le motivazioni che spingono la persona al ghosting è abbastanza complesso.

Di certo un aspetto è legato alla facilità con cui ci si può nascondere sui social media, per questo è un comportamento diffuso maggiormente quando le persone si incontrano online e non di persona.

È una modalità di comportamento che permette alla persona di non dover affrontare i propri sentimenti e quelli dell’altro, e permette di sentirsi liberi di non dover spiegare le proprie motivazioni alla chiusura della relazione.

Il “ghoster”, colui che attua il ghosting, lo fa principalmente per evitare di prendersi delle responsabilità e dover affrontare una conversazione, a volte difficile, come quella di dover dire all’altro “Non mi piaci!”.

In altri casi, il ghoster avvertendo un aumento del coinvolgimento affettivo con l’altro ha il timore di poter essere giudicato o rifiutato e quindi attua un comportamento che gli evita l’eventuale dolore di essere respinto.

Il ghoster è stato, probabilmente, un bambino che ha ricevuto un attaccamento insicuro evitante che lo ha portato oggi, ad essere un adulto insicuro che ha poca fiducia nelle relazioni e un coinvolgimento emotivo limitato con l’altro per non rischiare un rifiuto o l’abbandono.

Per questo chiudere il rapporto in maniera estrema senza possibilità di contatto, in modo da non affrontare alcun conflitto né interiore né con l’altro, diventa più semplice rispetto al farsi coinvolgere.

Sicuramente c’è poco investimento emotivo e un interesse per l’altro limitato che non si approfondisce nel comprendere e capire chi c’è veramente dall’altra parte della connessione o relazione.

Inoltre la possibilità di parlare con molte persone diverse online ogni giorno, facilità questa modalità di interruzione estrema della relazione.

Subire il Ghosting

Anche se ognuno di noi reagisce in maniera differente alle varie situazioni, vivere il ghosting crea emozioni spiacevoli e fa sentire la persona destabilizzata e confusa.

Subire il ghosting ed aver provato dei sentimenti di amore e fiducia verso qualcuno che scompare come un “fantasma” fa provare un forte senso di disagio che si può manifesta sia a livello emotivo che comportamentale.

Le emozioni che proviamo sono contrastanti perché non viene compresa la motivazione o cosa si sia sbagliato, e si resta sospesi nell’attesa di una risposta che non arriverà mai.

Da alcune analisi di ricerche qualitative e quantitative, si è appurato che sperimentare il ghosting nelle app di incontri, risulta essere molto doloroso, creando un impatto sull’autostima e sul benessere mentale della persona.

Una delle emozioni che accompagna chi subisce il ghosting, è la rabbia proprio per la mancanza di spiegazioni della scomparsa improvvisa ed inaspettata, e per essersi concessi e fidati spontaneamente all’altro.

Si avverte un senso di colpa poiché il completo silenzio e il dissolversi della persona fa pensare di aver commesso qualcosa di sbagliato nella relazione o verso l’altro, tanto da averlo portato ad attuare questo comportamento nei nostri confronti e ci si domanda “cosa ho sbagliato?” o “cosa ho fatto che non andava bene?”.

Questa spiacevole esperienza può far diminuire il desiderio e la possibilità di relazionarsi in nuove conoscenze perché si ha paura di subire un altro “abbandono”, creando insicurezze e sfiducia verso l’altro, fino a volte, a sentirsi inadeguati per qualcosa che in realtà non si è fatto.

Si può cadere nel rischio di togliere energia e tempo alla propria vita attuando comportamenti ossessivi alla ricerca dell’altro o avere pensieri fissi sull’altro chiedendosi “dov’è finito?” o “cosa gli sarà successo?” o  “cosa starà facendo?”.

Come affrontare il Ghosting

Può succedere a tutti di essere “ghostati” nei vari social media e questa esperienza spiacevole non deve limitare la possibilità di conoscere altre persone o di poter pensare ed immaginare una nuova relazione significativa nella propria vita.

È utile non pensare e cercare la persona “fantasma”, ma impiegare il proprio tempo per delle attività piacevoli, anche intrattenendo nuove conoscenze, ma facendo attenzione a verificare il profilo social della persona con cui si sta parlando.

Necessita fare attenzione a non isolarsi per la paura di subire un altro ghosting

Se non si riesce a superare l’idea di essere stati rifiutati, di aver subito la chiusura della relazione senza possibilità di confronto, di non riuscire a non pensare all’altro o di continuare a provare a contattarlo o cercarlo, bisogna riconoscere che la situazione ci ha creato un forte disagio e che si ha la necessità di un aiuto psicologico per affrontare questa situazione spiacevole.

Si deve comprendere che non si hanno colpe per aver subito questo atteggiamento e si deve passare per un processo di rielaborazione e di accettazione della situazione, e questo è possibile attraverso la terapia cognitivo- comportamentale e l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy).

Riferimenti

Freedman G., Powell D. N., Le B., Williams K. D. (2019). “Ghosting and destiny: Implicit theories of relationships predict beliefs about ghosting”. Journal of Social and Personal Relationships, 36(3), 905–924

Navarro R., Larrañaga E., Yubero S., Víllora B., (2020). “Psychological Correlates of Ghosting and Breadcrumbing Experiences: A Preliminary Study among Adult”. Int J Environ Res Public Health, Feb, 17(3), 1116

Timmermans E., Hermans A. M., Opree, S. J. (2021). “Gone with the wind: Exploring mobile daters’ ghosting experiences”. Journal of Social and Personal Relationships, 38(2), 783-801.

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Fonte dell’articolo

Istituto Beck

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