Soffio al cuore: definizione, cause, sintomi, diagnosi e trattamento

Con il termine “soffio al cuore” si definisce, genericamente, un segno clinico, legato ad alterazioni del flusso sanguigno all’interno delle camere cardiache

Questo suono, riscontrabile durante un esame obiettivo cardiologico, è un segno molto frequente nella popolazione generale., in particolare in età adulta.

Questa condizione può essere totalmente asintomatica, motivo per cui il rilevamento può essere difficile.

Il soffio al cuore può essere riscontrato anche nei bambini, nonostante sia più raro.

Per riconoscere questo segno è sufficiente un semplice fonendoscopio e il parere esperto di un medico, quali un cardiologo o un medico di medicina generale.

Quali sono le cause del soffio al cuore? Ecco tutte le informazioni sull’argomento.

Cos’è il soffio al cuore

Il soffio al cuore è un particolare rumore percepito dal medico in fase di auscultazione cardiaca, durante l’esecuzione di un esame obiettivo.

Con questo termine viene definito un particolare rumore causato dal flusso del sangue che viene spinto dal muscolo cardiaco in contrazione.

Quando sono presenti delle alterazioni o degli ostacoli al flusso sanguigno, si possono generare dei flussi turbolenti che, al contrario di quello che succede normalmente, producono un rumore.

Per comprendere cos’è il soffio al cuore occorre approfondire il meccanismo del flusso sanguigno all’interno del cuore.

Solitamente la circolazione sanguigna è silenziosa, ma alcune condizioni possono alterare il flusso, che risulterà rumoroso.

Il rumore del flusso sanguigno spinto dal muscolo cardiaco è simile a quello prodotto dai condizionatori.

Durante il ciclo cardiaco avvengono diversi eventi: il muscolo cardiaco si contrae e si rilassa e le valvole cardiache si aprono e si chiudono.

Quando avvengono delle alterazioni nel corretto funzionamento di questi sistemi, si genera un flusso sanguigno turbolento che causa un rumore rilevabile dal medico.

Il soffio può essere benigno (innocente o funzionale) oppure patologico (organico).

Soffio al cuore benigno: cos’è

Solitamente viene fatta una distinzione tra il soffio al cuore benigno e quello patologico.

In entrambi i casi è presente un rumore che, solitamente, non è presente ma esistono delle differenze tra queste due condizioni:

Il soffio al cuore benigno è definito anche fisiologico. In questo caso questo segno clinico non è legato alla presenza di una malattia cardiaca, quindi non è sinonimo di una patologia legata al cuore.

E’ possibile che alcuni fattori come lo stress o lo stile di vita possano far emergere un soffio cardiaco.

In questo caso, infatti, il sangue, spinto dal movimento cardiaco nei vasi arteriosi, passa attraverso le valvole cardiache generando dei piccoli flussi turbolenti che generano questo rumore.

In questo caso il soffio può sparire da solo.

In gravidanza, non di rado, vengono rilevati soffi cardiaci che, in seguito al parto spariscono da soli, senza assumere farmaci.

Fattori legati alla vita del paziente, come alimentazione, postura, esercizio fisico e stress possono portare a casi di soffio al cuore benigno e momentaneo.

Il soffio al cuore patologico o organico è indicativo di una patologia cardiaca.

E’ difficile distinguere un soffio benigno da uno patologico e, per questo, è bene effettuare ulteriori indagini come un’ecografia cardiaca o un altro esame di imaging, per verificare che il cuore funzioni correttamente.

Sintomi

Diagnosticare un soffio cardiaco può risultare complesso perché molto spesso chi soffre di questa condizione non se ne rende conto.

Moltissime persone, infatti, non presentano sintomi ma scoprono questo segno in occasione di visite di controllo come, ad esempio, la visita per il rilascio del certificato medico di attività sportiva non agonistica.

Il rumore prodotto dal sangue che fluisce all’interno delle camere cardiache ed attraverso le valvole è rilevabile grazie al fonendoscopio.

Non essendo percepibile dallo stesso paziente non può essere definito come un sintomo ma come segno clinico.

Quando vengono percepiti dei sintomi,e si rileva la presenza di unsoffio al cuore, è probabile che esso sia causato da patologie organiche.

In questo caso i sintomi più comuni sono:

  • Fiato corto durante esercizi fisici o attività di tutti i giorni come salire le scale;
  • Dolore al petto;
  • Vertigini;
  • Svenimenti;
  • Eccessiva sudorazione;
  • Cianosi;
  • Ritardi nella crescita.

Cause del soffio al cuore

Il soffio al cuore può essere causato da diversi fattori. Anche in questo caso, è possibile distinguere le cause in base al tipo di soffio al cuore, se benigno o patologico.

Tra le cause del soffio al cuore innocente ci possono essere fattori comuni come:

  • Gravidanza
  • Stress
  • Stile di vita sedentario
  • Forti emozioni
  • Infanzia

Le cause del soffio al cuore patologico sono invece molte di più, in quanto questo segno può presentarsi in differenti malattie.

Tra le cause più diffuse ci sono:

  • Le problematiche legate al funzionamento delle valvole cardiache, come la febbre reumatica o infezioni valvolari;
  • l’ipertensione o insufficienza cardiaca;
  • l’aterosclerosi;
  • l’invecchiamento, che porta a depositi di sostanze come il calcio che indurisce le valvole e rende difficoltosa la circolazione sanguigna;
  • le malformazioni cardiache congenite, che possono portare ad anomalie della circolazione;
  • l’anemia, quindi la scarsità di emoglobina all’interno del sangue;
  • l’ipertiroidismo, la produzione eccessiva di ormoni tiroidei.

Diagnosi

L’unico modo per diagnosticare il soffio al cuore è farsi visitare da un medico, in quanto non viene percepito alcun suono dal paziente.

Solitamente il soffio viene riconosciuto durante visite generiche, durante la quale il medico può obiettivare questo segno e prescrivere una visita specialistica o un esame di imaging, in modo da rilevare l’eventuale presenza di una patologia cardiaca concomitante.

È il medico di medicina generale solitamente a consigliare il tipo di visita più adatto al rumore percepito.

Di solito è consigliabile recarsi presso un cardiologo in grado di diagnosticare esattamente il tipo di problematica ed, eventualmente, impostare un trattamento adeguato.

Durante una visita cardiologica per la diagnosi del soffio al cuore non è raro che il medico chieda informazioni sulla storia medica del paziente.

Tra le domande più frequenti ci sono:

  • In famiglia sono presenti casi di malattie cardiologiche?
  • Ha avuto sintomi quali dolore al torace, vertigini, svenimenti o fiato corto?
  • Questi sintomi si sono presentati a riposo o durante l’attività fisica?

Grazie a queste domande e ad un attento esame obiettivo, il medico potrà valutare la gravità del soffio al cuore, riconoscendone l’intensità, il tono cardiaco interessato e la durata.

In seguito alla visita è possibile che vengano richiesti degli esami specifici, come la radiografia toracica, l’elettrocardiogramma o l’ecocardiografia.

L’Ecocardiogramma color doppler

Per individuare la tipologia di soffio al cuore spesso viene richiesto l’ecocolordoppler cardiaco a riposo.

Questo test non è invasivo e si basa sull’utilizzo di un meccanismo ad ultrasuoni che permette di ricostruire la morfologia statica e dinamica del cuore.

Per effettuare questo esame ci vogliono circa 20 minuti e prevede il posizionamento di una sonda sul torace (definita trasduttore) che invia all’ecocardiografo tutte le informazioni sulla circolazione sanguigna e sui movimenti del cuore.

Attraverso questo particolare tipo di ecografia è possibile individuare la presenza di problematiche del muscolo cardiaco e di verificare lo stato delle valvole cardiache .

In questo modo è possibile approfondire lo stato di salute del cuore e comprendere se il soffio è legato ad una patologia cardiaca.

Soffio al cuore e chirurgia

Il soffio al cuore può essere un segno legato a patologie cardiache, che possono richiedere interventi chirurgici.

Nel caso di un soffio al cuore patologico, segno di una malattia cardiaca, è possibile venga consigliato un intervento chirurgico atto a risolvere questa problematica.

Questi interventi sono raccomandati solo nei casi più gravi che possono portare ad un declino irreversibile della funzione cardiaca.

Sono diversi i tipi di operazioni chirurgiche che possono essere effettuati dopo aver diagnosticato un soffio al cuore patologico, a seconda della patologia sottostante.

Potrebbe essere necessaria l’introduzione di un catetere, inserito in un’arteria periferica e, attraverso il quale, si raggiunge il cuore.

Un altro intervento comune nell’età adulta avanzata è quello della riparazione o della sostituzione delle valvole cardiache.

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Fonte dell’articolo

Pagine Bianche

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