Covid-19, medici e odontoiatri volontari in prima linea: 100 line di supporto per Bergamo

Covid-19, nato dall'iniziativa del Rotary distretto 2042 un numero verde dedicato (02 8498 8498), al quale rispondono medici e odontoiatri volontari da tutta Italia.

 

Covid-19, e 100 médicos e odontoiatri volontari che hanno risposto “sì”

Em 100 hanno aderito al progetto Rotary2042covid19 offrendosi em modo volontario em appena 48 minério.

Um número de telefone dove il pessoal médico responde todas as perguntas do malato de persone em Covid ou di coloro che sospettano di esserlo, ou che sono in isolamento.

Un servizio che non si sostituisce ai servizi ufficiali ma che è di supporto, aplicando i protocolli condivisi con ATS e AREU.

Abbiamo voluto quindi immergerci in this progetto contattando ed intervistando uno dei medici volontari che quotidianamente dedicano il loro tempo e la loro professionalità a questo servizio.

Il Dott. Dario Re Cecconi é um médico odontoiatra, laureato presso la facoltà di Odontoiatria and Protesi Dentaria presso l'Università degli Studi di Milano, colaborador em studi dentistici lombardi e piemontesi.

Una vecchia conoscenza di quella macchina ben oleata che è il volontariato italiano: quando nel 2012 lo abbiamo incontrato per la prima volta, si dispensa a supporto della popolazione per il terremoto dell'Emilia Romagna.

Sono passati otto anni dalla nostra prima chiacchierata ma come tutti, abbandoniamo il “lei” ed iniziamo l'intervista.

Covid-19, medici e odontoiatri volontari: l'intervista:

“Dario, di cosa ti occupi nel servizio dedicato al supporto telefonico?”

- Aiuto nel coordinamento di 100 sanitari, soprattutto medici ed odontoiatri, impegnati in un call center che offre support alla popolazione lombarda (soprattutto nelle zone rosse, bergamasca ma non solo) che si trova in a causa del covid-19

Il service non sostituisce i numeri tradizionali delle emergenze ma è in supporto ad esse.

Il mio compito è variabile: posso ajudar e instalar o aplicativo para ricevere o telefone, organizar o material formativo, tomar decisões em como gestire l'utente del servizio.

Ed uma vez mi occupo della salute dei nostri volontari.

Spesso si ritrovano a parlare con utenti soli che hanno perso qualche caro, ou le loro stesse famiglie sono state colpite of questo virus.

Tutto ciò é emotivamente molto difficile, uma vez que cria um status di sconforto diffuso.

“Durante questo supporto come riesci a gestire l'uomo e il professionista che deve dare supporto?”

- Nella fase inicial, l'uomo é estado completamente anulado: dormivo 2/3 minério um notte por cerca de 6 giorni.

E 'stato anche molto complesso superare le difficoltà gestionali e burocratiche, soprattutto perché non è il mio lavoro “tradizionale”.

Il grosso delle responsabilità é um carico del responsabile, dott. Maurizio Maggioni, ma coordinare 100 pessoas diversas è molto complesso.

Ora, grazie anche all'esperienza maturata in queste setimane e all'aiuto dei volontari, riesco a dedicare qualche ora in più a me stesso, che passo cucinando o pulendo casa, visto che sono in isolamento volontario da più di un mese.

“Quali sono le situazioni più drammatiche che stai toccando con mano in this service?”

- Le chiamate che riceviamo sono di ogni tipologia, dal procurare cibo e farmaci all 'aiutare il medico di base on 112.

La situazione più critica fino ad ora riguarda una signora che saturava 70 and che tramite il 112, il medico di base ed il nostro support is stata gestita presso il proprio domicilio.

Dopo cerca de 6 giorni si è stable and sta molto meglio: il nostro operatore l'ha in seguito chiamata quotidianamente per accertarsi delle sue condizioni cliniche.

Non nascondo che nei primi giorni ero molto preoccupato, per il quadro clínico della paziente: temevo un rapido peggioramento.

“Si parla sempre più della prima linea della guerra al Covid-19, che passa dal servizio 118 fino alla Terapia Intensiva: secondo la tua esperienza giornaliera il apoio ai malati em isolamento domiciliare quali fattori fa 'emergere?”

- Credo che la problemtica più rilevante sia la sensazione di “solitudine” che prova un paziente in isolamento domiciliare.

Spesso sento pazienti isolati in casa: con altri familiari, ma “rinchiusi” em uma estrofe.

Credo che a volte si sottovaluti la solitudine, e che in alcune circostanze basti considerare il paziente, facendolo sentire seguito e curato anche de una semplice voce al telefono.

Quell'infinito donarsi che in questa guerra segna ed unisce, raccontando a volte storie al limite, ma soprattutto quella necessità di combattere la solitudine e di ridare vigore al corpo e allo spirito é o cuore pulsante di questo call center.

POR APROFONTAMENTO:

VISITA LA PAGINA DEDICATA ALL'INIZIATIVA

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