Le fa'ama'i o le post terapia intensiva (PICS): e mafai?

Parliamo o le fa'ama'i ma le post terapia intensiva (PICS): mo se taimi umi o le fa'ama'i o le fa'ama'i, purtroppo, ma le terapia intensiva. Abbiamo ormai fatto l'abitudine al “bollettino” serale dei contagi e dei ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva

E chi è malato, ricoverato, diventa parte di una cifra, parte di un gruppo; il gruppo di quelli che passano un periodo della lo'o vita i le "reparto ordinario" o il gruppo di quelli che, purtroppo, sono gravi si trovano in terapia intensiva.

Esiste però un altro gruppo, un'altra cifra di cui purtroppo nessuno parla.

È un gruppo di persone silenziose che, uscite dalla terapia intensiva (covid or non covid), è tornata a casa e cerca di riprendere in mano la propria vita.

Eh sì perché, i Italia pochi lo sanno e ancora meno se ne parla, dopo un lungo ricovero i terapia intensiva si ha bisogno ancora di cure intensive.

Parliamo i PICS, fa'ama'i fa'ama'i ma fa'ama'i fa'ama'i pe a uma le fa'ama'i

Termine coniato dalla Society of Critical Care Medicine i le 2010 e iloagofie ai le "menomazioni" e mafua ai le faʻalavelave faʻafuaseʻi i le togafitiga.

Sono un po' gli effetti collaterali delle medicine, quegli effetti non voluti, quasi semper negativi, che affiancano gli effetti positivi del principio attivo.

Il problema è che gli effetti di un ricovero prolungato in terapia intensiva sono talmente impattanti sulla vita della persona (e della sua famiglia) che la ripresa richiede moltissimi sforzi.

La terapia intensiva spesso richiede lunghi periodi di sedazione, in cui la persona è immobile nel letto (ogni due o tre ore gli infermieri di terapia intensiva, se possono, cambiano la posizione), respira tramite un ea fa'apea, viene nutrita artificialmente tramite sondino, richiede spesso la somministrazione di liquidi mo endovenosa, riceve antibiotic, farmaci anti infiammatori.

E si potrebbe continuare così citando vari “macchinari aggiuntivi” cui il paziente è collegato tramite cateteri or cannule.

Quando finalmente la polmonite da covid (o altra patologia che ha causato il ricovero in terapia intensiva) sarà sconfitta, dopo magari tre o quattro settimane, la persona lascerà la terapia intensiva.

O lo'o i ai se fa'alavelave fa'afuase'i, fa'alavelave fa'afuase'i: fa'alavelave psicologici, cognitivi, fa'alavelave fa'afuase'i, appunto, sotto il nome di syndrome and post therapya intensiva.

Spesso le persone che lasciano la terapia intensiva iniziano a sperimentare fāʻatu, fa'alavelave fa'anoanoa po'o fa'alavelave fa'aopoopo i fa'ama'i ma fa'alavelave pe a uma se fa'alavelave.

O fa'afitauli uma o lo'o manatua, e faigata ona fa'atumauina, fa'aletonu, fa'aletonu muscolari.

Quasi mai la PICS viene riconosciuta e presa a carico

I professionisti stessi la conoscono molto poco ei medici piu' solerti intervengono trattando i singoli problemi separatamente.

Quello che manca è una presa a carico del problema con una “regia” in grade di intervenire contemporaneamente su piu' fronti, valutando ogni singola situazione nel suo insieme, intervenendo non solo sul paziente, ma anche sulla famiglia che molto spesso si trova a dover fa'apea il ruolo di care giver senza avere le conoscenze ma le agavaa o le faafitauli

Ecco perché è NATO il portale postintensiva.it , un sito web creato da un gruppo di infermieri di terapia intensiva che si sono resi conto di quanta poca informazione (alle famiglie) ma formazione (ai professionisti della salute) ci sia sulla syndrome ma post terapia intensiva.

Postintensiva vuole informare le famiglie, formare e provare a creare una rete di professionisti che possa occuparsi del paziente che lascia la terapia intensiva.

O isi mea e sili ona taua ma le fa'afefe o le fa'ama'i fa'ama'i: e mafai ona fa'agata le fa'ai'uga e fa'atatau i ta'iala mo le taunu'uga ma le fa'afitauli o le fa'ama'i ma'i pe a mae'a togafitiga.

Postintenva promuove ad esempio il diario paziente di terapia intensiva e tusa ai ma le aafiaga o le psicologici del ricovero.

Tale strumento consente al paziente di ricostruire quanto accaduto, di prendere consapevolezza e di affrontare in maniera piu' serena il periodo di convalescenza.

L'umanizzazione della terapia intensiva deve necessariamente passare anche attraverso modelli che pongano al centro il paziente e la sua famiglia.

Ecco perché postintenva promuove il modello di terapia intensiva aperta in cui i familiari possano stare accanto al proprio caro durante uno dei momenti piu' duri della vita.

Postintensiva è semper alla ricerca di infermieri, operatori sanitari, familiari di pazienti o ex pazienti che vogliano collaborare a diffondere un'idea di umanizzazione che speriamo si radichi semper di piu' nei nostri ospedali.

Articolo scritto a Sergio Calzari

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Fonte dellʻarticolo:

Postitensiva.it

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