Nomi e volti, vittime del Covid-19 otobüssano alla Regione Emilia-Romagna

Scomparse, cartelli con nomi e cognomi fotoğrafları: sotto il palazzo della Regione Emilia-Romagna un sit in per chiedere di chiedere di una gestione di una gestione "lontana dall'aver filato liscio"

 

VITTIME DEL COVİD, LA NECESSITÀ DI CAPIRE

Alla ricerca di giustizia, ma soprattutto di capire cos'è successo all'interno delle strutture socio sanitarie dell'Emilia-Romagna durante l 'acil durum coronavirüs.

Per questo, familiari di pazienti contagiati o deceduti a Causa del Covid, insieme agli operatori, si sono trovati oggi a Bologna sotto la sede della Regione Emilia-Romagna, chiedendo a gran voce di personuare le Responsabilità di una gestione per loro molto lontana dall ' aver filato liscio, nell'ambito di una mobilitazione promossa da Usb Emilia-Romagna.

Ecco dunque che c'era chi reggeva cartelli con nomi e cognomi delle vittime, chi le foto dei familiari scomparsi.

Durante il presidio sono emerse le storie drammatiche dei aşinadır.

VITTIME DEL COVİD, LE STORIE DRAMMATICHE DEI FAMIGLIARI

Per quanto riguarda Bologna spicca il caso della struttura dell'Asp Città di Bologna in via Saliceto, che ha contato “47 anziani deceduti su 150” e per la quale ve stato costituito un comitato.

"Vogliamo che tutti gli kuruluş politici e amministrativi ve asumano le malicity peace in the questi due mesi- spiega Virna Brindisi, figlia di Giovanni, 88 anni morto di Covid, e rappresentante del comitatomentre a febbraio si poteva Arrivare impreparati perché era una novità, a fine aprile si sapeva ormai quasi già tto e quindi bisognava avere i presidi, bisognava avere operatori formati e tutto il resto.

Invece loro hanno continato dicendo che dönem tutto sotto sotto controllo, che la situazione period a posto.

I numeri parlano: siamo arrivalati a 47 anziani deceduti su 150 ”.

Tra questi c'era anche il padre di Virna, “che fino al 25 aprile stava bene perché nella struttura erano stati molto bravi, dopo un ricovero ospedaliero, a ridargli le sue capacità fisiche e mentali, e quindi lui stava veramente bene.

Nel giro di 15 giorni se n'è andato in ospedale da solo senza nessun familiare, come tutti gli altri ”.

Ma le story sono numerose:

“24 Nisan mi è stato detto che mia mamma stava bene, il giorno dopo ve infermiere mi ha chiamato perchè aveva qualche linea di febbre.

Ospedale'de Arrivata, mi è stato detto che mia mamma arrivalava con una grave crisi respiratoria in atto, e facendole una Tac hanno riscontrato tre-quattro focolai- racconta Giovanna Voccola, figlia di Maria Rosaria, 68 anni, morta di Covid-com'è mümkün olan en önemli şey, ilk etapta hiçbir şekilde uyum sağlamıyor mu?

Il quadro globale che ne viene fuori sembra quello di persone messe in a camera and mai visitate, perchè è impossibile che una persona con tre-quattro focolai non abbia mai tossito o avuto problemi respiratori ”.

VITTIME DEL COVID: "MORIRE A 68 ANNI…"

Giovanna non ci sta: “Io chiedo che venga fatta luce su questa vicenda perchè morire a 68 anni in questo mode, no.

Bir prescindere che sia mia madre.

Io mia mamma l'ho manzara l'ultima volta il 23 febbraio e poi l'ho rivista in una cassa.

Io voglio sapere perchè mia mamma si è contagiata il 27 april, nella fase finale dell'epidemia.

Gli untori sono stati loro, e noi vogliamo delle risposte ”.

Francesca Sanfelice ha perso il nonno, Arturo Campani, nella Cra Castiglione di Formigine: “Abbiamo chiesto se all'interno della struttura di fossero casi Covid.

Non abbiamo chiesto nomi e cognomi, ma ci hanno risposto che non potevano direction per motivi di gizlilik. Cioè rendiamoci conto… e mio nonno era nelle loro mani.

Dopodichè è stato effettuato il tampone, yani settimana dopo.

È Arrivato l'esito la mattina del 27 marzo.

Nella notte tra il 27 e il 28 è morto, dicendoci che quello che potevano ücret dentro la struttura period lo stesso che gli avrebbero fatto in ospedale.

Ma lì non c'era neanche il medico h24 ″.

Insieme a lei, Cristina Barbieri, la cui mamma è deceduta “d'enfarkt, hanno detto, però non lo sappiamo, perchè le è stato negato il tampone e l'esame autoptico in pieno Covid per cui io non so esattamente com'è andata.

Noi eravamo lontani, non siamo potuti entrare perchè la direttiva regionale ce lo impediva… quindi siamo messi così ”.

All'inizio del presidio, i familiari sono stati accolti con un lungo applauso dagli infermieri di Nursing up Emilia-Romagna, anche loro in presidio, ma per chiedere investimenti nel Servizio sanitario nazionale, assunzioni di personale infermieristico da parte delle delle aziende delle aziende periodo estivo e miglioramento della retribuzione.

ONAY BAŞINA:

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FONTE DELL'ARTICOLO:

AJENZYA DİRE

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