Allarme Monossido - Cosa sapere su questo nemico silenzioso

Chieti – Negli ultimi tre mesi sono state soccorse dal 118 della Asl 17 persone intossicate da monossido di carbonio. Grazie ai nuovi rilevatori ambientali acquistati è stato possibile captare la sostanza nell’atmosfera e permettere così ai soccorritori e ai centri iperbarici di salvare in tempo gli intossicati.

Ma questi rilevatori, non solo permettono di salvare vite in tempo, ma anche di preservare la salute degli operatori sanitari stessi durante gli interventi in locali saturi di sostanze nocive.

CHE COS’È IL MONOSSIDO – Il direttore del 118 della provincia di Chieti, Dante Ranalletta, spiega che il monossido di carbonio è un gas inodore e incolore che deriva dalla combustione incompleta degli idrocarburi. Questo tipo di intossicazione rappresenta uno delle cause più frequenti di morte soprattutto durante il periodo invernale. Dato che il monossido ha maggior affinità per l’emoglobina rispetto all’ossigeno, a causa dello spiazzamento dell’ossigeno dall’emoglobina, provoca la riduzione del rilascio di ossigeno ai tessuti. Generalmente si verifica a causa del malfunzionamento dei sistemi di riscaldamento domestico o per ventilazione non adeguata nelle automobili.

I SINTOMI – Può accadere che i sintomi vengano confusi con quelli di una banale influenza: crampi addominali, vertigini, crisi epilettiche, aritmie e ipertensione arteriosa. Nel caso specifico, si può addirittura arrivare al coma. La diagnosi di intossicazione viene facilitata dalla presenza degli stessi sintomi compatibili in più persone presenti nello stesso luogo.

Da parte del 118 è essenziale riconoscere nell’immediato tale intossicazione, per poi procedere all’allontanamento del paziente dalla fonte di intossicazione.

COME AGIRE – Prima cosa da fare è, come detto in precedenza, allontanare il paziente dalla fonte presunta dell’ intossicazione. In seguito, somministrare ossigeno al 100% e sostenere poi le funzioni vitali della persona intossicata. Nel caso fosse necessario, avviare la terapia iperbarica il prima possibile presso il centro di riferimento.

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