Bimba in Arkansas continua a migliorare dopo la battaglia contro una rara infezione al cervello

LITTLE ROCK, Arkansas – Una ragazzina residente in Arkansas, ricoverata in ospedale per un’infezione al cervello fatale nella maggior parte dei casi, qualche giorno fa ha addirittura nuotato nella piscina dell’ospedale.

Questo rappresenta un’importantissimo evento per la dodicenne Kali Hardig, ammalatasi in seguito ad una gita ad un parco acquatico, ora chiuso.

Chiamata Naegleria fowleri, l’ameba che ha causato l’infezioni di Kali si trova principalmente in acqua dolce. Entra nell’organismo attraverso il naso dei nuotatori, dove può raggiungere il cervello e causare infezioni devastanti come quella della piccola Kali.

“Era terrorizzata dall’acqua perchè la associava alla causa dell’infezione, così per superare questa paura l’hanno portata a nuotare in una piscina terapeutica”, dice Esther Tompkins, uno dei dottori di Kali. “Una volta superate le paure iniziali, ha addirittura iniziato ad immergersi sott’acqua”.

Il fatto che Kali sia viva, in grado di nuotare, parlare, mangiare e camminare autonomamente è incredibile.

Recentemente, un ragazzo in Florida è morto dopo la diagnosi della stessa infezione: la meningoencefalite amebica primaria. Tra il 1962 ed il 2012, sono state 128 le infezioni di questo tipo registrate, secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie. Prima di Kali, si contavano un sopravvissuto negli Stati Uniti ed uno in Messico.

I dottori sostengono che il sucesso di Kali sia dovuto in larga parte a trattamenti sperimentali e la scoperta e diagnosi dell’infezioni in stadio non ancora avanzato.

La madre di Kali, Traci Hardig, l’aveva portata all’Ospedale Infantile dell’Arkansas con una brutta febbre il 19 luglio. I dottori avevano provato ad abbassare la temperatura per ridurre il gonfiore associato all’infezione e, dopo aver ottenuto il permesso, hanno iniziato una terapia con farmaci per il trattamento dei tumori al seno. I test condotti a posteriori non hanno evidenziato la presenza del parassita nel sistema della bimba.

Kali dovrebbe essere dimessa dall’ospedale a fine mese. Nel frattempo, continuerà con le terapie. E’ passata dalla respirazione artificiale a quella autonoma, per poi ricominciare a parlare, camminare e mangiare.

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