Defibrillatore obbligatorio in ogni struttura sportiva; finalmente in Italia è legge

Sarà dunque onere per tutte le società sportive, sia professionistiche che dilettantistiche adottare presso gli impianti dove esercitano le proprie attività un defibrillatore semiautomatico e del personale addetto all’uso. Un provvedimento fortemente voluto da Rino Balduzzi, Ministro delegato al turismo e allo sport che ha preso in mano una vicenda spinosa che il 26 aprile scorso, giorno in cui è entrata in vigore la normativa, ha fatto un passo avanti decisivo che tutto il mondo dello sport attendeva da tempo.

Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività sportiva non agonistica o amatoriale il Ministro della salute, con proprio decreto, adottato di concerto con il Ministro delegato al turismo e allo sport, dispone garanzie sanitarie mediante l’obbligo (…) e per la dotazione e l’impiego, da parte di società sportive sia professionistiche che dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita.

Recita così il capo 11 dell’articolo 7 del decreto Balduzzi, convertito in legge appunto lo scorso 26 aprile e che impone finalmente a tutte le società sportive italiane di adeguare le proprie strutture; inoltre le società professionistiche dovranno adeguarsi entro 6 mesi dalla data in cui è entrato in vigore il provvedimento, quelle dilettantistiche invece entro 30 mesi dalla data suddetta.

Tutto lo sport italiano necessitava questo provvedimento, ormai il rischio di morte improvvisa si era fatto troppo alto per qualsiasi disciplina sportiva, nessuna esclusa. L’obbligo di possedere in loco un defibrillatore semiautomatico, che si ricorda, deve sempre essere registrato presso il sito del produttore con tanto di cartolina dei dati compilata e inviata allo stesso per l’attivazione della garanzia legale, deve dare adito ad un percorso preciso ed importante per quanto riguarda la salute e la prevenzione in tutto il sistema sportivo italiano.

 
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