Diritti civili: nel mirino degli squadroni della morte di Kiir, attivista del Sud Sudan fugge negli USA

Diritti civili en Sudán del Sur. L'economista risiedeva nella capitale keniana da febbraio, dove era fuggito con sua moglie ei tre figli dopo aver scontato 18 mesi di reclusione

 

ATTIVISTA TEMEVA CHE IL PRESIDENTE DEL SUD SUDAN LO AVREBBE FATTO UCCIDERE

Temeva che il governo prima o poi lo avrebbe arrestato e ucciso, cosi 'ha deciso di fuggire negli Stati Uniti.

es la historia de Pedro Biar Ajak, economista e attivista per i diritti umani del Sud Sudan.

Ai media statunitensi ha raccontato che un uomo vicino alle istituzioni lo aveva messo in guardia: il governo del presidente Salva Kiir stava pianificando di farlo secuestrare e uccidere a San, oppure di riportarlo en Sudán del Sur.

L'economista risiedeva nella capitale keniana da febbraio, dove era fuggito con sua moglie ei tre figli dopo aver scontato 18 mesi di reclusione.

En un tweet, Ajak ha ringraziato il segretario di Stato americano Mike Pompeo ei funzionari americani del Dipartimento di stato presenti a Juba e San “Per aver aiutato me e la mia famiglia a metterci in salvo dallo 'squadrone della morte' mandato dal presidente Kiir”.

Il capo dello Stato, ha continuato l'attivista, “ha gobernado per nove anni con pugno di ferro senza mai tenere regolari elezioni”. “Ora - ha aggiunto Ajak - il voto dovra 'svolgersi il 21 dicembre”.

Kiir ha respinto le acusar mosse da Ajak e ha contestato la sua scelta di chiedere asilo politico negli Estados Unidos.

LA RÉPLICA DEL PRESIDENTE DEL SUD SUDAN SALVA KIIR

“Questa storia e 'una totale assurdita'” ha detto Ateny Semana Ateny, addetto stampa del presidente, ricordando che “Ajak e 'stato graziato dal presidente e gli e' stato permesso di andare all'estero”.

En un intervento sul Wall Street Journal, Ajak ieri ha spiegato i motivi della sua scelta: si sarebbe attirato l'avversione del capo dell'esecutivo per essersi battuto affinche 'nel Paese si svolgano elezioni regolari e trasparenti.

Secondo l'attivista, chi si batte per la democrazia en Sudán del Sur “paga un prezzo molto alto”.

Ajak ha ricordato di essere stato condannato a due anni di reclusione per le sue posizioni in favore della democrazia.

“Ma non e 'questa la democrazia che l'Occidente negozio' nel 2011 ″ ha denunciato.

Il riferimento e 'alla fine del conflitto en Sudán (1983-2005) che si concluse con la secessione e l'indipendenza del Sud Sudan alcuni anni piu' tardi.

Nel nuovo Paese pero ', tre anni dopo, comincio' una guerra civile.

Solo di recente si e 'formato un wentno di unita' nazionale che dovrebbe riportare pace e stabilita '.

POR APROFONDIRE:

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FONTE DELL'ARTICOLO:

AGENCIA DIRE

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