Metastasi ossee nel tumore al seno, studio internazionale su anticorpo monoclonale integrina alfa 5

Secondo il team guidato da UCBM un anticorpo monoclonale può bloccarne la diffusion: lo studio su integrina alfa 5

Fermare lo sviluppo delle metastasi ossee nel tumore al seno grazie a un anticorps monoclonal.

È il risultato raggiunto da un innovativo studio internazionale multicentrico, appena pubblicato sulla rivista scientifica Oncogene, condotto dal dott. Francesco Pantano dell'Unità di Oncologia medica del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico guidata dai professor Giuseppe Tonini et Daniele Santini en collaboration avec le prof. Philippe Clézardin dell'Inserm di Lione e grazie al lavoro dei gruppi di ricerca dell'Institut Curie di Parigi e dell'Università di Amburgo.

Il équipe ha identificato la proteina integrina alfa 5 come fattore di metastasi ossea

Grazie ad uno dépistage esteso effettuato sul genoma di pazienti affetti da tumore della mammella, il team di ricerca ha identificato la proteina integrina alfa 5 come uno dei fattori maggiormente coinvolti nei processi di metastatizzazione ossea.

Tali processi possono essere responsabili della comparsa di recidiva anche a distance di anni dalla fine dei trattamenti chirurgici e adiuvanti.

La scoperta del gruppo internazionale guidato dall'Università Campus Bio-Medico di Roma apre la strada a una prospettiva terapeutica nuova che colpisce un aspetto del processo di metastatizzazione fino ad oggi mai esplorato.

«Questo studio ci mostra che nella ricerca oncologica - afferma Francesco Pantano - emerge semper di più come ogni tumore agisca secondo strategie specifiche: il nostro sforzo è quello di comprendere semper meglio i diversi meccanismi biologici per offrire ai pazienti trattamenti semper».

L'équipe internazionale ha poi studiato il ruolo effettivo dell'integrina alfa5 nel processo di metastatizzazione bloccandone la sua azione attraverso l'utilizzo dell'anticorpo monoclonale Volociximab.

L'elevata efficace del Volociximab nell'inibire la formazione di metastasi ossee è stata dimostrata prima su modelli in vitro e poi in vivo nei laboratori di Oncologia Traslazionale dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e dell'Inserm di Lione.

La proteina integrina alfa 5 aggancia la fibronectina : primo evento delle metastasi ossee

“La proteina integrina alfa 5 - spiega Pantano - è il“ gancio ”con cui la cellula tumorale si lega alla fibronectina, che è altamente presente nel microambiente osseo.

Questo «aggancio», il primo evento che porta allo sviluppo delle metastasi, viene bloccato dal Volocixamab che si frappone alle due molecole e ferma la propagazione del tumore nell'osso.

Il risultato è molto promettente anche perché il farmaco è sicuro, è già stato testato e non è tossico ”.

Volociximab ère stato studiato senza fortuna in passato come farmaco anti angiogenetico per inibire fenomeni connessi alla crescita del tumore causati dall'integrina alfa5 come la creazione di nuovi vasi sanguigni (necessaria alle cellule tumorali per alimentarsi).

Avere a disposizione un farmaco che ha già superato le prime fasi di sviluppo clinico ridurrebbe notevolmente theiter di sperimentazione sull'uomo permettendo una vera e propria operazione di «Drug repurposing», ossia il riposizionamento terapeutico di un farmacoze sulla base di nuoscove .

Nel 2020 il tumore al seno ha colpito en Italie quasi 55.000 persone.

Sebbene la mortalità per tumore al seno sia in costante calo (-0,8 ogni anno) e la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi abbia raggiunto l'87 pour cent, secondo i dati Aiom si stimano ancora nel 2020 vers 12.300 decessi per questa malattia .

«Nonostante i successi degli ultimi anni nella lotta ai tumori, ascrivibili soprattutto alla diagnosi precoce e ai trattamenti adiuvanti, nelle forme avanzate o in casi di particolare aggressività della malattia il tumore al seno resta curabile, ma non semperano guaribile.

In questo senso le metastasi ossee possono presentarsi anche a distanza di anni dalla fine delle cure perché una chirurgia precoce non garantisce assenza di recidiva al 100%.

Bloccare la possibilità di una diffusione a livello osseo della malattia significherebbe, non solo ridurre il dolore o le fratture che peggiorano di molto il benessere della persona, ma anche migliorare l'aspettativa di vita ».

Un nouveau studio sur la tumeur au seno : videointervista su integrina alfa 5

Pour en savoir plus:

Lichen scléroso-vulvaire par 2 donne su 100 : se trascurato può portare al tumore. Diagnosi precoce e medicina rigenerativa le soluzioni per curarlo

Fonte dell'articolo:

Site Università Campus Bio-Medico di Roma

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