Bologna, il 118 azzerato dall'Ordine dei medici. Qualcuno non sa come funziona l'Emergenza Urgenza

Non si placa lo scontro sugli infermieri come team leader sui mezzi del 118. L’Ordine dei medici di Bologna ha sospeso per sei mesi il direttore sanitario dell’Ausl. La causa? Ignoranza completa delle funzioni e della struttura dell’emergenza-urgenza in Italia.

Angelo Fioritti, direttore sanitario dell’Ausl di Bologna e numero due di un’azienda tra le più grandi in Italia, è l’ultimo bersaglio colpito dalle polemiche sugli infermieri team leader sulle ambulanze di soccorso base nell’area Emilia Est. L’Azienda AUSL di Bologna ha confermato la propria fiducia e stima nei confronti del dottor Fioritti, così come dei professionisti già colpiti da analoghi e ingiustificati provvedimenti. Va immediatamente aggiunto che non si notano segni di preoccupazione organizzativa da parte dell’ente. Tutto funziona alla perfezione e il 118 dell’Emilia Est rimane un riferimento a livello nazionale, come tante altre realtà dove l’infermiere è autonomo professionista sanitario che si raccorda in base alle necessità con i medici di centrale o richiede quando necessario l’intervento dell’automedica delocalizzata. 

Sospeso per sei mesi, iter decisionale molto lungo

Secondo la commissione medica che lo ha giudicato, Fioritti è responsabile,  di aver “tradito” la professione medica, causando la delega di atti medicali a professionisti non formati per eseguirli. L’Ausl ha infatti approvato da tempo protocolli che (a seconda della gravità dei casi) consentono agli infermieri specializzati di agire da soli a bordo delle ambulanze anche senza la presenza di un medico. La Regione stessa aveva a suo tempo approvato una delibera per blindare i camici bianchi nel mirino dell’Ordine, a difesa della decisione.

In una nota interna l’Ausl conferma “massima fiducia e stima” verso Fioritti. E se da un lato figure quali Marco Baldo (Fp-Cgil) e Sergio Boschi (Cgil medici) definiscono “oscurantista” la decisione dell’Ordine, dall’altro Giancarlo Pizza continua a martellare con la solita storia: “Gli infermieri non posso compiere atti medici, come fare diagnosi e somministrare farmaci. Questo non lo dico io, ma la legge e la deontologia. E il triage del 118, dove dovrebbe esserci un medico e invece c’è un infermiere, è illegale”.

Denunceranno anche i volontari?

“Come infermiere del 118 non capisco la volontà di voler distruggere un sistema all’avanguardia dove i professionisti lavorano fianco a fianco per aiutare le persone”, ha spiegato a Repubblica Bologna Andrea Finelli. In tutto, finora, sono stati sanzionati nove professionisti del 118 e dell’Ausl; tra questi il direttore del dipartimento emergenza, Giovanni Gordini, il responsabile del 118, Cosimo Picoco, e il direttore del pronto soccorso, Nicola Binetti.

Ma a questo punto ci si può aspettare di tutto. Anche delle sanzioni ai medici e agli infermieri che fanno formazione ai volontari del soccorso. Perché in fin dei conti, se non può intervenire sulla scena di un soccorso l’infermiere, a che titolo può farlo un volontario?

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