Coronavirus, nuovo picco in autunno? Gli esperti: “Creare una banca dati di plasma da iperimmuni”

Plasma Iperimmune: i dati snocciolati quotidianamente dalla Protezione civile sono chiari, il peggio è alle spalle. L’epidemia da coronavirus in Italia ha terminato la propria fase più aggressiva e lascia spazio ad una lenta e faticosa ripresa delle attività.

 

Ripresa dei contagi in autunno? La soluzione è una banca nazionale di plasma iperimmune

Molti “addetti ai lavori”, però, avvertono senza troppe remore di un pericolo concreto: quello di una ripresa dei contagi in autunno.

I motivi sono molti: l’aumento dei raffreddori stagionali e delle altre patologie respiratorie autunnali, l’aria che torna a farsi densa e pregna di umidità, la diminuita azione benefica dei raggi solari…è difficile stabilire quale sia la “verità vera”, per così dire.

Una soluzione? Bé, prima di ogni altra cosa estendere e rendere nazionale la raccolta di plasma iperimmune.

Plasma Iperimmune, se ne è parlato in Commissione Affari sociali:

Questo hanno sostenuto gli esperti ascoltati in audizione in Commissione Affari sociali della Camera sulla sperimentazione in atto per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19

“È necessario investire – hanno dichirato – ora per creare una banca del plasma da iperimmuni per prepararsi ad una eventuale seconda ondata e perche’ i potenziali donatori iniziano a scarseggiare”.

“Raccogliere il plasma di iperimmuni in questo momento ha un senso perche’ iniziano a scarseggiare i pazienti-donatori“, ha detto Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene e Medicina preventiva all’Universita’ di Pisa. Mentre secondo Anna Falanga, direttore dell’Unita’ di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, “intensificando la raccolta in questi pochi mesi, si potrebbe ottenere una banca del plasma.

Soprattutto in quelle zone dove ci sono molti asintomatici– ha evidenziato- che come si e’ scoperto hanno alti livelli di anticorpi circolanti.

Per procedere con questo lavoro i centri di raccolta, che gia’ lavorano bene nel nostro Paese, devono essere potenziati”, ha concluso.

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