Incendio all’ospedale Civile di Venezia

L’allarme è scattato alle ore 20 del 13 Maggio quando una densa colonna di fumo nero ha coperto il cielo insieme a fiamme nella zona del rio dei Mendicanti.

Il rogo è scoppiato dopo le 20 nelle stanze del terzo piano della palazzina, rimaste vuote da ottobre, da quando il reparto si è spostato nel nuovo padiglione Jona. Al secondo piano c’è ancora attivo il laboratorio analisi e a piano terra la dialisi. A dare l’allarme è stato il custode che nel suo solito giro di perlustrazione, ha visto del fumo. Un’addetta al laboratorio di analisi che si trova al secondo piano, invece, ha sentito odore di bruciato ed è fuggita via lasciando tutto nelle stanze.

Il comando provinciale dei vigili del fuoco ha fatto convergere a Venezia anche le squadre della terraferma, addirittura da Cavarzere, segno che la situazione si è fatta seria con il passare delle ore.
Le fiamme son state domate e è stata messa in sicurezza l’intera zona che è stata poi presidiata per controllare eventuali nuovi focolai prima di avviare le cosiddette attività di smassamento, ovvero l’abbattimento di travi, copertura del tetto e pareti pericolanti.

In un primo momento son stati staccati gli impianti del pronto soccorso, ma sono tornato a funzionare regolarmente poco dopo; fortunatamente non è stato necessario evacuare nessun paziente.

Ancora ignota l’entità dei danni, ma di sicuro la dialisi odierna non sarà operativa per via dell’acqua filtrata negli spazi. L’acqua utilizzata dai vigili del fuoco per domare le fiamme, infatti, sarebbe arrivata fino al piano terra, dove appunto si trova il reparto dialisi. Così i 15 pazienti che oggi dovevano sottoporsi alla terapia sono dirottati su Mestre e sul Lido. Altra incognita è per il laboratorio: delle provette sono state tratte in salvo ma non si sa ancora se siano tutte.

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