Livorno: cosa va fatto prima di una alluvione. Le carte parlano chiaro, anche sui responsabili

Emergenza, tragedia imprevedibile, situazione eccezionale, sono parole che sentiamo da qualche anno con continuità. Ecco perché c’è un piano da applicare prima dell’emergenza dal personale di Protezione Civile. Per discutere delle dichiarazioni dei politici senza incorrere in errori di valutazione, bisogna avere chiaro cosa dice il piano operativo di emergenza. Per Livorno lo abbiamo trovato, e descritto, in questo articolo. 

“A casa mia arancio e rosso sono due cose diverse”. Così ha chiosato il sindaco Nogarin alle polemiche sugli allertamenti non arrivati ai cittadini dopo la bomba d’acqua devastante che ha causato 7 morti e due dispersi nel territorio di Livorno. Il video del commento è disponibile su Repubblica.it a questo link. “Le polemiche a tempo debito” ha concluso Nogarin.

Nessun sindaco d’Italia è immune dalle responsabilità di Protezione Civile. Tantomeno si può derubricare una tragedia come se si trattasse di un banale problema di daltonismo. Come se fosse una questione di sfumature, la morte di esseri umani e la devastazione di un territorio. Sicuramente il sindaco – il responsabile ultimo nel settore della Protezione Civile – non avrà lo stesso stile e lo stesso tono quando partirà la ovvia indagine da parte della Magistratura. Come a Parma e a Genova, le ipotesi su cui indagare sono quelle di disastro colposo e – con vittime – omicidio colposo.

Ma non vogliamo fare considerazioni post evento. E’ un dato di fatto che, dopo 13 anni dall’attivazione dei sistemi regionali ci sono ancora problemi nel comprendere l’importanza di un allerta meteo di grado arancione o di grado rosso. Evitando paragoni con altre realtà del mondo, è necessario ripartire dall’importanza dei codici colore per capire cosa non ha funzionato nel sistema di allerta di Livorno.

COME SI CLASSIFICA L’AREA DI LIVORNO PER RISCHIO IDRO-GEOLOGICO?

La media della piovosità annuale per Livorno da 1921 al 1994 è stata di 797 mm.; negli ultimi quindici anni la piovosità media annuale di Livorno si è portata ad oltre 920 mm.. Nel 2014 ha piovuto 1400 mm. Il territorio comunale per il 65% è classificato ad elevata pericolosità geomorfologica per frana con oltre 6.800 ettari che risultano a rischio di frana.  Per oltre il 9% è classificato ad elevata pericolosità idraulica con oltre 970 ettari che risultano ad alto rischio di esondazione. E’ interessato da alcune aree urbane storicamente ubicate in zone basse e facilmente allagabili (ad esempio il sottopasso di Via Firenze). Livorno per il 60% è sottoposta a Vincolo Idrogeologico. Bastano questi dati recuperabili dalle slide “Gli scenari di Rischio per il comune di Livorno” a far capire le criticità e i problemi gravi che possono capitare sulla città. Suona quindi artificioso dire che la pioggia di Livorno è stato un evento eccezionale. 256 millimetri di precipitazione non sono un dato difforme dalla norma. Sicuramente è stato un evento grave, da allerta arancione. Ma ci sono delle precauzioni da prendere in questi casi.

COME FUNZIONA L’ALLERTA METEO A LIVORNO?

Nella città toscana esiste una catena di comando e di controllo, per la Protezione Civile. Fra l’altro Livorno ha un Ce.Si (centro Situazioni) che è un aggregato molto importante dell’Ufficio di Protezione Civile e della Sala Operativa della Protezione Civile comunale. Effettua il monitoraggio ordinario della situazione pre-durante e post evento, riceve e verifica segnalazioni circa situazioni ciritiche in atto o previste, e ne segue la possibile evoluzione. Mantiene un costante flusso informativo con le strutture interne che svologno attività di Centro Operativo e con gli altri componenti del sistema di Protezione Civile e con i soggetti che concorrono alle attività di sicurezza, come per esempio la fondamentale Polizia Municipale, messa sempre più a fianco e a coordinamento delle azioni della Protezione Civile negli ambiti comunali. Tutte le attività e le procedure di Protezione Civile dovrebbero essere orientate verso i cittadini, che devono avere a disposizione sistemi di allertamento rapidi, semplici, utili e costanti. Livorno (clicca qui) ha un sistema denominato Alert System, che dovrebbe essere attivo in queste situazioni. I codici colore sono stabiliti appunto dalla Regione Toscana, e sono:

La tabella della regione Toscana
  • Con l’allerta meteo VERDE non sono previsti fenomeni intensi o pericolosi
  • Con allerta GIALLA è presente fenomeno intenso, localmente pericoloso o pericoloso per lo svolgimento di attività particolari.
  • Con allerta ARANCIO è previsto un fenomeno o fenomeni più intensi del normale, PERICOLOSI PER LE PERSONE o per le cose.
  • Con allerta ROSSA sono previsti fenomeni estremi, MOLTO PERICOLOSI per le cose o le persone.

Torniamo quindi a sabato 9 settembre, quando la Regione emette pubblicamente un comunicato (qui trovi i codici colore per la Regione Toscana):

La sala operativa della Protezione civile regionale ha emesso un avviso di criticità per tutta la Toscana, codice arancione, a partire dalla mezzanotte di oggi fino alle 24 di domani, domenica 10 settembre.

Codice arancio per rischio idraulico reticolo principale per le aree del Valdarno Inferiore, Bisenzio e Ombrone Pistoiese e Mugello Val di Sieve e per rischio Idrogeologico Idraulico reticolo minore e temporali forti per tutto il territorio della Città Metropolitana. I fenomeni, a prevalente carattere temporalesco, interesseranno inizialmente le aree occidentali (sera di sabato-notte di domenica) per poi estendersi a tutta la regione nel corso di domenica. Le precipitazioni, intense e diffuse, potranno risultare localmente molto intense e persistenti. Emesso inoltre un CODICE GIALLO valido dalle 21 alle 23:59 di oggi 9/9 rischio idrogeologico idraulico reticolo minore e temporali forti per l’area del Valdarno Inferiore.

In questi frangenti viene utilizzato un manuale operativo, un vero e proprio piano che si trova anche online, e si chiama “MANUALE DELLE PROCEDURE OPERATIVE SPECIFICHE IN FASE DI EMERGENZA” del Comune di Livorno.

Mentre il primo Modulo riporta informazioni generali, il secondo moduloac035aa3 è stato sviluppato in check-list, dove sono state descritte le procedure da attivare in fase di emergenza. Per ogni rischio ci sono:

  • Una check-list con specifici rimandi a Capitoli, paragrafi, Tavole grafiche ed Allegati del Piano generale di Protezione Civile;
  • Una serie di informazioni di dettaglio riunite in tabelle speditive;
  • Eventuali schede cartografiche/ortofotografiche con situazioni di criticità e con le modalità sintetiche operative per superare l’emergenza;
  • I principali passaggi organizzativi dell’emergenza e gli attori/soggetti che debbono essere presenti nello scacchiere territoriale;
  • Numeri Utili, ristretti per il rischio trattato;
  • Le principali informazioni che debbono essere comunicate alla popolazione.

COSA DICE IL CODICE ARANCIO PER RISCHIO IDRO-GEOLOGICO A LIVORNO?

ac035af3A Livorno in caso di codice allarta arancio per “Rischi derivanti da fenomeni metereologici” si verifica la fase di ATTENZIONE (con emissione di avviso criticità e ALLERTA).

Sono previsti fenomeni più intensi del normale, PERICOLOSI sia per l’incolumità delle persone sia per i beni e le attività ordinarie. Immediatamente la Sala Poerativa della Protezione Civile mobilita:

  1. Tecnico reperibile
  2. Personale del Settore Protezione Civile e Difesa dei Cittadini in assetto di    Protezione Civile
  3. Attivazione del Ce.Si. presso la struttura di Via dell’Artigianato 41/ con     presidio H/24 con attività di tele radio comunicazioni e attivazione del n. telefonico diretto 0586/824000
  4. La funzione F3 ”Informazione e Comunicazione”    in raccordo con la Sala Operativa  predispone ed  invia un comunicato stampa
  5. Invio messaggio Alert System alle funzioni di supporto
  6. Invio messaggio Alert System ai Dirigenti dei Dipartimenti
  7. Invio messaggio Alert System al Volontariato
  8. Invio messaggio Alert System alla centrale della Polizia Municipale
  9. Invio messaggio Alert System ai vari Enti ( ASA, AAMPS ect.)
  10. SENTITO IL SINDACO verrà attivato il sistema di allertamento telefonico alla popolazione ed eventualmente disposta la convocazione del C.O.C.

 

La Protezione Civile di Livorno ha anche pubblicato una lista delle aree a rischio esondazione:

significato-coloriCRITICITA’ DEL TERRITORIO DOVUTE AD ESONDAZIONI‐TRACIMAZIONI DA CORSI D’ACQUA BACINO IDROGRAFICO VIABILITA’ CRITICA IN CASO DI ESONDAZIONE

UGIONE Via Enriques, Via dei Fabbri, Via Nord, Via Provinciale Pisana, Via degli Scalpellini; Via delle Sorgenti, Via Giovanni Minzoni.
CIGNA Via dell’Uliveta, Via Cambini, Via dei Condotti Vecchi, Via Eolo, Via dell’Artigianato, Via Lomi, Via Bacchelli, Via degli Acquedotti, Via della Padula, Via delle Robinie, Via Romiti.
CIGNOLO Via degli Agricoltori, Via del Limone
PUZZOLENTE Via della Fonte della Puzzolente
QUERCIAIO‐FELCIAIO Via Città del Vaticano, Via delle Corti, Via Francia, Via Giotto, Via Norvegia, Via Olanda, Via Scozia, Via della Scopaia, Via Svizzera, Via Botticelli.
MAGGIORE Via Betti, Via Goito, Via Benedetto Brin, Via Sant’Agostino, Via Campania, Via Federico Caprilli, Via Cellini, Via delle Conce, Via Corazzi, Via Luigi Del Moro, Via Beato Angelico, Via dell’Eremo, Via del Giaggiolo, Viale Italia, Piazza San Jacopo in Acquaviva, Via Lepanto, Via Lusena, Via Mancini, Via Masaccio, Via Montello, Via Montelungo, Via dei Pensieri, Via della Pieve, Via Rodocanacchi, Via di Salviano, Viale Nazario Sauro, Via Enrico Toti, Via della Valle Benedetta, Via Giovanni Da Verrazzano, Piazza Villa Chayes.
ARDENZA Via di Sant’Alò, Via Collinet, Via Corridi, Via della Fontanella, Via di Monterotondo, Via del Pastore, Via di Popogna, Via Guelfi, Via Garzelli.
BANDITELLA Viale Tirreno
QUERCIANELLA Via del Littorale
MADONNINA (Quercianella) Via Edmondo De Amicis, Via dell’Edera, Via del Littorale
CONVENTO (Quercianella) Via del Littorale

COSA BISOGNA FARE A LIVORNO PRIMA DELL’EMERGENZA?

Prima dell’emergenza ci sono ovviamente delle preparazioni da mettere in atto, fra allertamenti e gestione del personale dipendente e volontario. Dopo aver riportato agli interessati le informazioni sulla fase di previsione, va attivato il sistema di allertamento telefonico alla popolazione secondo le disposizioni del Sindaco.  Il Sistema di allertamento telefonico si è dotato di un lista particolare di residenti in aree in Pericolosità idraulica Elevata e Molto Elevata e Pericolosità Frana Elevata e Molto Elevata;
Successivamente bisogna preparare il transennamento delle aree critiche e/o di attenzione. Si rimanda alla cartografia di dettaglio pubblicata nello stesso manuale, per le zone transennabili. Successivamente si valuta l’eventuale apertura di Attivazione del Volontariato (a livello preventivo, soprattutto nel caso di stati di allerta arancio e rosso). Si effettua una comunicazione alle Forze di Volontariato per l’organizzazione dei Presidi convenuti. Fino a quando non sarà installata un’idrovora permanente nel sottopasso Ferroviario di via Firenze – a Livorno – è previsto un’azione di posizionamento manuale. Infine in casi di Pre-allarme viene avviata una comunicazione preventiva con Ospedale, Stazione, etc. e si mantiene la possibilità di posizionare idrovore del Volontariato pronte all’uso in altri luoghi critici.

Ovviamente si mantiene attivo il contatto con il Consorzio di Bonifica locale, il Numero 5 Toscana Costa, per conoscere nel dettaglio il monitoraggio dei corsi d’acqua del reticolo del Comune di Livorno. E infine – ma sempre importante – si avvisa la stampa.

A questo punto la funzione informativa di un giornale è terminata. A questo punto parte la funzione giudiziaria, che valuterà  tutte le dichiarazioni, tutti gli atti e tutte le cose messe in atto o non messe in atto dal Comune di Livorno. Come già in passato è stato fatto per il Comune di Parma, il Comune di Genova o il Comune di Massa, e tante altre realtà dove le emergenze sono diventati disastri e ci sono stati dei morti. A Genova il sindaco Vincenzi subì una condanna a 5 anni per omicidio colposo nel 2016. A Parma il sindaco Federico Pizzarotti è ancora fra gli indagati per disastro colposo per l’alluvione del Baganza del 2014. Non c’è nessun motivo per pensare che anche il livornese Nogarin – che come tutti i sindaci è responsabile della Protezione Civile – subirà le indagini del potere giudiziario, che ha il compito di verificare se tutto è stato fatto nel migliore dei modi possibili.

Rimane l’amarezza di dover effettuare l’ennesimo conto delle vittime, il cordoglio per i famigliari e il supporto per chi deve ricostruire tutto ciò che l’acqua si è portata via.

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