Coagulazione del sangue: il Fattore di Von Willebrand

Il Fattore di Von Willebrand è una proteina importante per la coagulazione del sangue. La sua carenza causa la Malattia emorragica di Von Willebrand

Il fattore Von Willebrand (VWF) è una proteina che svolge una funzione fondamentale nelle prime fasi della coagulazione del sangue (emostasi)

Inizialmente, il fattore di Von Willebrand promuove l’adesione delle piastrine alle pareti danneggiate del vaso sanguigno e successivamente fa da ponte tra una piastrina e l’altra, agendo come un collante e favorendo così la formazione del coagulo.

Inoltre lega il fattore VIII della coagulazione, proteggendolo dalla degradazione da parte degli enzimi che frammentano le proteine (proteasi).

La carenza del fattore determina una malattia nota come Malattia di Von Willebrand, la più frequente malattia emorragica ereditaria.

La Malattia di Von Willebrand è classificata in tre gruppi principali, in base al tipo di deficit di fattore di Von Willebrand:

  • Tipo 1 è la forma più frequente, caratterizzata da un difetto quantitativo parziale del fattore di Von Willebrand che determina in genere ecchimosi e sanguinamento da lieve a moderato;
  • Tipo 2 è la forma caratterizzata da un difetto della funzione del fattore di Von Willebrand a sua volta suddivisa in quattro sottotipi: 2A, 2B, 2M e 2N;
  • Tipo 3 è la forma caratterizzata da un difetto quantitativo totale del fattore di Von Willebrand, con sintomi da moderati a gravi che compaiono spesso già in età pediatrica.

I test di laboratorio si eseguono su campioni di sangue venoso e comprendono:

  • VWF:Ag, misura la quantità di fattore presente nel sangue;
  • VWF:RCo, valuta la funzionalità del fattore di V.W.;
  • aPTT (tempo di tromboplastina parziale attivata): misura il numero di secondi necessari per la formazione del coagulo nel campione di sangue, dopo l’aggiunta di appositi reagenti;
  • FVIII (fattore VIII): misura la quantità di Fattore VIII nel sangue;
  • Conta piastrinica: conta del numero di piastrine presenti nel sangue;
  • VWF:FVIII, test del legame del fattore di V.W. con il fattore VIII;
  • VWF:CB, test del legame del fattore di Von Willebrand al collagene;
  • Test di aggregazione piastrinica indotta dalla ristocetina (RIPA): il metodo si basa sulla capacità dell’antibiotico ristocetina di stimolare l’interazione in vitro del fattore di Von Willebrand con le piastrine e determinare l’agglutinazione delle piastrine;
  • Analisi multimerica: verifica la distribuzione dei multimeri. Il fattore di Von Willebrand è un complesso proteico multimerico, vale a dire composto da subunità di dimensioni diverse. Questo test verifica la distribuzione delle subunità diverse per diagnosticare la malattia di tipo 2;
  • Test molecolari: test genetici per la conferma della presenza della malattia di tipo 1, 2 o 3.

I test del fattore di Von Willebrand servono per fare diagnosi di Malattia di Von Willebrand

Ciascun laboratorio ha i propri intervalli di riferimento in base al tipo di metodica e al tipo di reagenti utilizzati.

Per questo motivo, è preferibile consultare gli intervalli di normalità riportati sul referto.

Il neonato alla nascita presenta valori di fattore di Von Willebrand aumentati che raggiungono valori normali dopo i 6 mesi di vita.

L’interpretazione dei risultati dei test del fattore di Von Willebrand e la definizione dei sottotipi della Malattia di Von Willebrand sono piuttosto complesse:

  • aPTT: può essere normale o allungato in base alla concentrazione di fattore VIII;
  • Fattore VIII: può essere normale o diminuito. Diminuito nei sottotipi 2N e molto diminuito nel tipo 3;
  • Conta piastrinica: di solito nella norma. Può riscontrarsi una lieve diminuzione del numero di piastrine (piastrinopenia) nei pazienti con sottotipo 2B.

Una lieve alterazione dei test della coagulazione con una carenza parziale del VWF:Ag potrebbe indicare un deficit quantitativo di fattore di Von Willebrand caratteristico della Malattia di V.W. di tipo 1.

Se il test VWF:Ag fornisce risultati normali ma se viene riscontrata un’alterazione della funzionalità, potrebbe trattarsi di una Malattia di Von Willebrand di tipo 2.

La conferma diagnostica e la precisa definizione del sottotipo richiede comunque l’esecuzione di ulteriori esami di approfondimento.

La presenza di concentrazioni molto basse di fattore di Von Willebrand e di Fattore VIII sono caratteristiche della Malattia di Von Willebrand di tipo 3.

Questa malattia viene solitamente diagnosticata in età pediatrica, in bambini con episodi emorragici gravi e ricorrenti.

Un aumento del fattore di Von Willebrand nel sangue può essere dovuto a presenza di infezioni, infiammazioni, traumi, gravidanza, contraccettivi orali, epatopatie, vasculiti, porpora trombotica trombocitopenica e sindrome emolitico uremica.

Livelli bassi del fattore di Von Willebrand si evidenziano nelle persone affette dalla Malattia di Von Willebrand

Inoltre, è stato visto che le persone con gruppo sanguigno 0 hanno livelli più bassi di fattore di Von Willebrand rispetto a quelle con gruppo sanguigno diverso dallo 0.

Per approfodire

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Bambino Gesù

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