Differenza tra ventilazione meccanica e ossigenoterapia

Con “ossigenoterapia” (anche chiamata “terapia con supplementazione d’ossigeno“) in medicina si intende la somministrazione di ossigeno al paziente a scopo terapeutico, come parte integrante di una terapia attuata sia in caso di insufficienza respiratoria cronica che di insufficienza respiratoria acuta

Ossigenoterapia e ventilazione meccanica, le modalità di somministrazione dell’ossigeno sono diverse ed includono:

  • maschere facciali: coprono naso e bocca; si fissano dietro alle orecchie attraverso un elastico e ricevono ossigeno da un tubicino agganciato in un’apposita area, presente nella sua parte anteriore, che collega la maschera al serbatoio di ossigeno o un pallone autoespandibile (AMBU);
  • cannula nasale (occhialini): ottimo per l’ossigenoterapia domiciliare a bassi flussi, è costituito da due tubicini da inserire nel naso e il cui fissaggio avviene grazie al loro passaggio dietro le orecchie e sotto il mento, dove sono collegate ad una cannula a sua volta collegata con la fonte di ossigeno;
  • sonda O2 o sondino nasale: ha un funzionamento simile alla cannula nasale, ma con un singolo tubicino che però deve arrivare in profondità, nel rinofaringe;
  • ossigenoterapia transtracheale: richiede tracheotomia, cioè l’incisione chirurgica del collo e della trachea, così da poter inserire un tubicino direttamente in trachea, in modo da farvi arrivare l’ossigeno; usata solo in ospedale, si rende necessaria dalla presenza di un’ostruzione al passaggio dell’aria;
  • incubatrice/tenda a ossigeno: entrambe garantiscono un ambiente interno ricco di ossigeno e sono molto utili quando il paziente è un neonato;
  • camera iperbarica: è uno spazio chiuso al cui interno è possibile respirare ossigeno puro al 100%, ad una pressione superiore a quella normale; utile in caso di embolia gassosa, ad esempio da sindrome da decompressione;
  • ventilatore meccanico a pressione positiva continua: permette la “ventilazione meccanica” (anche chiamata “ventilazione artificiale”) cioè il supporto alla respirazione riservato ai pazienti parzialmente o totalmente incapaci di respirare in modo spontaneo. Il ventilatore meccanico funziona “mimando” l’azione dei muscoli respiratori che permettono gli atti respiratori; è un dispositivo salvavita molto usato nei reparti di terapia intensiva per quei pazienti in condizioni critiche.

Con “ventilazione meccanica” (anche chiamata ventilazione artificiale o assistita) si intende il supporto alla respirazione riservato alle persone parzialmente o totalmente incapaci di respirare in modo spontaneo; la ventilazione meccanica integra o sostituisce del tutto l’attività dei muscoli inspiratori fornendo l’energia necessaria ad assicurare un adeguato volume di gas ai polmoni.

La ventilazione meccanica è quindi un sistema tramite il quale è possibile effettuare l’ossigenoterapia.

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Fonte dell’articolo:

Medicina Online

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