Sondino nasale per ossigenoterapia: cos’è, come è fatta, quando si usa

Il sondino nasale (chiamato anche “sonda ossigeno“) è uno strumento usato per il supporto dell’attività respiratoria (ventilazione artificiale) in caso di ossigenoterapia

Con “ossigenoterapia” si intende la somministrazione di ossigeno al paziente a scopo terapeutico, come parte integrante di una terapia attuata in caso di insufficienza respiratoria cronica (come nella broncopneumopatia cronico ostruttiva, nella bronchite cronica, nell’asma e in alcuni tumori) e acuta (come nelle emergenze, nei traumi, nello shock).

Il sondino nasale è un presidio poco usato in emergenza, ma trova applicazione in strutture residenziali o terapie intensive in fase di post svezzamento del paziente

Il sondino nasale ha una estremità che viene posizionata nel rinofaringe e non va confuso col sondino naso-gastrico, che viene inserito fino alla stomaco.

Quando si usa il sondino nasale?

L’ossigenoterapia in generale si rende necessaria in tutte quelle situazioni che comportano una riduzione dei livelli di ossigeno (PaO2) nel sangue.

Il sondino nasale, in particolare, è particolarmente indicato per l’ossigenoterapia cronica domiciliare, cioè fatta a casa del paziente o comunque fuori dell’ospedale, in cui sono necessari bassi flussi di ossigeno.

Le patologie in cui viene solitamente usato, sono:

  • broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO);
  • bronchite cronica;
  • asma;
  • bronchiectasia;
  • interstiziopatia;
  • insufficienza cardio-respiratoria a uno stadio avanzato;
  • tumori in fase avanzata;
  • patologie neurodegenerative in fase avanzata;
  • fibrosi cistica;
  • enfisema polmonare.

Come è fatto un sondino nasale?

Il sondino nasale è costituito da un singolo tubicino che viene inserito, tramite il naso, fino nel rinofaringe, ed è collegato alla fonte erogatrice di ossigeno come un serbatoio di ossigeno in forma gassosa (bombola).

Di norma per inserire il tubicino si prende la misura della lunghezza da inserire nel naso ponendo l’estremità sulla punta del naso arrivando al lobo dell’orecchio.

Va fissato alla narice come se fosse una sonda naso gastrica.

Questa lunghezza è appropriata per arrivare in faringe e ossigenare direttamente le vie respiratorie superiori bypassando naso e bocca.

Il sondino nasale è molto simile ad un sondino di aspirazione, ma di solito più morbido e flessibile.

Il paziente, in caso di sondino nasale, dovrà respirare attraverso il naso e non tramite la bocca, tuttavia è ben tollerato dai pazienti con deficit cognitivi che respirano anche con la bocca.

Vantaggi e svantaggi

Il sondino eroga bassi flussi, tuttavia, grazie ad esso, il paziente può parlare, mangiare o bere ed ha di solito un buon confort.

Per approfondire:

Emergency Live ancora più…live: scarica la nuova app gratuita del tuo giornale per iOS e Android

Pediatria, ossigenoterapia per bambini: il manuale del WHO per infermieri ed operatori sanitari

Ossigenoterapia, utile o necessaria nel soccorso traumatizzati?

Grande Auto Emoinfusione (GAEI/GAET): le virtù di ossigeno e ozono

La ossigeno-ozono terapia nella cura della fibromialgia

L’ossigeno iperbarico nel processo di guarigione delle ferite

L’ossigeno-ozono terapia, nuova frontiera per il trattamento dell’artrosi al ginocchio

Epidurale per alleviare il dolore nel preparare o dopo un intervento chirurgico

Trattamento del dolore con l’ossigeno-ozonoterapia: qualche utile info

Ossigeno-ozonoterapia: per quali patologie è indicata?

Cannula nasale per ossigenoterapia: cos’è, come è fatta, quando si usa

Aspiratori, confronto tecnico fra i prodotti più venduti

Pneumotorace indotto dall’errato inserimento di un sondino nasogastrico: un case report

Fonte dell’articolo:

Medicina Online

Potrebbe piacerti anche