Iperuricemia: cause e sintomi dell'acido urico elevato

Con il termine di iperuricemia si intende un aumento dei valori di acido urico nel sangue superiori alla norma

Si considera iperuricemico il paziente che, dopo 5 giorni di dieta appropriata povera di purine e senza assunzione di farmaci che influiscono l’aumento dell’acido, presenti nel sangue valori superiori a:

  • 7 mg/dl se uomo;
  • 6,5 mg/dl se donna;

Se si superano i 9 mg/dl, bisogna intervenire con terapie farmacologiche.

La gotta è la conseguenza di un’iperuricemia cronica.

L’iperuricemia è classificata come:

  • primitiva: quando è una malattia acquisita e quindi con caratteristiche genetiche;
  • secondaria: quando è conseguenza di altre patologie o causata dall’assunzione o abuso di particolari farmaci.

La iperuricemia è una patologia conosciuta sin dai tempi più antichi e descritta anche da Celso, Galeno e Ippocrate

Colpisce una bassa percentuale di popolazione (parliamo di una percentuale del 0,5%), in particolare di popolazione europea e del Nord America.

Si tratta di una malattia che vede una forte impronta genetica e che solo in piccola parte è legata anche allo stile di vita.

L’iperuricemia colpisce prevalentemente il sesso maschile in una fascia di età compresa fra i 30 e i 50 anni.

Iperuricemia: quali sono le cause e i fattori di rischio

Una delle cause principali dell’iperuricemia è l’eccesso di introduzione di purine, ovvero delle sostanze azotate che vanno a formare il nostro DNA.

Possono essere prodotte dal metabolismo del nostro corpo o derivare invece dalla degradazione di alcuni alimenti.

Il loro catabolismo origina l’acido urico che, appunto negli eccessi, tende a persistere a livello del plasma.

Un’altra causa dell’aumento dell’acido urico nel sangue è legato alla sua ridotta eliminazione attraverso l’apparato renale.

Anche alcune patologie possono determinare un aumento dell’acido urico nel sangue; riportiamo alcuni esempi:

  • alcune forme di tumore anche per l’uso di farmaci antiblastici;
  • trattamenti chemioterapici;
  • la psoriasi, per uno sfaldamento delle cellule dell’epidermide;
  • glicogenosi di tipo 1;
  • malattie renali, che chiaramente riducono l’eliminazione dell’acido urico con le urine;
  • un’alimentazione ricca di purine. Tra i cibi incriminati ricordiamo le alici, le sardine, le cozze, lo sgombro, le salsicce, il fegato, l’estratto di carne e la selvaggina;
  • abuso di bevande alcoliche;
  • diabete mellito.

I sintomi dell’iperuricemia

Un eccesso di acido urico nel sangue causa una sua precipitazione a livello delle articolazioni e anche dei tessuti connettivi sotto forma di cristalli.

In questo caso identifichiamo la patologia anche con il nome di gotta.

I cristalli possono accumularsi anche a livello renale formando, quindi, i calcoli renali.

I sintomi più frequenti con cui si presenta l’iperuricemia sono:

  • dolori articolari;
  • prurito;
  • articolazioni gonfie ed arrossate;
  • coliche renali e quadri clinici di insufficienza renale;
  • ipertensione arteriosa.

Diagnosi di iperuricemia

La diagnosi di iperuricemia chiaramente spesso avviene durante l’esecuzione di esami del sangue di controllo o quando il paziente manifesta i sintomi sopra riportati.

Utile, durante la visita, la ricerca di segni di artrite con la presenza di arrossamento gonfiore e dolore a livello articolare; solitamente gli attacchi di iperuricemia/gotta interessano l’alluce.

Il trattamento medico del paziente con iperuricemia prevede:

  • l’uso di farmaci antinfiammatori;
  • FANS;
  • Colchicina;
  • la sospensione di farmaci che possono causare o aumentare l’iperuricemia quali aspirine e derivati, cortisonici, diuretici;
  • l’uso di farmaci in grado di ridurre la produzione di acido urico come l’allopurinolo o farmaci che ne favoriscono l’eliminazione come il probenecid.

Il paziente deve ridurre drasticamente l’utilizzo di cibi ricchi di purine (ricordiamo la carne), ridurre l’assunzione dell’alcool e aumentare il consumo di acqua, anche per preservare la funzione renale.

Per approfondire:

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