Lesioni ai tendini: cosa sono e perché si verificano le lesioni tendinee

Le lesioni tendinee sono eventi che interessano i tendini. Nello specifico questo termine indica quelle condizioni in cui i tendini vengono sovraccaricati e si giunge a una o più piccole rotture delle fibre

Questo termine può essere sostituito anche con il termine “tendinopatie”

Le cause delle lesioni tendinee possono essere molte e cambiare a seconda di diversi fattori, come la presenza di patologie pregresse, ad esempio il diabete.

Certamente in molti dei casi in cui può verificarsi una lesione del tendine le cause sono da rintracciare in un sovraccarico di questa parte del corpo che può essere funzionale oppure derivante da condizioni preesistenti.

I sintomi delle lesioni tendinee possono essere molto complessi e rendere difficoltose le attività di tutti i giorni, come camminare (nel caso dei tendini del piede).

Tra questi sintomi potrebbero esserci ad esempio gonfiore, dolore, rigidità, calore e indolenzimento.

I fattori di rischio delle lesioni tendinee possono essere diversi, ad esempio le persone che praticano sport sono più esposte a traumi.

Negli sport da contatto, in particolare, è frequente trovarsi a fronteggiare situazioni di questo tipo, soprattutto a livelli agonistici oppure dopo aver svolto un esercizio in modo errato.

Anche traumi come l’utilizzo di appositi strumenti da lavoro e incidenti stradali aumentano le probabilità di incorrere in una lesione tendinea.

Per quanto riguarda i trattamenti per le lesioni tendinee queste possono consistere in un percorso di cura molto lungo, caratterizzato dall’assunzione di farmaci e di fisioterapia.

Il tempo impiegato per curare queste lesioni nei vari soggetti cambia a seconda del tipo di tendinopatia che si ritrovano a fronteggiare o del suo stadio di gravità.

Al fine di intraprendere il percorso terapeutico adeguato è fondamentale effettuare una diagnosi precoce.

In questo modo è possibile anticipare notevolmente eventuali complicazioni, quindi iniziare la terapia adatta.

Funzione dei tendini

Le lesioni tendinee interessano i tendini, una parte del corpo determinante per legare i muscoli a strutture di inserzione ed ossa.

I tendini sono composti da sostanze resistenti, come collagene ed elastina.

Quest’ultima nello specifico si occupa di rendere il tendine più elastico.

Lo scopo dei tendini è quello di trasmettere la forza dei muscoli alle ossa o alle strutture alle quali sono connessi.

Al fine di soddisfare questa funzione i tendini risultano essere strutture molto resistenti ma anche elastiche perchè devono essere in grado di supportare anche diverse sollecitazioni.

Grazie inoltre al rinnovamento delle cellule è possibile caricare i tendini, in quanto possono adattarsi alle caratteristiche e agli stimoli del corpo.

Infatti sono in grado di irrobustirsi o indebolirsi.

Nonostante questa capacità di cambiament, il processo può essere molto lento e traumi e lesioni tendinee possono essere frequenti.

Classificazione delle lesioni tendinee

La classificazione delle lesioni tendinee è un metro importante per individuare il tipo di trauma che ha colpito il tendine.

Grazie a diversi fattori, come cause, aree colpite e tipo di infiammazione, è possibile classificare le diverse lesioni tendinee e individuare il percorso terapeutico più adatto.

Classificare le lesioni tendinee però non è semplice

Oggi esistono diverse classificazioni, che spesso prendono il nome dai fondatori.

Tra questi il più diffuso è certamente il metodo di classificazione di Perugia, che si divide in:

  • tenosinoviti e borsiti, ovvero infiammazioni acute e croniche che interessano nello specifico la guaina sinoviale e le borse;
  • le tendinopatie inserzionali, che sono invece microfratture tendineo-periostee che non portano a nessuna reazione vascolare;
  • peritendiniti, che sono infiammazioni che interessano la guaina con tendine integro;
  • le peritendiniti con impronta tendinosica sono lesioni che infiammano la guaina con un costante degenerazione fibrosa;
  • tendinosi indica il caso che interessa il tendine slargato, rendendolo anche rigido e anelastico portando anche a un aumento del rischio di lacerazione.

Anche il dolore percepito dal soggetto può essere parametro di misura per la classificazione delle lesioni tendinee

Ad esempio si dividono le lesioni in quattro stadi:

  • I, è lo stadio durante il quale il paziente prova dolore solo dopo l’allenamento o dopo aver praticato sport, è quello meno grave e più facile da curare;
  • II, il paziente percepisce un dolore fisso che lo porta a ridurre la propria attività, ma non a bloccarla in modo decisivo;
  • III, in questo caso il paziente percepisce un dolore intenso che gli impedisce di continuare l’allenamento o l’attività svolta;
  • IV, che determina la rottura del tendine ed è un dolore molto intenso.

Lesioni tendinee da sport

Tra le lesioni tendinee da sport, ovvero quelle provocate da traumi incorsi durante l’attività sportiva o a seguito di movimenti ripetuti su una particolare zona del corpo, si possono individuare diverse tipologie.

Tra queste:

  • il tendine di Achille, che è molto comune tra gli sportivi, soprattutto i professionisti. In questo caso l’infiammazione colpisce il tendine calcaneale, che funge da connessione tra il muscolo del polpaccio sul dorso al calcagno. Questa malattia può portare a dolore, gonfiore e infiammazione;
  • il tendine sovraspinoso è invece una patologia che interessa la spalla, nello specifico il tratto del bacile brachiale con i muscoli della cuffia dei rotatori e può portare anch’esso a un forte dolore durante il movimento e a gonfiore;
  • il tendine rotuleo è quello che collega la rotula alla tibia, quindi che interessa il ginocchio. L’infiammazione di questo tendine rende complesso anche camminare o correre. Tra le cause più comuni ci sono lesioni da traumi o sovraccarichi. Anche in questo caso l’infiammazione interessa gli atleti, ad esempio i professionisti di pallavolo e basket;
  • il tendine dell’epicondilo interessa il gomito. Questa infiammazione è conosciuta anche come “gomito del tennista”, una lesione che interessa la parte esterna del gomito e colpisce appunto i tennisti professionisti, che sforzano attraverso lo stesso movimento ripetuto questa parte del braccio.
  • i tendini peroneali, ovvero i tendini dei muscoli peronei; i muscoli peronei si trovano sul versante laterale della gamba e i loro tendini si inseriscono lateralmente nel piede. Tra le cause più comuni ci sono attività sportive intense e ripetute, ad esempio corsa e calcio.

Sintomi

I sintomi delle lesioni tendinee sono comuni tra le diverse tipologie di infiammazioni ai tendini.

Solitamente i primi sintomi si presentano in zona locale, quindi nell’area in cui il tendine si infiamma o riceve il trauma.

Tra i sintomi più comuni ci sono:

  • dolore generico percepito durante la contrazione del muscolo
  • indolenzimento
  • gonfiore
  • calore intorno all’area dell’infiammazione
  • senso di rigidità
  • limitazione nel movimento
  • tumefazione
  • suppurazione nei casi più gravi

Questi sintomi possono presentarsi in modo più o meno grave, a seconda di diversi fattori come lo stadio dell’infiammazione e la sua causa.

Spesso gonfiore e dolore possono diventare debilitanti, rendendo ancora più complesso svolgere azioni di tutti i giorni, non solo attività fisiche e sportive.

Cause

Come anticipato le cause delle lesioni tendinee possono essere diverse ma la principale è un trauma.

A causa di piccoli traumi o sovraccarichi infatti i tendini possono infiammarsi.

Per questo motivo gli sportivi professionisti sono più soggetti a diverse infiammazioni e forme di  tendinite.

Un evento acuto può portare così alla modifica dell’integrità del tendine.

Lo sport però non è l’unica causa delle lesioni tendinee.

Anche il sovraccarico funzionale, provocato dallo stesso movimento ripetuto o dall’utilizzo di specifici strumenti di lavoro può portare all’infiammazione dei tendini.

Così come alcune malattie sistemiche possono compromettere la normale architettura e composizione del tendine.

Un esempio può essere il diabete.

Inoltre possono esserci diversi fattori di rischio che causano lesioni tendinee e che possono quindi determinare, soprattutto durante l’attività sportiva, l’infiammazione del tendine.

Tra questi fattori determinanti possono esserci ad esempio l’utilizzo degli strumenti errati, ad esempio le scarpe sbagliate che non sono in grado di supportare il tendine di Achille.

Inoltre anche la sessione di allenamento praticata in modo errato può essere determinante, così come la modalità di esecuzione imperfetta da parte dello sportivo.

Infine anche le caratteristiche del terreno possono essere determinanti, ad esempio per chi corre, oppure può intervenire la predisposizione individuale.

Trattamenti

Al fine di individuare il percorso terapeutico più adatto, è fondamentale effettuare una diagnosi delle lesioni tendinee completa e attenta.

In primo luogo è importante farsi visitare dal proprio medico di base, in modo da potersi sottoporre a una prima anamnesi delle proprie condizioni.

Attraverso alcune semplici domande su stile di vita, malattie pregresse e sintomi percepiti, il medico potrà elaborare una prima ipotesi su quale sia la loro causa ed eventualmente suggerire un esame di approfondimento.

Grazie a esami e test come ecografie e radiografie è infatti possibile individuare lesioni del tendine ed eventuali problematiche ossee.

Dopo le relative visite di approfondimento è possibile elaborare i rimedi per lesioni tendinee più adatti al paziente.

Questi trattamenti hanno certamente come obiettivo quello di ripristinare la funzionalità del tendine, recuperando quindi la sua capacità di collegare muscoli e ossa.

In caso di lesioni acute, viene consigliato in prima istanza il riposo, la crioterapia e la terapia antinfiammatoria.

Nei casi più complessi, ad esempio quando il tendine è reciso, può essere necessario un intervento chirurgico.

Solitamente l’operazione chirurgica per lesioni tendinee viene svolta con anestesia, in particolare nell’arto superiore.

In questo modo è possibile esplorare la gravità della ferita e fissare il tendine all’osso.

Certamente in seguito all’operazione è necessario un percorso di fisioterapia, che tramite esercizi specifici e l’utilizzo di tutori dinamici ha l’obiettivo di rendere più rapida la convalescenza e ripristinare la funzionalità del tendine.

I tempi di guarigione possono essere anche molto lunghi, per questo motivo è determinante diagnosticare per tempo una lesione tendinea quindi individuare la gravità dell’infiammazione, nonché il rispetto del percorso terapeutico.

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Pagine Bianche

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