Malattie rare: la Sindrome da delezione 5p (sindrome "Cri-du Chat")

La Sindrome da delezione 5p (sindrome “Cri-du Chat”) è una malattia rara. Il nome di questa malattia genetica origina dal fatto che nei primi mesi di vita, i bambini hanno un pianto molto flebile, simile a un miagolio

La sindrome da delezione 5p, o sindrome Cri-du-Chat, è una malattia genetica legata alla mancanza (delezione) di un pezzo del braccio corto di un cromosoma 5.

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Il nome Cri-du-Chat deriva dal fatto che nei primi mesi di vita questi bambini manifestano un pianto molto flebile (che somiglia a un miagolio)

La sindrome da delezione 5p ha una frequenza stimata di 1 su 50.000 nati. Possono essere malati sia i maschi che le femmine.

Non è stata mai notata una correlazione con l’età materna o paterna.

La delezione 5p è causata dalla perdita (delezione) dell’estremità del braccio corto di un cromosoma 5.

Le dimensioni della delezione variano molto da un soggetto all’altro e le manifestazioni della delezione dipendono verosimilmente dalla perdita di molti geni.

Tuttavia si ritiene che la perdita del gene CTNND2 abbia un ruolo molto importante nel determinare un grave ritardo mentale.

Nell’85% dei casi la delezione avviene durante la formazione degli spermatozoi o degli ovociti e la sindrome non è quindi ereditaria.

Il rimanente 15% dei soggetti con delezione 5p ha ereditato la delezione dal padre o dalla madre portatore (o portatrice) di una cosiddetta traslocazione bilanciata: un pezzetto del braccio corto è stato perso da un cromosoma numero 5 ma si è trasferito su un altro cromosoma.

Di conseguenza il soggetto con traslocazione bilanciata ha un patrimonio genetico completo e di regola non ha alcun sintomo.

Ha tuttavia un rischio non trascurabile di avere un figlio con la delezione.

La sindrome da delezione 5p è caratterizzata da una testa piccola (microcefalia), da basso peso alla nascita, tono muscolare debole (ipotonia) e dalla presenza di malformazioni cardiache, renali o intestinali.

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Sono presenti un ritardo di grado variabile dello sviluppo psicomotorio e cognitivo e caratteristiche facciali particolari:

  • Occhi molto distanziati tra di loro (ipertelorismo);
  • Volto arrotondato;
  • Piega cutanea che copre l’angolo interno dell’occhio (epicanto);
  • Bocca con angoli diretti verso il basso e l’esterno;
  • Palato stretto;
  • Mandibola di dimensioni ridotte (micrognazia);
  • Padiglioni auricolari ad impianto basso.

Spesso i bambini hanno difficoltà nell’alimentazione e la crescita può essere lenta, sia in peso che in altezza.

Anomalie più rare includono malformazioni scheletriche (quali displasia congenita delle anche o piede torto), malformazioni di labbro e/o del palato, anomalie dell’apparato genitale (ipospadia o criptorchidismo).

La diagnosi di delezione 5p è basata sulla presenza delle anomalie cliniche caratteristiche e viene confermata con lo studio del cariotipo standard (osservazione dei cromosomi) su linfociti di sangue periferico.

Con la tecnica citogenetico-molecolare FISH (fluorescent in situ hybridization) è possibile mettere direttamente in evidenza la delezione 5p.

L’esame molecolare array-CGH consente di caratterizzare l’estensione della delezione.

Quando la delezione è molto piccola (inferiore a 10 mb) può essere visualizzata e diagnostica solo mediante array-CGH.

Infatti le dimensioni della delezione sono spesso diverse nei vari pazienti.

Comunque è da tenere in considerazione che una specifica regione cromosomica inclusa tra 5p14 e 5p15 è considerata critica per le manifestazioni principali della malattia.

Il trattamento della delezione 5p è sintomatico

Il monitoraggio prevede un controllo della crescita e dello sviluppo psicomotorio.

È indicato uno screening ecografico delle possibili malformazioni associate.

Per le malformazioni a volte può rendersi necessario un intervento chirurgico di correzione, con tempistiche diverse in base alla gravità della malformazione e alla situazione clinica del bambino.

È importante iniziare il trattamento riabilitativo di fisioterapia e psicomotricità il prima possibile.

Seguiranno logoterapia e terapia cognitiva.

Il trattamento delle malformazioni è chirurgico, quando indicato.

Può essere necessario un supporto all’alimentazione, specialmente nel primo anno di vita.

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Bambino Gesù

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