Malattie rare: la Sindrome di Pallister-Killian

La Sindrome di Pallister-Killian è una malattia rara. I sintomi sono molto variabili. Può essere compromesso lo sviluppo neuromotorio e psichico

La sindrome di Pallister-Killian è una malattia rara causata da un’anomalia dei cromosomi e presente fin dalla nascita

Nella sua forma tipica è caratterizzata da:

  • Abnorme diminuzione del tono dei muscoli (ipotonia);
  • Ritardo nel raggiungimento delle tappe motorie come star seduti o fare i primi passi;
  • Ritardo psicomotorio;
  • Ernia diaframmatica;
  • Alterazioni del colorito della pelle (discromie cutanee);
  • Tratti facciali grossolani.

La sindrome è stata descritta indipendentemente da Pallister nel 1977 e da Teschler e Killian nel 1981

Solo nel 2003, però, Pallister ha scoperto che la malattia è causata da un’anomalia dei cromosomi.

Si ritiene che questa malattia si verifichi in 1 nato su 25.000.

Ma probabilmente si tratta di una sottostima in quanto i casi con sintomi più lievi spesso non vengono diagnosticati.

La sindrome non è ereditaria e si verifica per puro caso: i genitori di un bambino con sindrome di Pallister-Killian hanno cromosomi normali e tutti i casi osservati fino ad ora sono sporadici e non familiari.

Si tratta di un evento casuale, di un vero e proprio errore che si verifica durante la formazione delle cellule riproduttive (di solito gli ovociti).

La malattia è causata da tetrasomia del braccio corto del cromosoma numero 12: sono presenti 4 copie del braccio corto del cromosoma 12 invece delle abituali 2 copie.

Questa alterazione cromosomica è generalmente in mosaico, cioè presente solo in una parte delle cellule del corpo.

Le altre cellule hanno le usuali 2 copie del braccio corto.

Di solito le due braccia corte in sovrannumero sono di origine materna e si uniscono tra di loro per formare un isocromosoma in sovrannumero rispetto alle usuali 23 coppie di cromosomi.

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I sintomi della sindrome di Pallister-Killian variano molto da un bambino all’altro

Anche la gravità di ciascun sintomo è molto variabile.

Le caratteristiche principali sono:

A) Modificazioni tipiche della forma del volto come:

  • Tratti facciali grossolani;
  • Profilo piatto;
  • Fronte alta con calvizie della fronte e dei lati del capo;
  • Ciglia e sopracciglia rade;
  • Palpebre rivolte verso l’alto e l’esterno;
  • Occhi molto distanziati tra loro (ipertelorismo);
  • Radice del naso piatta e larga;
  • Naso corto con narici inclinate in avanti;
  • Bocca larga con angoli rivolti verso il basso e labbro superiore sporgente.
  • Abnorme diminuzione del tono dei muscoli (ipotonia);

B) Ritardo nel raggiungimento delle tappe motorie come star seduti o fare i primi passi;

C) Malformazioni congenite come ernia diaframmatica, malformazioni anali, cardiopatie congenite;

D) Ritardo psicomotorio con ritardo nello sviluppo del linguaggio;

E) Braccia e cosce corte;

F) Mani e piedi piccoli con unghie scarsamente sviluppate (ipoplasiche);

G) Sordità congenita;

H) Alterazioni del colorito della pelle con strie chiare (ipocromiche).

Con il passare del tempo possono manifestarsi anche macroglossia (lingua grande, spessa e protrusa), contratture articolari e crisi epilettiche.

Molti pazienti manifestano difficoltà di alimentazione, deglutizione e masticazione.

Alcuni bambini hanno livelli di mosaicismo molto basso

In altre parole, soltanto poche delle loro cellule hanno 4 copie del braccio corto del cromosoma numero 12 mentre la maggior parte delle cellule hanno, come d’abitudine, 2 sole copie del braccio corto.

Questi bambini possono presentare sintomi molto lievi.

In alcuni casi, la sindrome di Pallister-Killian può venir sospettata prima della nascita quando l’ecografia di screening prenatale del secondo trimestre mette in evidenza anomalie o malformazioni come l’ernia diaframmatica o cardiopatie congenite.

In questi casi, l’amniocentesi o il prelievo dei villi coriali possono permettere di confermare la diagnosi.

Dopo la nascita, la diagnosi si basa anzitutto su un’accurata raccolta della storia del bambino nonché su una visita medica approfondita.

La diagnosi è confermata quando l’analisi del cariotipo mostra la presenza dell’isocromosoma 12p che, come si è detto, deriva dall’unione dei due bracci corti in sovrannumero del cromosoma numero 12.

Il sospetto clinico precoce, basato sul riconoscimento dei sintomi tipici, è estremamente importante anche ai fini della diagnosi.

Infatti, l’isocromosoma 12p di solito non è presente nelle cellule del sangue – i linfociti – che vengono utilizzate usualmente per l’analisi del cariotipo.

Per trovare l’isocromosoma soprannumerario nella sindrome di Pallister-Killian è necessario prelevare i fibroblasti con una biopsia della pelle

La percentuale di mosaicismo (numero di cellule patologiche / numero di cellule con cariotipo normale x 100) può variare dal 30 al 95% dei fibroblasti.

Per confermare che il cromosoma in soprannumero è davvero l’isocromosoma 12p si può utilizzare la tecnica FISH (ibridazione in situ con sonde di DNA specifiche per il cromosoma 12).

Questo tipo di tecnica si può utilizzare anche su striscio buccale (prelievo di cellule di sfaldamento della mucosa orale effettuato mediante sfregamento di un apposito tampone (buccal swab) sulle pareti interne della bocca) per una rapida diagnosi preliminare.

La terapia della sindrome di Pallister-Killian è sintomatica e riabilitativa

A seconda dei problemi del bambino, la terapia può comprendere:

  • Trattamento chirurgico delle malformazioni, generalmente nei primi mesi di vita;
  • Trattamento riabilitativo neuro-psico-motorio con programmi di intervento precoce;
  • Nutrizione con sondino naso-gastrico o tramite altri accessi all’intestino per la nutrizione enterale nei bambini con difficoltà alimentari. 

La maggioranza dei bambini con la sindrome di Pallister-Killian hanno bisogno di cure e di assistenza a lungo termine

Possono frequentare la scuola con l’aiuto dei familiari e di insegnanti di sostegno affrontando i problemi di tutti i bambini con malattie croniche.

Occorre prevedere che anche da adulti avranno bisogno del sostegno della famiglia.

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Fonte dell’articolo

Bambino Gesù

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