Manifestazioni cliniche della dermatite atopica

La dermatite atopica è una delle patologie cutanee più frequenti perché si manifesta sia nei bambini sia negli adulti con percentuali che arrivano, rispettivamente, fino al 20% e al 3% dei casi

Il termine dermatite, aspecifico e generico, indica solamente che la malattia è caratterizzata da un’infiammazione dell’epidermide e del derma, quindi non è infettiva.

Non tutte le dermatiti possono essere diagnosticate come Dermatite atopica o eczema atopico

Inoltre, nella dermatite atopica le manifestazioni cutanee sono tipiche e variano in base all’età della persona e sono determinanti per formulare la diagnosi clinica.

Ma prima di tutto deve essere presente l’atopia.

Che cos’è l’atopia?

L’atopia è una condizione biologica ed è la caratteristica intrinseca della malattia che la differenzia da tutte le altre forme di dermatiti quali ad esempio quella allergica da contatto oppure quella di natura irritativa.

Quindi, solo se presente questa condizione è possibile diagnosticare come dermatite atopica una determinata infiammazione cutanea.

Il termine atopia si riferisce ad una personale o familiare ipersensibilità della pelle e/o delle mucose a comuni stimoli ambientali che determina un aumento della produzione di IgE e lo sviluppo di sintomi, quali la congiuntivite o l’asma, oppure di manifestazioni cutanee quali l’eczema.

Dalla definizione precedente emergono tre elementi importanti:

  • Familiarità: si riferisce alla presenza di malattie atopiche nei parenti della persona con dermatite atopica perché è presente una predisposizione genetica. Alcuni studi hanno evidenziato alterazioni a carico dei cromosomi 3, 5 e 11 e la presenza della dermatite atopica nel 80% dei gemelli omozigoti, in quanto trattandosi di gemelli identici condividono lo stesso DNA, e solo nel 30% di quelli eterozigoti. Inoltre, di recente è stato dimostrato un difetto a carico di un proteina specifica dell’epidermide, la filaggrina, un’alterazione presente anche nell’ittiosi volgare.
  • Ipersensibilità della pelle o delle mucose: diverse sostanze, chimiche, fisiche, biologiche sono in grado di scatenare una serie di malattie, chiamate appunto atopiche quali l’asma bronchiale, la rinite o la congiuntivite. Pertanto, all’interno di uno specifico nucleo familiare un soggetto può essere affetto da asma bronchiale mentre un altro da dermatite atopica. Malattie apparentemente diverse il cui denominatore comune è l’atopia che nei diversi soggetti si estrinseca clinicamente in maniera differente.
  • Iperproduzione di IgE: aumento degli anticorpi IgE nel siero quale risposta biologica di difesa ai vari e possibili fattori scatenanti e irritanti oppure quale conseguenza di un’allergia che la persona con dermatite atopica potrebbe aver sviluppato. Sottolineo che la dermatite atopica non è un’allergia ma potrebbe svilupparla come riportato in seguito.

Manifestazioni cliniche della dermatite atopica

Una persona nasce con la dermatite atopica, un difetto costitutivo a carico dello strato più esterno della pelle, l’epidermide, dove è presente un difetto della barriera cutanea che quotidianamente ci difende dalle aggressioni esterne.

Un difetto di barriera dovuto ad un’alterazione quantitativa e qualitativa di alcune sostanza lipidiche (colesterolo, acidi grassi essenziali, ceramidi), che normalmente sono frapposte tra i cheratinociti, e un difetto a carico della filaggrina.

Lo strato più esterno della pelle può essere paragonato all’intonaco di un muro, il quale solo se integro è in grado di preservare i mattoni dagli agenti atmosferici.

Allo stesso modo, solo se la funzione barriera è integra la nostra pelle è in grado di contrastare le aggressioni esterne, presenti ad esempio nelle sostanze chimiche di un detergente.

Il danno di barriera facilita la penetrazione di sostanze irritanti, capaci di attivare processi infiammatori e immunologici tipici della dermatite atopica che, come accennato, si manifesta in modo differente nelle diverse fasce d’età.

Lattante: la manifestazione iniziale è una desquamazione giallastra localizzata al cuoio capelluto, definita crosta lattea, che quando presente non necessariamente implica la diagnosi di dermatite atopica in quanto potrebbe essere solamente una manifestazione a sé stante. Solo l’anamnesi potrebbe far sospettare la dermatite atopica se in famiglia fossero presenti casi di atopia.

Primi due anni: chiazze di eczema che si localizzano elettivamente alle guance, fronte, mento con risparmio della regione periorale. Oltre al viso, può essere interessato anche il tronco e la superficie estensoria degli arti. Le chiazze si presentano ben definite di colore eritematoso, ricoperte da squame e croste sierose. Quando la dermatite è particolarmente diffusa si può notare una linfoadenopatia, ovvero un aumento delle dimensioni dei linfonodi. Ad esempio, se è presente una dermatite al volto si possono ingrossare i linfonodi sottomandibolari o retroauricolari.

Infanzia e adolescenza: le chiazze di dermatite compaiono alle pieghe dei gomiti, dei polsi, del collo, retroauricolari, delle ginocchia e al dorso delle mani. Data la sede, spesso si possono notare delle fissurazioni, talvolta dolenti.

Adulto: le sedi interessate sono simili alle precedenti ma in questo caso possono essere interessati anche lo scroto, le caviglie e la nuca.

Prurito, un sintomo sempre presente nella dermatite atopica

Il prurito è il sintomo sempre presente.

Non esiste dermatite atopica senza prurito che se particolarmente intenso induce la persona a grattarsi, favorendo la formazione di lesioni da grattamento ma anche la comparsa di una lichenificazione, un ispessimento ruvido di colore grigiastro caratterizzato da un’accentuazione della fisiologica trama della superficie cutanea con conseguente perdita della plasticità della pelle.

Inoltre, può essere la causa d’irrequietezza in quanto può ostacolare il riposo notturno della persona.

Complicanze

Molto comuni le infezioni batteriche ma anche quelle virali oppure fungine.

Nel primo caso lo Staphylococcus aureus può indurre un’impetiginizzazione delle chiazze di dermatite atopica che diventano umide ed essudative, ricoperte da croste giallastre.

Invece, l’Herpes simplex e l’Herpes Varicelliforme sono le cause più comuni delle infezioni virali insieme a quello del mollusco contagioso.

Infine, per quanto riguarda le infezioni fungine il P. Ovale è responsabile della persistenza delle chiazze di dermatite atopica al terzo superiore del tronco delle giovani donne.

Evoluzione e fattori scatenanti della dermatite atopica

La recidiva è la caratteristica saliente della dermatite atopica che d’estate tendenzialmente migliora per poi peggiorare in autunno e in inverno, scatenata da diversi fattori:

  • detergenti aggressivi e particolarmente schiumogeni;
  • indumenti irritanti costituiti da fibre sintetiche o in lana;
  • sudorazioni profuse;
  • episodi infettivi;
  • vaccinazioni;
  • polvere;
  • fattori emozionali stressanti.

La maggior parte delle persone con dermatite atopica tende a migliorare dopo la pubertà pur continuando a mantenere una pelle facilmente irritabile.

Tuttavia, una percentuale di pazienti che varia dal 5 al 50% continua a soffrire di dermatite atopica anche da adulto.

Terapia

Il trattamento è basato sulla severità di malattia valutata dal medico prescrittore attraverso alcune scale che considerano la gravità di segni e/o sintomi di malattia.

La terapia nelle forme lievi di dermatite atopica è la terapia topica, che prevede l’uso di emollienti per lenire la secchezza cutanea, di cortisonici o di inibitori della calcineurina durante la fase infiammatoria, e antibiotici solo se presente un’infezione.

Solo nei casi gravi è indicata la somministrazione di terapie sistemiche che includono cortisonici, ciclosporina o dupilumab.

A questi si aggiunge la fototerapia che rappresenta un valido ausilio per il trattamento della dermatite atopica.

Una task forse europea di specialisti ha stilato le linee guida 2019 per un approccio critico e puntuale della dermatite atopica.

Per approfondire:

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