Medici dell'emergenza, errori e capri espiatori: una riflessione per migliorare il sistema

Questo interessante editoriale di Gemma Morabito su Medicina d’Urgenza apre un interessante dibattito sulle responsabilità dei medici, sul ruolo della comunicazione e su quello delle direzioni sanitarie in casi clinici difficili, subdoli o in caso di errori del personale sanitario. Una riflessione che non paragona sistemi sanitari differenti, ma differenti modi di intendere e proteggere le competenze dei professionisti sanitari, che sono da anni ormai al centro del bersaglio di chi deve sfogare sentimenti negativi verso il grande magma della “Pubblica Amministrazione” di cui la sanità fa parte. Ricondividiamo l’articolo con il rimando perché si tratta di una lettura davvero interessante per tutti gli attori delle emergenze, siano essi volontari, professionisti o pazienti. Ascoltare è il primo passo per un cambiamento e – come diceva Rogers – “La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione.” Quindi buona lettura:
Andare a un congresso americano, soprattutto a quello dell’American Academy of Emergency Medicine, può avere degli effetti collaterali sulla salute mentale. Su di me, ha degli effetti bestiali! Capita, infatti, di ascoltare e riflettere … e pensare può essere molto pericoloso. Lo è in generale, ma ancora di più quando le riflessioni interessano il nostro lavoro e le problematiche attuali.
Tranquilli, non sto per fare alcun paragone tra l’organizzazione sanitaria degli Stati Uniti e la nostra. Una volta l’avrei fatto, certamente!, ma ora non penso più che quel modello sia importabile nel nostro Paese. Certo, credo ancora fermamente che abbiamo molto da imparare e da imitare in tema di formazione (universitaria e non) di nuovi e vecchi medici, ma quando si parla di organizzazione del lavoro e di modelli clinici, siamo talmente lontani e le situazioni sono talmente differenti che è impensabile un qualsiasi paragone. Nonostante questo, venire a conoscenza di alcuni aspetti della loro organizzazione e ascoltare i discorsi degli anziani medici americani che hanno fatto la storia dello sviluppo della Medicina d’Urgenza, mi porta a riflettere e fantasticare. Oggi ho deciso di non avere vergogna e condividere con voi le mie riflessioni per quanto pazze siano. Vi racconto da dove partono i miei pensieri.
Recentemente un mio amico è stato coinvolto in un problema medico legale nel Pronto Soccorso dove lavora. Non un errore “sicuro” (perlomeno per ora sembra così) ma uno di quei casi clinici difficili e subdoli dove è difficile capire che il tuo giovane paziente è una bomba a orologeria che esploderà da un momento  all’altro.  Il fattaccio… CONTINUA
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