Sideremia alta, bassa, valori normali, significato, cure

La sideremia esprime la quantità del cosiddetto “ferro circolante”, cioè quello legato alla transferrina (proteina responsabile del trasporto del ferro)

Si può rilevare tramite un semplice esame del sangue venoso.

Funzioni ed assorbimento del ferro

Il ferro è essenziale per la vita essendo implicato nell’organismo in numerosissime reazioni biochimiche.

Quando si complessa con la porfirina forma l’eme, un gruppo prostetico che entra a far parte di numerose proteine, tra cui l’emoglobina contenuta nei globuli rossi, necessaria per il trasporto di ossigeno.

Il ferro viene assorbito prevalentemente a livello del duodeno e della parte prossimale del digiuno.

Negli alimenti il ferro si trova prevalentemente sotto forma di sale ferrico (Fe3+). L’assorbimento del ferro è favorito dall’ambiente acido gastrico.

Ogni giorno con la dieta vengono introdotti circa 10-20 mg di ferro e di questi ne viene assorbito circa il 10%.

Una dieta ricca di carne rappresenta una straordinaria fonte di approvvigionamento.

Alcune sostanze, come i tannati, presenti ad esempio nel té, legano il ferro in modo estremamente efficace e ne inibiscono in modo significativo l’assorbimento.

Anche i fitati ne inibiscono l’assorbimento. La contemporanea assunzione di acido ascorbico al contrario favorisce la riduzione del sale ferrico a sale ferroso e ne facilita l’assorbimento.

Perché è utile conoscere la sideremia?

La sideremia consente di stabilire lo stato delle riserve di ferro nel nostro corpo, quindi è utile in tutte quelle situazioni in cui è necessario conoscere tale informazione per diagnosticare una patologia.

Nella pratica clinica, la sideremia si valuta generalmente assieme a:

  • ferritinemia: la concentrazione della ferritina, la principale proteina coinvolta nell’immagazzinamento del ferro;
  • transferrinemia: è la concentrazione della transferrina, la principale proteina di trasporto del ferro nel sangue;
  • capacità totale di legare il ferro (TIBC): misura indiretta della capacità della transferrina di legare il ferro.

Valori normali

I valori normali della ferritina sono i seguenti:

  • uomini adulti: da 65 a 176 mcg/dL
  • donne adulte: da 50 a 170 mcg/dL
  • bambini: da 50 a 120 mcg/dL
  • neonati: da 100 a 250 mcg/dL

I valori della sideremia possono variare in base a :

  • sesso;
  • età;
  • ora del giorno in cui si esegue l’esame;
  • laboratorio;
  • presenza di flusso mestruale attivo;
  • assunzione di grandi quantità di tè, carni rosse o di determinati farmaci o integratori a base di ferro nel periodo dell’esame.

Cause di una di una diminuzione della sideremia (iposideremia)

Una diminuzione della sideremia indica diminuzione di ferro e si può verificare in varie condizioni e patologie:

  • malnutrizione;
  • dieta con cibi carenti di ferro;
  • malassorbimento a livello intestinale;
  • morbo celiaco;
  • diarrea cronica;
  • diabete;
  • età avanzata;
  • abuso di lassativi;
  • anemie;
  • alcolismo;
  • gastrectomia;
  • acloridria;
  • aumentato utilizzo del ferro (rapida crescita, nel neonato od adolescente);
  • perdite fisiologiche di ferro con mestruazioni;
  • gravidanza;
  • emorragie sia evidenti che occulte;
  • malattie infettive;
  • tubercolosi;
  • ascesso polmonare;
  • endocardite batterica;
  • tumori;
  • assunzione di ACTH, testosterone, colchicina e meticillina;
  • infarto miocardico acuto.

Cause di una di un aumento della sideremia (ipersideremia)

Un aumento della sideremia indica sovraccarico di ferro e si può verificare in varie condizioni e patologie:

  • somministrazione eccessiva di ferro con integratori e farmaci;
  • dieta con eccessivo ferro (raro, frequente solo nei bambini);
  • trasfusioni multiple e prolungate;
  • emocromatosi;
  • emosiderosi;
  • scarsa utilizzazione del ferro a livello midollare a causa di anemie aplastiche; ipoplastiche e megaloblastiche;
  • distruzione cellulare degli organi di deposito del ferro (epatite);
  • avvelenamento da piombo;
  • sindromi emolitiche ;
  • talassemia;
  • anemia perniciosa;
  • anemia sideroblastica;
  • etilismo cronico;
  • nefropatie;
  • epatopatie;
  • cirrosi epatiche.

Sintomi associati ad una bassa sideremia

I sintomi legati all’anemia da carenza di ferro, sono:

  • sensazione di forte stanchezza e debolezza;
  • dispnea (difficoltà a respirare);
  • difficoltà a compiere esercizi anche lievi;
  • fragilità delle unghie;
  • tachicardia (aumento della frequenza cardiaca);
  • tachipnea (aumento della frequenza respiratoria);
  • vertigini;
  • difficoltà nella concentrazione;
  • aumento della sete;
  • vista offuscata;
  • splenomegalia (milza aumentata di volume);
  • dolori all’altezza della milza (fianco sinistro);
  • claudicatio intermittens: difficoltà di deambulazione;
  • stato confusionale;
  • sensazione di svenimento;
  • basso calore corporeo, specie alle estremità (mani e piedi);
  • aspetto notevolmente pallido della cute.

Sintomi associati ad una alta sideremia:

  • aumento della glicemia, dei trigliceridi e delle transaminasi del fegato;
  • dolore alle articolazioni;
  • disturbi dei surreni e della tiroide;
  • ingrossamento del fegato e della milza;
  • affaticamento e mancanza di energia;
  • disturbi dell’umore (ansia e nervosismo);
  • dolore addominale;
  • tachicardia;
  • aritmia;
  • caduta dei capelli;
  • disfunzioni sessuali (perdita di libido, ciclo mestruale irregolare o assente nella donna o impotenza nell’uomo).

Terapia

In caso di alterazione della sideremia, la cura dovrà essere impostata in base alla causa a monte che l’ha determinata.

Alimenti ricchi di ferro

Ecco una lista con vari alimenti ricchi di ferro (valore di ferro espresso per 100 grammi di prodotto):

  • Fegato d’oca 30,53 mg
  • Cioccolato fondente amaro 17,4 mg
  • Vongola 13,98 mg
  • Cacao amaro 13,86 mg
  • Ostrica cotta 11,99 mg
  • Caviale 11,88 mg
  • Paté di pollo inscatolato 9,19 mg
  • Muesli con frutta e frutta secca 8,75 mg
  • Muesli 8,20 mg
  • Lenticchie 7,54 mg
  • Ostrica 6,66 mg
  • Farina di soia 6,37 mg
  • Germe di grano 6,26 mg
  • Pollo (coscia) 6,25 mg
  • Ceci 6,24 mg
  • Patate bollite 6,07 mg
  • Seppia 6,02 mg
  • Pinoli secchi 5,53 mg
  • Fagioli cannellini 5,49 mg
  • Fagioli borlotti freschi 5,00 mg
  • Fiocchi d’avena 4,72 mg
  • Nocciole 4,70 mg
  • Alici sott’olio 4,63 mg
  • Arachidi 4,58 mg
  • Grano duro 4,56 mg
  • Mandorle secche 4,51 mg
  • Crema di nocciole e cacao 4,38 mg.

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