Come districarsi nel labirinto del Pronto Soccorso di Cosenza?

Pronto Soccorso Cosenza, un labirinto per i pazienti

Disagi per i cittadini che ricorrono alle cure della medicina d’urgenza dell’Ospedale di Cosenza. 

Il Pronto Soccorso di Cosenza, come ormai ampiamente documentato dalle cronache, non eccelle per la qualità dei servizi offerti ai pazienti. La medicina d’urgenza dell’Annunziata è quotidianamente oggetto di critiche e denunce. Sui presunti casi di malasanità che spesso portano alla sbarra i sanitari dell’Ospedale di Cosenza, (l’ultimo esposto presentato per un decesso ritenuto ‘anomalo’ risale alla scorsa settimana) è la magistratura a valutare le responsabilità e le eventuali negligenze di medici, infermieri ed operatori sanitari. Per il resto, non è necessario essere un magistrato o un medico legale. Alcuni dei disagi che i pazienti sono costretti a subire sono evidenti. Si può partire dalla base, il servizio primario che un ospedale dovrebbe garantire: l’accesso al Pronto Soccorso. Se non si arriva in ambulanza per molti è una tragedia districarsi nel grottesco labirinto per arrivare allo sportello dell’accettazione.

L’entrata è in via Zara. Oltrepassate le sbarre, quando va bene passando dal cancello, si arriva nel piazzale. E inizia il calvario. Da un lato entrano i mezzi, dall’altro i pedoni. E per loro l’amministrazione dell’Annunziata ha studiato un percorso che definire agevole potrebbe essere un’offesa all’intelligenza. L’insegna che dovrebbe dare il ‘benvenuto’ ai pazienti rassicurandoli del fatto che si è nei pressi dell’ingresso della medicina d’urgenza è occultato da un prefabbricato. Da questo punto il tutto è delegato all’intuito e all’intraprendenza dei cittadini, che è bene ricordare, anche se non sono arrivati in ambulanza sicuramente non vertono in condizioni di salute ottimali. Al primo incrocio non bisogna andare a destra come indica la segnaletica, ma proseguire dritto e una volta raggiunto il cartello ‘Virologia e Microbiologia’ andare giù per la rampa.

Alla fine della discesa, sulla sinistra, ci sono le scale per entrare nel reparto di Pronto Soccorso, ma non sono segnalate. Si tratta di un accesso ‘segreto’ per pochi eletti che ne conoscono l’esistenza. Gli altri devono andare oltre e, seguendo la freccia che indica di costeggiare lo stabile, si entra nell’edificio. Una freccia segnala una direzione che porta ad un corridoio. I più sprovveduti, illudendosi, potrebbero credere di essere arrivati in Pronto Soccorso, ma non è vero. Ci si trova nei pressi del reparto di Rianimazione. Difficile capire in quale piano e chi volesse rendersene conto guardando la cartellonistica, potrebbe subito notare che in un cartello è scritto Primo Piano ed indica il Pronto Soccorso al 3° piano, un metro dopo un altro cartello è scritto Piano Zero ed indica il Pronto Soccorso al 2° piano.

I sanitari, però, sono ‘premurosi’ e vedendo i pazienti fissare la segnaletica si affrettano a spiegare: “Non seguite le indicazioni, le hanno sbagliate“. E infatti seguendo i cartelli a piedi raggiungere la medicina d’urgenza è un’odissea si finisce sempre in corridoi uguali e girando intorno, si raggiunge il punto di partenza. Fino a che il paziente stanco, con un colpo di genio, decide di raggiungere il reparto in ascensore. Ed è proprio lì che qualche persona illuminata con un pennarello ha scritto quale tasto schiacciare per arrivare in Pronto Soccorso. Raggiunto il reparto si dovrà uscire, passare dallo spazio in cui le ambulanze sostano temporaneamente per affidare i pazienti ai medici e arrivare, finalmente in accettazione. Da quel momento in poi, è consigliabile anche per chi non è religioso, iniziare a pregare sperando che nel giro di poche ore si possa essere visitati.

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