Anestesia Epidurale

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L’anestesia epidurale è una modalità di anestesia loco-regionale che prevede la somministrazione di farmaci anestetici attraverso un catetere posizionato nello spazio epidurale. Ovvero la zone compresa tra legamento giallo e dura madre, che si estende per tutta l’estensione della colonna vertebrale. A differenza dell’anestesia locale che blocca il dolore solo in una zona limitata e superficiale, l’epidurale anestetizza ampie parti del corpo, anche in profondità, come ad esempio un arto, un distretto toracico o addominale. Il blocco epidurale può essere utilizzato sia a scopo analgesico che a scopo anestetico: nel primo caso si impiega per l’analgesia in travaglio di parto, per l’analgesia postoperatoria e per il trattamento del dolore cronico; nel secondo caso si impiega in corso di interventi chirurgici (taglio cesareo, interventi di chirurgia toracica, addominale, vascolare, urologica, ortopedica), da solo o come coadiuvante di un’anestesia generale, realizzando la così detta anestesia integrata.

La storia

Questa tecnica, avviata dallo spagnolo Fidel Pagés, venne introdotta in Italia dal Prof. Achille Mario Dogliotti, chirurgo e antesignano della Scuola Italiana di Anestesiologia, che il 18 aprile 1931 pubblicò nel Bollettino della Società Piemontese di Chirurgia (Vol.1 anno 1931) il lavoro: “Un promettente metodo di anestesia tronculare in studio: la rachianestesia peridurale segmentaria”. Egli pubblicò un’accurata descrizione della tecnica di esecuzione del blocco epidurale che è rimasta quasi del tutto inalterata fino ai giorni nostri. Rispetto alla versione originaria sono stati solo cambiati i materiali i materiali (oggigiorno monouso e biocompatibili) e i farmaci (anestetici locali, oppiacei più potenti e meno tossici).

Come si pratica

Innanzitutto bisogna far sedere il o porlo in posizione di decubito laterale; dopodichè si introduce nello spazio tra un processo spinoso e l’altro (tra L2 e L3), un ago apposito, detto ago di Tuohy. Una volta raggiunto lo spazio peridurale, si fa passare al suo interno un sottile catetere di materiale plastico morbido, che renderà possibili ripetute somministrazioni di farmaco, senza dover ricorrere a ulteriori punture. La metodica è eseguita in anestesia locale e, di norma, non è dolorosa.

Controindicazioni

Le principali controindicazioni riguardano le turbe della coagulazione e la presenza di una grave infezione generalizzata (setticemia, meningite) o locale (infezioni della cute nella zona circostante la puntura). Altri quadri clinici che controindicano l’esecuzione di un blocco epidurale sono: l’ipovolemia e le gravi malformazioni o deformazioni della colonna vertebrale. Un’ ultima cosa da tenere in considerazione riguarda la possibile allergia del paziente a particolari anestetici locali e agli oppiacei, ossia i farmaci di più comune impiego nel blocco epidurale.

Fonti

www.wikipedia.org

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