Covid-19: devido lipidi possibili marcatori per la gravità della malattia

Due lipidi marcatori della gravità di Covid-19: I risultati dello studio dei ricercatori dell'Università Statale pubblicati su “Scientific Report”

Da quando COVID-19, la malattia causata dal virus Sars-CoV-2, normalmente conosciuto como Coronavirus, è stata dichiarata pandemica, tutta la communityà scientifica si è mobilitata non solo per individuare una cura all'infezione, ma anche per definire dei possibili marcatori, ovvero molecole che segnano in anticipo la prognosi del paziente.

È infatti importante poter predire, già al moment del ricovero, se il paziente deve essere trattato em modo agressivo oppure può essere soggetto a trattamenti mais blandi.

Este estúdio é proposto para individualizar os marcadores em grado di predire se il paziente é destinato ad aggravarsi o, in altre parole, in grado di correlarsi con la gravità dell'infezione e con la prognosi.

Fra tutti i possibili marcatori, este estúdio si é concentrado sui lipidi presenti nel sangue

Este é o pressuposto de que este é o pressuposto, por ora solo teorici, che fanno intravedere a possibilidade de correlare la gravità della malattia col modo in cui l'organism elabora i lipidi.

Por questo scopo, 50 pazienti reclutati dai reparti di terapia intensiva e sub-intensiva dell'Ospedale San Paolo di Milano foram stati esaminati in base ai parametri clinici and biochimici usezati per determinare lo stato di gravità dell'infezione: proteina C-reattiva (misura dello stato infiammatorio), l'indice di Horowitz (misura della capacità respiratoria), D-dimero (misura dello stato di coagulazione), creatinina (misura della funzionalità renale) e età.

Ao adicionar uma análise de rotina, um campo de sangue prelavado em paziente no momento do ricovero é tratado com um procedimento de spettrometria de massa (grazie alla piattaforma OMICs) que permite que um piccolo campione di meno di um mililitro la quantità praticamente todo o piccole molecular (o metaboliti) com um ruolo nella reazione del paziente all'infezione.

Com o uso de estatísticas de teste sofisticadas, os dados ottenuti rispetto ai lipidi nel sangue são poi messi stati relazione con l'andamento dell'infezione una setimana dopo il ricovero

Da queste analisi, so emerse alcune considerazioni importanti.

Prima di tutto, si é osservata una diminuzione generalizzata della quantità di lipidi presenti nel sangue.

Além disso, o estado de sono individua 29 espécies de lipídios que potrebbero servirá a discriminar quei pazienti que sono sucessivamente peggiorati.

Tali specie appartengono a diversas categorias di lipidi, ma soprattutto si sono rivelate essere sfingolipidi, ceramidi and sulfatidi

Infine, fra questi 29 sono stati identificati due lipidi, le sfingomieline 20: 0 e 22: 2, che fanno parte della classe degli sfingolipidi, che potrebbero più degli altri rappresentare dei marcatori candidati per monitorare la progressione e la gravità della malattia.

“Questi dati, naturalmente, necessitano di conferma using coorti più ampie di pazienti and soprattutto i risultati ottenuti of studi simili eseguiti of altri gruppi di ricerca in Italia and all'estero. Em attesa di tali conferme, noi siamo però convinti che i risultati que sono stati pubblicati em Scientific Report serviranno all'intera Communityà scientifica internazionale non solo para predire o possibile aggravamento del paziente, ma anche come supporto per la diagnosi precoce di un'infezione grave (anche non-COVID-19) e per monitorare lo sviluppo di nuovi trattamenti farmacologici ”. concludono Michele Samaja e Rita Paroni, biochimici del dipartimento di Scienze della Salute dell'Università Statale di Milano and autori dello studio.

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Fonte dell'articolo:

O Estado de Milão

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