Covid e post Covid passano per la Medicina territoriale: l'audizione degli infermieri FNOPI al Senato

Emergenza Covid: la Medicina territoriale é o tematica deste gênero. I directtori di Centrale Operativa 118, gli operatori sanitari di Pronto Soccorso e gli anestesisti-rianimatori delle terapie intensivo lo dicono chiaramente: senza un ruolo impattante della Medicina territoriale, i loro carichi di lavoro saranno a breve ben oltre il grado di soporte struture.

I medici di Medicina Generale, per parte loro, stanno spedendo la palla nella metà campo dell'avversario, per assim dire, dichiarando che far afferire i pazienti COVID-19 agevola la difusão del coronavirus e favorisce le aggregazioni.

Medicina territorial, la road map degli infermieri FNOPI

In questo contesto, un ruolo importante lo possono svolgere gli infermieri, sia intendendo la figura di recente creazione, l 'infermiere di famiglia / comunidadeà, sia, em geral, é uma figura profissional no colégio entre a cidade e a patologia e o Sistema Sanitario Nazionale.

Então é isso que FNOPI, a Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, em audizione al Senato per parlare proprio di Medicina territoriale, ha espresso concetti interessanti.

Dinanzi alla Commissione Igiene e Sanità ha snocciolato la propria “roteiro”, le azioni cioè da mettere em fila para uma eficácia gestione della Fase 3 e del ritorno alla normalità.

Qual?

  1. l'avvio di un monitoraggio sull'attuazione delle previsioni del Decreto Rilancio per processere velocemente con assunzioni and operatività dell'infermiere di famiglia / communityà in all regioni;
  2. l'aumento delle assunzioni di infermieri sul territorio per migliorare l'attuale rapporto tra infermieri di famiglia e bacino d'utenza;
  3. la previsione dell'operatività degli infermieri em farmacia per le vacinazioni;
  4. l'allocazione degli infermieri nelle scuole per la sorveglianza necessaria.

Medicina territorial, as posições de Nicola Draoli, FNOPI

“Le nuove caratteristiche epidemiologiche della popolazione, le nuove fragilità e in questo periodo la necessità di fare fronte alla pandemia COVID-19, richiedono un modello assistenziale orientato verso un'offerta territoriale, che valorizi un approccio più focalizzato sulla vita quotidiana” ha spiegato in audizione Nicola Draoli, componente del Comitato centrale della Federazione.

Secondo Draoli é necessário antecipar i bisogni dei pazienti e seguirli em maniera continuativa lungo tutto il percorso assistenziale, con una sanità di iniziativa integrata con i servizi sociali e l'assistenza primaria deve distribuir all'interno di un system più ampio e articolato su professionalità come reso noto anche nella Dichiarazione di Astana che ha sostituito quella di Alma Ata.

“Per ottenere questi risultati - ha aggiunto - dovrebbe essere previsto um modello di rete territoriale, basato su competenze multidisciplinari che abbiano ognuna proprie responsabilità e autonomia de gestione della persona assistita, secondo le caratteristiche della professione svoltaa, in di consentire l'educazione alloltaa salute, la prevenzione, l'assistenza e il soddisfacimento dei bisogni, il controllo celle condizioni dell'individuo per evitare processi di malattia, agravamento e / o complicanze rispetto a situazioni di fragilità, h24 sul sul territorio e in grado di far alle esigen via via presenti per fronteggiare la pandemia.

Per raggiungere questo obiettivo le persone devono avere a disposizione non decine di servizi slegati tra loro ma professionisti di fiducia and di riferimento che siano punto di riferimento per ricompattare i servizi per i cittadini ”.

L'obiettivo deve essere quello di far coincidere quanto mais possibile professionisti diversi and popolazione di riferimento dei professionisti.

Da uma higiene reativa e proativa.

Da una sanità prescrittiva e uma sanità preventiva.

Dai servizi, ai professionisti di fiducia.

Emergenza COVID-19 ha messo em evidenza lacune Medicina territoriale

"L 'emergência legata a COVID-19 e l'assistenza in genere a cronici, non autosufficienti, anziani e fragili - ha aggiunto - ha mostrato la grave carenza presente oggi sul territorio pomba em assenza di professionisti em grado di essere presenti h24 accanto ai malati, questi sono stati spesso lasciati soli ou la loro condizione patologica è sfuggita ai controlli e comunque hanno dovuto ricorrere uma forma improprie di assistenza rispetto quelle che un Servizio sanitario pubblico deve garantir ed erogare ”.

Draoli ha ricordato che il ruolo degli infermieri nell'assistenza territoriale, è messo in evidenza dal Patto per la salute, dal Decreto Rilancio e dalle stesse Regioni che nelle loro linee di indirizzo per dare uniformità alla nuova perimento lo hanno definito come “r la popolazione (per soggetti anziani, pazienti cronici, istituti scolastici ed educativi che seguono bambini e adolescenti, strutture residenziali per non autosufficienti, etc.) com particolare attenzione alle fragilità ”e in particolari condizioni epidemiologiche“ come essere orientato alla gestione di un target di popolazione specifica, ad es. per il tracciamento e monitoraggio dei casi di COVID-19 coadiuvando le USCA, in colaborazione con medici di medicina generale and Igiene Pubblica and Nelle Campagne Vacinali ”.

Concetti messi evidenza anche dalla Direttiva 2013/55 / ​​UE recepita in Italia nel 2015 che assegna all'infermiere la responsabilità dell'assistenza generale e illustra una serie di competenze che deve application autonomamente and dal Piano Nazionale Prevenzione, in cui l'infermiere èvolto nelle strutture residenziali (RSA) pomba é prevista assistenza infermieristica sette giorni su sette per 24 ore al giorno.

Para saber mais:

COVID-19, 118 già em affanno. Il direttore di Centrale Operativa Dipietro: “sospetti Covid un terzo degli interventi”

Fonte dell'articolo:

Site FNOPI

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